I diari della motocicletta/Zodiac

Ciao a tutti!!
Come procede questa domenica? Siete tutti al mare? Oggi torno a parlare di film e lo faccio con due film che ho visto recentemente.

I DIARI DELLA MOTOCICLETTA
Titolo originale: Diarios de motocicleta; anno: 2004; durata: 128 minuti; Genere: drammatico, biografico, avventura; regia: Walter Salles; soggetto: Ernesto “Che” Guevara (diario), Alberto Granado (romanzo)
Il film ripercorre l’avventuroso viaggio del giovane studente di medicina Ernesto Guevara (Gael Garcia Bernal) e del suo amico biochimico Alberto Granado (Rodrigo de la Serna) attraverso l’America Latina a bordo de “la Poderosa”, una motocicletta un po’ sgangherata che li accompagnerà per buona parte del viaggio. I due giovani partono con un animo leggero, pieno di speranze, consapevoli delle numerose difficoltà che incontreranno lungo il cammino. Ma nulla può reggere il confronto con quello che in realtà i due troveranno riflesso nei propri occhi: un viaggio alla scoperta di tradizioni differenti, difficoltà economiche, popolazioni generose, coraggio e determinazione.
Il viaggio fisico di Ernesto e Alberto va di pari passo con il loro viaggio interiore: le loro aspettative, il loro coraggio, la loro passione li porterà a cambiare le loro idee, le loro aspirazioni lavorative, le loro intere esistenze.
Attraverso ambientazioni favolose, dove le caotiche strade di città lasciano il posto alla natura più selvaggia, Alberto ed Ernesto arriveranno al lebbrosario di San Pablo. Qui Ernesto capirà qual è lo scopo della sua vita, cosa può la volontà e la semplicità di un semplice uomo contro una malattia così degradante. L’umiltà di Ernesto, la sua volontà di uguaglianza, la passione che lo animano, lo rendono un uomo fuori dall’ordinario.
Lo consiglio? Si! I diari della motocicletta, al di là del proprio pensiero politico, è un film che può essere fonte di ispirazione per ognuno di noi, un film commovente, ricco e significativo.
ZODIAC
Zodiac di David Fincher
Anno: 2007; durata: 157 minuti; genere: thriller; regia: David Fincher, soggetto: Robert Graysmith
Basato su una storia vera, Zodiac racconta l’interminabile quanto difficile indagine sull’assassino seriale che, a partire dal 1969, terrorizza i cittadini di Vallejo, la Contea di Napa e San Francisco.
L’assassino si differenzia dagli altri non per la brutalità dei suoi crimini (in quanto spesso lascia vive le proprie vittime) ma perché rivendica le sue azioni attraverso lettere e messaggi in codice che invia ai vari quotidiani locali, tra i quali spicca il San Francisco Chronicle.
Qui, alla lettura della prima lettera dello sconosciuto, sono presenti anche il cinico giornalista Paul Avery (Robert Downey Jr.) e l'”invisibile” vignettista Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) che, quasi inconsapevolmente, colpiti e affascinati, iniziano un’indagine sui crimini, lontano dalle indagini ufficiali condotte da Dave Toschi (Mark Ruffalo).
L’assassino sempre imprendibile, ogni prova, ogni dettaglio, non sono sufficienti ad incriminarlo, lasciando l’amaro in bocca a Dave e Robert.
L’indagine diventa tutto per Robert, tutta la sua vita ruota intorno a Zodiac, dimenticando anche il suo compito di compagno e padre.
Lo consiglio? Ni. Nonostante lo stile mi piaccia molto trovo che in alcune parti ci siano delle lacune, situazioni che non vengono spiegate e lasciano un senso di irrisolutezza in chi guarda. Inoltre il film si concentra più sui personaggi “di contorno” che sull’assassino vero e proprio. Ultima cosa, non per importanza, i repentini cambi di tempo rendono dinamico il racconto, anche se delle volte lo confondono.