
Il mercante di Dio di Sal Costa
Gesù mi fu amico, mi abbracciò, mi consolò, si addossò colpe non sue, e si mise a contare e ricontare il denaro che ci era rimasto.
Dopo un periodo di indecisione, anche Salomon decide di prendere in mano la propria vita e provare la via del commercio ma il raggiungimento del suo obiettivo non sarà per niente facile visto che lungo il suo cammino incontrerà tantissime difficoltà.
Uno dei punti che ho particolarmente apprezzato è la cura dei dettagli nel ricreare il contesto storico-culturale, dettagli che rendono reale la narrazione, pur essendo un’ambientazione difficile poiché lontana per tempo e spazio dalla nostra quotidianità. Grazie a questi particolari aumenta, con lo scorrere della lettura, il coinvolgimento da parte del lettore. Non si tratta solo delle descrizioni, delle ambientazioni o dei personaggi, ma è anche il riprodurre le tradizioni, il comportamento e, soprattutto la mentalità di un popolo, in modo particolare il pensiero sulla donna e sul suo ruolo nella società, per niente considerata.
Diventa quindi veritiero anche la parte che riguarda Gesù che, la scelta della voce narrante, la figura di Gesù viene analizzata attraverso Salamon.
Un minuto prima ardeva come la fiamma della vendetta, capiamoci, sacrosanta vendetta, e in un attimo si trasfigura, come Mosé sul monte Sinai, e diventa tutto buon senso e obbedienza.
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