Cosa resta di Male di Gianmarco Soldi

 Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 5 marzo 2019
Pagine: 333
Prezzo di copertina: 18€
Prezzo e-book: 9.99€
La sinossi.

Cosa resta di male. È un torrido pomeriggio d’agosto, il sole picchia sulla pianura Padana seccando l’erba e il granturco. Amato è nascosto in macchina con la cuginetta Gioia, che ha appena schiacciato una lucertola sotto la scarpa. «Ora devi fare una cosa» gli dice, «altrimenti schiaccerò anche te. Devi baciarmi i piedi, come a una principessa.» Amato è ancora un bambino, eppure una scintilla buia gli si accende dentro.

Desiderio, vergogna, paura: sentimenti che non sa come gestire né con chi condividere. Finché nella sua vita non arriva Malena, detta Male, una ragazzina con la pelle di luna e l’oscurità in fondo agli occhi. Capelli neri, felpa nera, scarpe nere. Ad Amato basta uno sguardo per capire che da quel momento non sarà più solo: gli amici, la musica, la nebbia malinconica del cielo di Cremona, tutto resta sullo sfondo per fare spazio a questo nuovo mondo a due. Lui e Male si scoprono, si ascoltano, si riconoscono l’uno nell’altra togliendosi ogni giorno un pezzo di corazza mentre la loro affinità si trasforma, col tempo, in una tenera e feroce educazione sentimentale.

Recensione

Amato è un bambino come tanti, con le sue paure, le sue tentazioni ma anche le sue prime volte. Amato non si sente però come tutti gli altri.
Durante un pomeriggio afoso di agosto Amato sta giocando insieme a sua cugina Gioia fino a che un evento lo travolgerà e sconvolgerà tanto da iniziare un viaggio travagliato dentro se stesso.
Il bambino diviene adolescente, tutto si amplifica finché anche le domande che da sempre tiene ben nascoste dentro di sé trovano un lieve spiraglio per raggiungere la luce del sole: Amato, infatti, inizia a confidarsi con chi sente più vicino, nella perenne paura del giudizio altrui.
“Ero solo un granello di polvere trasportato dal vento, un respiro anonimo in mezzo ai milioni di respiri della città, un corpo estraneo senza punti cardinali.”
 
I suoi desideri, le sue pulsioni stravaganti si mescolano alla frustrazione e alla vergogna di non essere capito, di essere additato come perverso.
La rivoluzione però inizia con l’incontro di Malena, Male.
“Come si può spiegare che a volte il male può fare bene?”
 
I protagonisti.
Quello tra Amato e Male inizia come un semplice rapporto tra adolescenti. Il ragazzo, affascinato dai modi sinceri e dall’aspra fisicità di Malena, cercherà in ogni modo di avvicinarsi a lei, attratto da una cruda forza, dall’oscurità che scorge in fondo ai suoi occhi.
I due ragazzi si ascoltano, si capiscono, si amalgamano; arrivano alla consapevolezza che insieme riescono ad essere più forti, in un turbinio di sentimenti e malinconia.
“Un giorno dell’inverno precedente […] Claudio mi aveva chiesto perché avvertissi il bisogno di non essere amato. Aveva cercato di rendere la domanda meno dolorosa facendo un buffo parallelo col mio nome, ma ci conoscevamo da troppo tempo perché mi sentissi in dovere di ridere. Avevo risposto che non si trattava di non essere amato, ma del desiderio di cadere in balìa di persone capaci di schiacciarmi, di farmi del male. Di rimettermi al mio posto, anche se non sapevo bene quale fosse.”
Amato e Malena, due facce della stessa medaglia, rappresentano un malessere, l’eterna ricerca di una felicità che rimane troppo spesso in superficie; la fievole speranza che si riesca, una volta per tutte, a fuggire dalla dura realtà, estraniandosi da un mondo sadico e inclemente, ma che riporta inevitabilmente ad uno scontro diretto con l’impietosa quotidianità.
Il loro tentativo di salvataggio però sprofonderà in un rapporto di eccessiva dipendenza, un bisogno e la certezza di non essere completo se non attraverso la presenza confortante dell’altro.
Significativa la scelta dei nomi dei due protagonisti, Amato e Male.
Un gioco che esprime, in sue semplici parole, la sintesi di un rapporto complesso, la chiave di lettura che permette di sviscerare la morbosa assuefazione.
“Siamo noi due che ci prendiamo per mano e decidiamo di tuffarci nel vuoto.
Insieme, Male, tu ed io.”
 
La narrazione, fatta di capitoli e periodi brevi, scorre fluida fino ai capitoli finali ricchi di trasporto emotivo.
In conclusione.
Cosa resta di Male è un romanzo avvincente, crudo ed intrigante, curato fin nei piccoli dettagli. Tutti gli ambienti, tutto ciò che circonda i personaggi, è il riflesso di quello che i protagonisti stessi sentono dentro di loro. Il lettore si trova a vivere a pieno l’esperienza dei personaggi, con la curiosità di scoprire quale sarà l’epilogo finale.
Ringrazio l’autore, Gianmarco Soldi, e la casa editrice Rizzoli per avermi dato la possibilità di addentrarmi nella psicologia e nella mente di questi sorprendenti personaggi.
Buona lettura!
L’autore.
Gianmarco Soldi è nato nel 1992 e vive in provincia di Cremona. Laureato in Comunicazione d’impresa e dei media, è musicista e compositore, collabora come autore con diversi artisti, orchestre ed edizioni musicali. Questo è il suo primo romanzo.