Autobiografia burlesca (e altre storie) di Mark Twain

Casa editrice: CasaSirio
Traduzione di: Michele Campagna e Chiara Bonsignore

Ho incontrato Twain da ragazzina con Il principe e il povero prima e Le avventure di Tom Sawyer poi (non ancora con quelle di Huckleberry Finn) e l’ho completamente riscoperto qualche anno fa con Il diario di Eva. Lo stile di questo breve libro si rifa molto a quest’ultimo in cui l’ironia e la satira unite a considerazioni e riflessioni sono protagoniste.
Grazie a CasaSirio abbiamo l’opportunità di leggere tre brevi racconti in cui l’autore gioca e si diverte con le parole. Nel primo, la vera e propria “Autobiografia burlesca”, ripercorre attraverso le personalità più incisive, non sempre in positivo, la storia della sua famiglia. Tra studiosi, avvocati non riconosciuti, conquistatori ladri, missionari, in poche righe dirette e concise, Twain riesce a dare vita a numerosi personaggi dal comportamento discutibile ma senza ombra di dubbio particolari. Tra quelli difficili da dimenticare c’è Angustus Twain che viene descritto così:

“Egli era, a suo giudizio, un tipo molto divertente. Nelle notti più buie, era solito prendere la sua vecchia sciabola e affilarla al meglio, per poi andare a  nascondersi in un luogo appartato e infilzare i passanti. Lo faceva così, per il gusto di vederli saltare per lo spavento. Era un umorista nato.” 

Nel secondo racconto “Una straziante storia d’amore medievale”, l’ambientazione è, come suggerisce il titolo medievale. Protagonisti ed intrecci richiamano infatti racconti e leggende del tempo e gli intrighi che si vengono a creare riescono ad incuriosire il lettore con cui l’autore si diverte portandolo ad un curioso quanto originale epilogo!
Ma il più alto grado di divertimento con le parole c’è nel terzo racconto, “Italiano senza laurea” in cui protagonista è proprio la nostra lingua. Meglio ancora la sensazione che le parole riescono a suscitare.

C’è un fascino particolare e notevole nel leggere frammenti di notizie in una lingua che non conosciamo, il fascino che si accompagna sempre al mistero e all’incertezza. Non possiamo essere sicuri del significato di ciò che leggiamo in simili circostanze; stiamo dando continuamente la caccia a un indovinello rapido e giocherellone, dove le curve e le finte della preda sono il cuore stesso dell’inseguimento.

Tre brevi componimenti molto diversi tra loro, ambientazioni ed intenzioni diverse. Tre piccole chicche letterarie in cui si può apprezzare il talento, la satira e l’ironia di un’autore molto spesso considerato esclusivamente perle sue storie per ragazzi, seppur, certamente, di alto valore letterario!