Truman Show e 90 minuti a New York

Salve a tutti! Torno con il terzo post sui film. In questo periodo mi sto dando molto da fare per recuperare. Quindi oggi voglio parlare di due film che hanno come protagonisti due grandissimi attori come Robin Williams e Jim Carrey.

Titolo originale: The Angriest Man in Brooklyn
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2014
Durata: 83 minuti
Genere: commedia, drammatico
Regia: Phil Alden Robinson
Soggetto: Assi Dayan
Sceneggiatura: Daniel Taplitz
Produttore: Bob Cooper, Tyler Mitchell, Daniel J. Walker
Fotografia: John Bailey
Musiche: Mateo Messina
Scenografia: Inbal Weinberg
Personaggi & Interpreti: Henry Altmann: Robin Williams, Sharon Gill: Mila Kunis, Aaron Altmann: Peter Dinklange, Ruben: James Earl Jones, Bette Altmann: Melissa Leo, Adela: Sutton Foster, Tommy Altmann: Hamish Linklater, Bix: Richard Kind, Jane: Olga Merediz, Yates: Isiah Whitlock.
90 minuti a New York è il remake del film Mar Baum, scritto e diretto da Assi Dayan del 1998.Il film racconta la storia di Henry Altmann che, dopo il lutto di uno dei suoi due figli, ha rovinato la sua vita. Infatti non ha più rapporti con sua moglie e con il suo secondo figlio  e vive la sua vita provando rabbia per tutto ciò che lo circonda.
Un giorno, a causa di frequenti mal di testa, si reca in ospedale. Ma il suo dottore non c’è. E al suo posto c’è la dottoressa Sharon Gill, che gli diagnostica un aneurisma celebrale. Però la dottoressa non reagisce bene alle continue pressioni del suo paziente e gli conferma che gli rimangono solo 90 minuti di vita.
Per questo, inevitabilmente, Henry è scosso, sa che quello che la dottoressa gli ha comunicato non è vero. Ma questo lo fa riflettere. E se fosse vero che gli rimangono solo 90 minuti?
Henry fa di tutto per cercare di ricucire i rapporti con i suoi famigliari, accollandosi e riconoscendo tutti gli sbagli che ha commesso.
Riuscirà Henry a vivere il tempo necessario per ritornare ad essere chi era prima della morte di suo figlio?

Lo consiglio? Si
Devo premettere che non conoscevo proprio questo film ma ero alla ricerca di qualche bella storia. Sono stata incuriosita subito quando ho letto le persone che componevano il cast e ho deciso di dargli una possibilità.
I film in cui compare Robin Williams sono sempre una garanzia. Il suo personaggio, Henry Altmann, è arrabbiato con il mondo intero. Ma tutto cambia quando viene a conoscenza della sua malattia. Le debolezze umane occupano la maggior parte del film. E un uomo sicuro di sé crolla inevitabilmente quando viene messo di fronte alle sue paure.
Henry fa i conti con i suoi errori ed i suoi sbagli: è difficile essere padre nel momento in cui uno dei suoi figli viene a mancare. La rabbia è parte integrante della sua vita: odia tutto e tutti, anche solo per il fatto di avere il volume alto in macchina.
Ma tutto cambia nel corso della storia: i rapporti con la sua famiglia si ricuciono, si intensificano, fino a trovare il vero senso della vita.
Anche la dottoressa Sharon Gill (interpretata da Mila Kunis) occupa una parte fondamentale all’interno della storia. Infatti Sharon ed Henry vivono un dramma all’interno delle loro vite ed insieme riescono a trovare una via di salvezza, con comprensione ed empatia.

Nonostante tratti sia un po’ surreale, la storia è ricca di sentimenti e di umorismo, tipico di Robin Williams e il finale è inaspettato, ricco di commozione ed emozione.

