
La bambina della via Mala di Rosetta Spinelli
“Mi chiamo Romelli Francesca ma tutti mi chiamano Franchina, ho dieci anni e frequento la quinta elementare. I miei genitori si chiamano Giacomo e Piera. Ho una sorella e due fratelli: mia sorella si chiama Silvana e ha sei anni più di me, mentre mio fratello Gianni ne ha tre più di me e Rico è più piccolo di me di due anni.”
Il loro rapporto è molto particolare, delicato ed influenzato dalle loro personalità, soprattutto da quella di Adriano, che risulterà essere il personaggio più intenso e con diverse sfaccettature.

Molti sono i temi che vengono affrontati nel romanzo, molti dei quali non così comuni. Vengono trattati dall’autrice con estrema delicatezza, argomenti che ancora oggi suscitano, purtroppo, molto clamore, figuriamoci le sensazioni che potevano nascere nelle piccole comunità degli anni ’50-’60. Rimango sul vago per non svelare un’importante parte che riguarda i protagonisti.
Come accenna la quarta di copertina, se si valuta il personaggio femminile di Francesca, può essere considerata una rivisitazione di Cenerentola. Parte infatti da una situazione di svantaggio, è una semplice ragazzina che si allontana da casa, costretta dalla famiglia, per lavorare. Ma solo con i giusti incontri riuscirà a modificare la sua situazione. Non sarà semplice e tanti saranno i momenti di difficoltà che incontrerà anche quando sembra che le cose, per lei, siano finalmente diverse.
Una favola più moderna ma in alcun modo fantastica. Molti sono i riferimenti alla storia o ad eventi e situazioni, più che reali, ad un’epoca passata per questo la storia è molto veritiera. Questo aggiunge sicuramente coinvolgimento da parte del lettore.
La bambina della via Mala è sicuramente un libro intenso, dal sapore dei ricordi e suggestivo, perfetto per chi è alla ricerca di storie emozionanti.

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