5 libri che ho letto ma che ricordo a malapena

Ciao lettori!! Si prospetta un fine settimana davvero freddo ma a riscaldarlo un po’ c’è un nuovo appuntamento con la rubrica del Venerdì, 5 cose che!

L’argomento di oggi viene sempre poco affrontato, parliamo sempre di libri che ci sono piaciuti di quelli che non ci sono piaciuti, ne leggiamo tanti e, per forza di cose, qualcuno (o più di qualcuno) ce lo dimentichiamo (quasi) completamente. Cercando i libri per il post di oggi mi sono resa conto che tra gli scaffali della libreria, ci sono diverse “nuvole”, è questa la sensazione che ho nel guardarli. Quei libri, cioè, di cui hai delle sensazioni, positive o negative, ma alla domanda “di che parla quel libro?”, saprei rispondere solo sommariamente! D’altronde, ricordare per filo e per segno tutto di tutti i libri che leggiamo è scientificamente impossibile…no?!
Bando alle ciance ecco i 5 libri che ho letto ma che ricordo a malapena!

Oggi, per sempre –
 Deborah Wearing 
Ricordo con molto piacere questo libro, sicuramente si tratta di una storia emozionante, sono quasi c’era di essermi commossa. È una storia sul genere di “A beautiful mind”, vera anche questa, scritta da Deborah Wearing, moglie di Clive Wearing, musicologo, colpito da amnesia anterograda.
Nel 1985 Clive Wearing, direttore d’orchestra e intellettuale raffinato, contrasse un banale virus che, per una serie di circostanze imprevedibili, gli penetrò fin nel cervello distruggendo praticamente tutte le aree essenziali della memoria e imprigionandolo nel limbo di un costante presente. Dalla devastazione due sole cose rimasero indenni: le capacità di musicista e l’incondizionato legame con la moglie. Due forze in grado di impedire che andasse completamente alla deriva. Questo libro è il resoconto di anni durissimi, di un’esperienza alienante, di solitudine e sogni perduti, ma è soprattutto una storia d’amore così grande da abbattere ogni barriera. Deborah Wearing, che aveva solo ventisette anni quando accadde la tragedia, non fece mai mancare al marito tutto il suo appoggio, e si batté disperatamente perché nel Regno Unito si creassero le strutture adatte a malati come lui. Ma dovette anche accettare il fatto che i rapporti con il suo adorato Clive erano la negazione della vita coniugale. Tanto che, quando raggiunse il suo scopo, cercò di rifarsi una nuova esistenza negli Stati Uniti. Comunque, anche da laggiù mantenne sempre i contatti, le sue tenere telefonate, finché il ponte gettato verso Clive, miracolosamente, raggiunse l’altra sponda, e il processo cominciò a invertirsi: Clive recuperava, ricordava, tornava a una sorta di normalità… Clive Wearing, pur restando uno dei pazienti più gravi al mondo, è in costante miglioramento. Deborah è ritornata in Inghilterra. Si sono risposati nel 2002.

Doppio sogno – 
Arthur Schnitzler
Doppio sogno è il romanzo breve da cui è tratto il film “Eyes Wide Shuttle” di Kubrick, già il film non è che sia proprio semplice, ma ne sono rimasta incuriosita. Ma, se penso a questo libro…è un grande “boh” ma sono sicura che rileggendolo adesso, con qualche anno in più, sarebbe sicuramente diverso.
«Un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica.
La biblioteca dei morti – 
Glenn Cooper
La biblioteca dei morti è, ad oggi, il libro con cui Glenn Cooper è diventato famoso, l’ho letto appena uscito, una decina di anni fa ma, se dovessi descriverlo non saprei cosa dire a riguardo…
Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria. Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile. Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo. Perché non esiste nulla di casuale. Perché la nostra strada è segnata. Perché il destino è scritto. Nella Biblioteca dei Morti.
Cime tempestose – 
Emily Bronte
E adesso arriva il bello! Purtroppo sì, in questa lista appare anche un grande classico della letteratura inglese. Rispetto agli altri ho sicuramente più ricordi ma non abbastanza, l’ho letto anni e anni fa, portata dall’onda di Orgoglio e pregiudizio della Austen che ho amato fin da subito ma sento la necessità di rileggerlo!
“Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo – sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell’epoca – che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un’inesorabile (sino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff. ‘Cime tempestose’ è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una recensione della ‘North American Review’, apparsa nel dicembre del 1848, e se la riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità evocativa, allora “Wuthering Heights” può essere considerata una delle migliori opere mai scritte in inglese. Tomasi di Lampedusa esprimeva il suo entusiastico e ammirato giudizio su Cime tempestose: ‘Un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a Re Lear. Ma, veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di represse passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una selvaggia purezza.” (Dall’introduzione di Frédéric Ieva)
Uno, nessuno e centomila – 
Luigi Pirandello
Un altro classico, questa volta tutto italiano, vale un po’ lo stesso discorso di Cime tempestose, letto durante gli anni del liceo, ho recuperato questa (seppur vecchia) copia per rileggerlo e rinfrescare la memoria, spero di decidermi presto a farlo!
Guardandosi come ogni mattina allo specchio, Vitangelo Moscarda, detto Gengè, nota un particolare del proprio volto di cui non si è mai accorto: il naso in pendenza verso destra. Inizia qui l’avventura dell’uomo, che si sente sdoppiato in un altro se stesso, conosciuto solo dallo sguardo altrui. Le cose si complicano velocemente: Moscarda non è più alle prese con un solo estraneo, bensì con centomila estranei che convivono in lui, secondo la realtà che gli altri gli danno, “ciascuno a suo modo”. Nello sfuggire alle proprie centomila realtà, Gengè si troverà a rinnegare perfino se stesso. Con “Uno, nessuno e centomila”, il suo ultimo romanzo (pubblicato nel 1925), lo scrittore siciliano porta all’estremo compimento il processo di scomposizione del personaggio, raggiungendo nel contempo il vertice della sua carriera narrativa…
Ne avete letto qualcuno? Li ricordate più di me?
 Quali sono i libri che ricordate meno??
Gioia


Ogni settimana proporremo una lista di 5 “cose”: 5 libri, 5 film, serie tv, personaggi, attori ecc ecc. A proporlo non saremo soltanto noi perché invitiamo anche voi a prendere parte attiva nella rubrica, iscrivendovi al gruppo facebook “Blogger: 5 cose che…” Per altre informazioni vi rimandiamo al post di presentazione che potete trovare QUI

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