Il buon Luciano Ligabue, anche con una certa trivialità se vogliamo, canta “è venerdì non mi rompete i co…” ma, visto che da un bel po’ di tempo i co…siddetti ce li rompiamo da soli anche gli altri giorni, il venerdì non è più così speciale. Ma arriva in nostro soccorso il consueto appuntamento con 5 cose che!
Ok, l’introduzione è quel che è ma il periodo inizia a farsi sentire sempre di più. E anche se pensavamo di esserci lasciati ormai alle spalle il terribile 2020, torniamo a parlare di lui! D’altra parte, qualcosa da salvare dallo scorso anno c’è! Come ho scritto nell’ultimo post dell’anno, avrei voluto leggere di più. Nonostante infatti il tempo a disposizione per leggere non sia mancato, sono venute meno voglia e concentrazione. Ma non sono mancate le belle letture! E con le 5 scoperte letterarie del 2020 di oggi, voglio infatti concentrarmi su 5 libri e/o autori nuovi, per me, con cui ho avuto il piacere di incontrarmi.
Cose preziose di Stephen King
“Io e King, il “re” dell’horror? Due rette parallele che non si incontreranno mai!” Questo era quello che pensavo qualche anno fa. Poi “in effetti un tentativo potrei anche farlo, magari ha scritto qualcosa non proprio horror“. E così ecco che tra gli scaffali della mia, nostra, libreria arriva Cose preziose. Ho impiegato due anni prima di leggerlo e, incredibile ma vero, posso inserirlo finalmente tra le mie scoperte letterarie del 2020. 768 pagine, un bel tomone per me che, per gli scrittori che mi intimoriscono, scelgo spesso di partire da romanzi brevi o racconti. Mi sono tuffata in Castle Rock e senza accorgermene sono rimasta incastrata nella cittadina protagonista del romanzo, iniziando finalmente a capire il perché del successo di King.
Il buio oltre la siepe di Harper Lee
Un altro nome che non ha bisogno di presentazioni. Nel parlare di Harper Lee come scoperta letteraria, lo ammetto, provo un po’ vergogna. Lo scorso Giugno, per il gruppo di lettura LiberTiAmo, è stato scelto Va’ metti una sentinella, secondo romanzo di Harper Lee e seguito de Il buio oltre la siepe. Non avendo letto quest’ultimo, mi è sembrato doveroso leggerlo.
Finito subito tra i preferiti dello scorso anno e di sempre.
Belgravia di Julian Fellowes
Julian Fellowes è lo sceneggiatore della serie televisiva Downton Abbey. Tanto è bastato per farmi incuriosire nel leggere questo romanzo, il più recente, appena notato. Gli intrighi di situazioni e gli intrecci tra i personaggi al centro della serie tv sono anche i protagonisti di questo romanzo sebbene l’ambientazione sia completamente diversa. Ci troviamo infatti nella Londra del 1840 e tutto ruota attorno a un segreto che deve rimanere tale
Il registratore di sogni di Mariam Tarkeshi
Ho conosciuto Mariam da blogger e nel 2020 ho avuto l’occasione per apprezzarla come scrittrice. Il registratore di sogni del titolo è anche il protagonista del suo romanzo, che ho avuto l’opportunità di leggere grazie a un gruppo di lettura. Avete mai immaginato di poter rivivere i vostri sogni?
Un’attenta caratterizzazione dei personaggi, numerosi colpi di scena e una scrittrice che non guarda in faccia niente e nessuno, sono i tre elementi che mi hanno colpito leggendo il libro, una lettura davvero coinvolgente.
Juvenilia di Jane Austen
Come ormai saprete Jane Austen è tra le mie penne preferite. Ho letto tutti i suoi romanzi principali e non da troppo tempo ho sentito parlare dei suoi scritti giovanili. Juvenilia è infatti la raccolta dei suoi scritti adolescenziali, un insieme di testi, racconti, romanzi brevi, copioni teatrali improntati non alla pubblicazione ma per essere dedicati e destinati ad amici e parenti. Da cui tutti gli aspetti della personalità della Austen che possiamo apprezzare nelle opere maggiori, vengono fuori ancora più marcati perché in piena libertà e senza limiti.
Avete letto qualcuna tra le mie scoperte letterarie del 2020? Visto che alcuni sono molto conosciuti immagino di sì. Quali sono le vostre?
Prossimi appuntamenti:
Non ho letto nessuno dei tuoi libri. Quest’anno per la prima volta anch’io leggerò King
Non ne ho letto neanche uno. Mi ispira però quello di Jane Austen.