Buon pomeriggio lettori!
È passato un po’ di tempo dalla lettura di questo libro e solo oggi siamo riuscite a pubblicare una doppia recensione per Gli occhi neri di Susan di Julia Heaberlin, questa è la dimostrazione delle sensazioni diverse che può suscitare lo stesso libro!
Lo avete letto? Cosa ne pensate voi?
Titolo originale: Black-Eyed Susans
Editore: Newton Compton Editori
Traduzione: Marianna Cozzi e Angela Ricci
Data di pubblicazione: 24 marzo 2016
Pagine: 364
Ebook: 2.99 €
Copertina rigida: 10.20 €
Traduzione: Marianna Cozzi e Angela Ricci
Data di pubblicazione: 24 marzo 2016
Pagine: 364
Ebook: 2.99 €
Copertina rigida: 10.20 €
Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità…
Recensione
Un romanzo introspettivo che entra in punta di piedi nella mente del lettore, un thriller avvincente, dai contorni nebulosi ma originali, dove la psiche umana viene annientata per poi rinascere.
Gli occhi neri di Susan è la storia di Tessie, della sua volontà di ricostruire la verità e, principalmente, sé stessa.
Tessie infatti, nei primi anni 90, era tra le vittime di uno sconosciuto serial killer, il cui segno distintivo è una distesa di margherite gialle, le Susan dagli occhi neri.
La differenza tra Tessie e le altre sta nel fatto che la donna è l’unica ad essere stata trovata viva, sepolta in una fossa tra le ossa di altre innocenti ragazze.
Tessie è ossessionata dalle voci delle altre “Susan“, che cercano vendetta contro il loro vero assassino. La donna cerca di ricostruire lentamente ciò che è stata, il suo passato e il suo avvenire, con la consapevolezza di aver subito un involontario cambiamento, anche attraverso intense e spesso “odiose” sedute dallo psicanalista.
Lo studio è affollato. I miei fantasmi ci sono entrati subito, non appena l’ho fatto io, dopo l’ultima passata di bianco sulle pareti. Qui le Susan si sentono libere di parlare ad alta voce, e qualche volta discutono come ragazze sciocche durante una serata a casa di amici. Dovrei salire le scale. Salutarle educatamente. Disegnare la tenda. Scoprire se ondeggia davanti a una finestra della casa che vedo nella mia mente, quella dove dormono le Susan. Lasciare che diano una mano. Ma non ci riesco. Non ancora. Devo scavare.
Un ruolo fondamentale in questa ricerca lo assume Charlie, la figlia adolescente che Tessie ha avuto da una successiva relazione. La donna rivede sé stessa all’età di Charlie, quando la sua spensieratezza e la sua voglia di vivere sono state spazzate via bruscamente da un vento portatore di paura e angoscia.
Molti personaggi, più o meno fondamentali per la scoperta della verità, si susseguono nel corso della lettura, creando un’intricata ragnatela di sentimenti, paure, ossessioni e speranze.
Non rivelerò molto altro per non rovinare le sorprese che questo romanzo nasconde in ogni pagina.
Ad essere sincera non ne sono rimasta colpita fin da subito. Non è stato il classico “colpo di fulmine”: questo romanzo mi è entrato in testa in punta di piedi. Ogni capitolo sempre con più insistenza tanto da scegliere, inconsapevolmente, di terminarlo in un giorno.
Il libro è suddiviso in tre parti: ogni parte rappresenta un passo del viaggio interiore di Tessie verso una nuova e consapevole speranza, il viaggio alla scoperta del mondo più intimo dell’animo umano, che lo mette a nudo di fronte alle proprie insicurezze e inquietudini.
Una volta mio nonno mi ha detto che Dio mette i tasselli al posto sbagliato per tenerci impegnati a risolvere i puzzle, e al posto giusto per non farci mai dimenticare che esiste un Dio.
Lo consiglio? Assolutamente si. Gli occhi neri di Susan è un thriller appassionante, intenso e ricco di colpi di scena che trascinano ed emozionano il lettore. Lo consiglio soprattutto a tutti gli amanti del genere poiché trovo che questo romanzo spicchi di originalità, soprattutto per quanto riguarda il finale ad alta tensione.
Debora
Il mio pensiero, invece, è un po’ diverso. Sono rimasta abbastanza delusa da questo thriller. Ho trovato l’inizio del romanzo un po’ confusionario. La protagonista ci presenta la situazione quasi come se desse per scontati alcuni fatti. In realtà solo successivamente, con il proseguire della lettura, veniamo a conoscenza di quello che ha subito e dei vari personaggi chiave delle vicende. La mia prima impressione non era positiva appunto perché quello che mi rimaneva era confusione, solo in un secondo momento ho apprezzato questa scelta, quasi come se la narrazione fosse circondata da nebbia che pagina dopo pagina si va a diradare, creando così curiosità nel lettore.
Una volta che si riesce a fare un po’ più chiarezza nel lettore, ormai quindi al dentro della storia, ci sono le indagini vere e proprie che vedono la nostra protagonista in prima linea. L’alternanza tra presente e passato ci dà una visione a 360° di tutta la storia. Attraverso i ricordi e le emozioni di Tessie/Susan noi siamo partecipi delle sue angosce e delle paure che tuttora la attanagliano. Chi è che l’ha seppellita viva insieme alle altre Susan? Questo è quello che si chiede lei e quello che ci chiediamo noi durante tutta la lettura.
Ho trovato la parte centrale un po’ piatta, i colpi di scena non sono così ecltanti e la parte thriller è un po’ mancante. Credo che per essere un buon giallo durante la narrazione il lettore debba poter fare delle ipotesi sul possibile colpevole: “seconde me è lui perché ha fatto questo”, “No ma è lei perché ha detto questo”, “e se invece fossero loro?” Ecco, in questo romanzo mancano gli elementi per fare delle ipotesi, quindi il romanzo scorre perché il lettore vuole sapere, a questo punto, chi è l’artefice di tutto ma non ho provato grande coinvolgimento durante la parte delle ricerche. Sì, le riflessioni di Tessie, le sue vicende con la figlia Charlie creano interesse da parte del lettore ma non un pieno coinvolgimento. La situazione comincia a risollevarsi verso la fine, quando (finalmente!!) sembra esserci un po’ di movimento all’interno della narrazione. Il finale è sicuramente a sorpresa anche se, la chiusura è molto sbrigativa. Sarebbe interessante rileggere il romanzo una volta che si ha la soluzione ma penso proprio che aspetterò per farlo.
È comunque un romanzo che si legge velocemente nonostante le oltre 350 pagine, questo soprattutto grazie allo stile della scrittrice che rende la lettura fluida e molto scorrevole.
Lo consiglio? Mmm…ni. C’è di peggio, ma sicuramente non aspettatevi il miglior thriller. Se decidete di leggerlo, prendetelo con le pinze ecco!
Gioia
L’autore. Nata in Texas, Julia Heaberlin è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Vive a Dallas.
la penso come Gioia
Grande Chiara!! eheheh 😀