Che fine ha fatto Liz? di Chiara Citrini

Editore: Rossini Editore
Data di pubblicazione: dicembre 2020
Pagine: 269
Prezzo di copertina: 14,99€

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Sinossi.
Nella tranquilla cittadina di Holladay, nello Utah, vive la famiglia Cooper, composta da Liam, il capofamiglia, la moglie Liz e la figlia Amelia. La loro vita agiata e dall’apparenza perfetta è in realtà segnata da una terribile tragedia: la perdita della secondogenita Estelle, avvenuta tre anni prima. Un giorno Liam, rientrando a casa da un viaggio di lavoro, scopre che la moglie è sparita. Molti sono gli scenari che si profilano: rapimento a scopo di estorsione? Allontanamento volontario? Suicidio? Omicidio? Per ragioni diverse, sembrano tutte opzioni plausibili. A condurre le indagini c’è Christopher Warren, enigmatico detective che nasconde un segreto inconfessabile. Qualcuno trama nell’ombra, arrivando a minacciarlo di morte. Più ci si addentra nel caso, più ogni certezza sembra sgretolarsi. In una corsa contro il tempo, tutti si chiedono: che fine ha fatto Liz?

Che fine ha fatto Liz

Nessuno potrà mai capire il mio dolore.
Una sofferenza silenziosa, che ti avvolge lentamente e poi ti stritola, come il boa fa con le sue prede.
Da quando se n’è andata, la mia vita non è più la stessa.
Mi manca l’aria quando penso a lei.
Non poter più ridere insieme, non poter più condividere nulla.

Una mattina di luglio, dopo un viaggio di lavoro, Liam Cooper rientra nella sua casa al 130 di Walker Lane a Holladay, nello Utah.
Il silenzio che avvolge l’interno dell’abitazione è anomalo.
Liam nota l’assenza di sua moglie, Elizabeth Cooper, famosa autrice di romanzi rosa.

Ma Liz e Liam non sono gli unici membri della famiglia Cooper. A completarla c’è la loro silenziosa ed introversa figlia.
Amelia è una ragazza scontrosa e racchiusa nel suo dolore, anche a causa della prematura morte della sua sorellina Estelle.

Con la bottiglia in mano si sofferma sulle tre cornici argentate sopra al mobile: ritraggono una famiglia felice.
I genitori con le due figlie. Tutti sorridenti. Persino Amelia accenna un mezzo sorriso. Incredibile.
Una famiglia unita, che nonostante le difficoltà, lottava e non si arrendeva.
Non è rimasto più niente. Si è distrutta lentamente ma in maniera inesorabile.

Se all’apparenza l’agiatezza nella quale l’uomo e la sua famiglia vivono può essere motivo di vanto, la realtà è ben altra cosa: il dolore ed il tormento li hanno sgretolati poco a poco dall’interno.
Una ferita indelebile, quella della perdita della piccola Estelle, che li ha divisi, allontanati nel lutto e nello sconforto.
È questo il motivo che ha spinto Elizabeth ad abbandonare la sua quotidianità? O c’è dell’altro?

Omicidio? Suicidio? Allontanamento volontario? Molte sono le ipotesi, ma una domanda su tutte ruota intorno a questa delicata situazione: che fine ha fatto Liz?

Le indagini per la scomparsa della donna vengono condotte dal detective Christopher Warren, uomo burbero e sprezzante che possiede però numerosi punti in comune con la famiglia Cooper.
In primo luogo la sua ruvidità apparente nasconde in sé una mancanza familiare. Anche Christopher, come Liam, si trova a vivere una solitudine interiore: da quando sua moglie se n’è andata tutto sembra andare in malora.

Warren ormai vive per il lavoro.
Non gli rimane più molto altro. A parte la figlia, che studia nel Maine e vede due volte l’anno.
Da quando la moglie se n’è andata, tutto è andato a scatafascio.
Ha provato a non farsi divorare dalla rabbia. Ma non ci è riuscito.
E ora vede i Cooper: mamma che sparisce, padre che annaspa, figlia che patisce tutto questo.
Qualche somiglianza con la sua storia c’è.
Solo qualche.

Le ricerche iniziano in un turbine di eventi che si alternano senza lasciare scampo. Personalità variegate che si sono intrecciati nella vita di Liz, potenziali assassini, storie di rancore e ambiguità.

I personaggi che ruotano intorno alla protagonista sono essenziali per la storia: ognuno di loro ricopre un ruolo centrale, tanti piccoli tasselli che, pagina dopo pagina, si compongono per dare la soluzione ad un enigma elaborato e sorprendente.

Ogni personaggio, uomo o donna, indipendentemente dall’età anagrafica, nasconde nella propria anima e nella propria psiche paure, debolezze e fragilità che lo rendono unico e riconoscibile, estremamente reale.
Ognuno di loro sta lottando contro il buio profondo, spingendosi al limite di un baratro nel quale si accalcano inconfessabili tormenti ed errori, frutto delle scelte fatte.

Che fine ha fatto Liz? appartiene senza ombra di dubbio al genere thriller ma offre al lettore moltissimi spunti di riflessioni su tematiche differenti ed estremamente importanti, prima su tutti l’importanza della famiglia.
Una lettura scorrevole, dalla trama originale che tiene viva la curiosità del lettore fino al sorprendente epilogo finale.

Ringrazio l’autrice, Chiara Citrini, per avermi dato la possibilità di leggere il suo lavoro.

Buona lettura!

L’autrice.
Chiara Citrini nasce in Piemonte nel 1990.
Laureata all’Università Cattolica di Milano, è un’insegnante dalle molte passioni tra cui lo yoga, i viaggi e, naturalmente, la scrittura.
Ha vissuto e studiato per un breve periodo a New York, città che le è rimasta nel cuore.
Il thriller “Che fine ha fatto Liz?” è la sua prima pubblicazione.