“Dicono che l’amore è grande e generoso, non è vero. E’ piccolo ed egoista. Quello che tu volevi, quello che tu sognavi non volevo sentirlo. Mi sono sbagliato. Qualsiasi cosa tu voglia fare, avrai il mio amore e la mia benedizione. Mi dispiace di averlo capito soltanto ora che sto morendo, ma è così che va la vita: gli unici che si guardano indietro senza nessun rimpianto, sono gli idioti e gli psicopatici e io ho una vita di rimpianti.”
(Henry)
THE TRUMAN SHOW
Locandina The Truman ShowTitolo originale: The Truman Show
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 1998
Durata: 103 minuti
Genere: commedia, drammatico, fantascienza
Regia: Peter Weir
Soggetto e sceneggiatura: Andrew Niccol
Produttore: Edward S. Feldman, Andrew Niccol, Scott Rudin, Adam Schroeder
Produttore esecutivo: Lynn Pleshette
Fotografia: Peter Biziou
Musiche: Philip Glass, Burkhard von Dallwitz
Scenografia: Dennis Gassner
Personaggi & Interpreti: Truman Burbank: Jim Carrey, Christof: Ed Herris, Hanna Gill/Meryl Burbank: Laura Linney, Marlon: Noah Emmerich, Lauren/Sylvia: Natascha McElhone, Angela Burbank: Holland Taylor, Kirk Burbank: Brian Delate, Lawrence: Peter Krause, Truman da piccolo: Blair Slater, direttore sala di controllo: Paul Giamatti, Ron: Ron Tylor, Don: Don tylor, direttore Network: Philip Baker Hall, bigliettaio del molo: Lorin Moore, voce annunciatore TV: Kevin D. Ross
Il film, candidato a tre Premi Oscar 1999 e premiato con tre BAFTA e altrettanti Golden Globe, è ispirato alla moda allora appena nata di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show.
Truman è un uomo qualsiasi: sposato, con una bella casa ed un buon lavoro, tutti i giorni si sveglia, saluta i vicini e si reca nel palazzo dove lavora.
Però Truman Burbank ignora di essere il protagonista di un programma televisivo che va in onda tutti i giorni, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Truman è in televisione dal giorno della sua nascita mediante una serie di telecamere la sua vita viene ripresa costantemente.
Tutto è una finzione: sua madre, sua moglie, i suoi amici, i suoi colleghi. Tutti sono degli attori a conoscenza di questa situazione, tranne Truman.
L’isolotto in cui abita, Seahaven, è un grande studio televisivo dove tutto quello che succede è pilotato da Christof.
A questo punto, Truman inizia ad intuire che c’è qualcosa che non va. E’ ossessionato dal desiderio di partire, di lasciare il suo paese d’origine per esplorare il mondo. Ma ogni volta che ci prova succede sempre qualche fenomeno che ne compromette la partenza.
Truman rilegge tutti gli avvenimenti che ha affrontato nella vita sotto una luce diversa. Soprattutto l’incontro con Lauren, una ragazza di cui si innamora che gli rivela che tutto ciò che fa parte della sua vita non è reale. Ma la ragazza viene rapita e allontanata dal “set”.
Il ragazzo si avvicina alla verità anche quando, in una delle comparse, riconosce la figura del padre, che doveva essere annegato venti anni prima.
Tutta la farsa è crollata, nessuno può far più credere a Truman che quella che sta vivendo è la realtà.

Lo consiglio? Assolutamente si.
In un’epoca in cui i reality show e la voglia di mostrare la propria vita in televisione la fanno da padrone, questo film sottolinea come non sempre questo sia positivo.
La libertà che ogni individuo dovrebbe avere nello scegliere come vivere la propria vita è negata a Truman.
Tutto ciò che Truman vive è finto, banale. Tutti i personaggi sono disposti ad essere ciò che non sono per mostrare al mondo la vita di un uomo dal momento della sua nascita.
Anche il nome è un tocco geniale: Truman. True Man. Vero uomo.
Truman è l’unico uomo vero in un mondo fatto di finzione e omologazione.
Ed il messaggio è chiaro fin dalle prime scene.
Jim Carrey interpreta magistralmente il proprio ruolo, che si discosta un po’ dal tipico personaggio buffo e ironico che è spesso chiamato ad interpretare.
Anche le ambientazioni scelte, le case perfette, sono in perfetta simbiosi con lo stile del film.
Assolutamente da vedere per chi se lo fosse perso!
Truman: Chi sei tu?
Christof: Sono il creatore di uno show televisivo che dà speranza, gioia ed esalta milioni di persone.
Truman: E io chi sono?
Christof: Tu sei la star.
Truman: Non c’era niente di vero?
Christof: Tu eri vero: per questo era così bello guardarti.
Ed anche per oggi siamo giunti alla conclusione. Quindi spero di avervi tenuto un po’ di compagnia e, qualora non li aveste ancora visti, di avervi consigliato dei bei film.
Voi li avete visti? Cosa ne pensate?
Buona visione!
 
 

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