Follia di Patrick McGrath

Titolo originale: Asylum
Anno di pubblicazione: 1996
Traduzione di: Matteo Codignola
Edizione: Adelphi, 2015
Pagine: 296
Una grande storia di amore e morte e della perversione dell’occhio clinico che la osserva. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la “follia” che percorre il libro è solo nell’amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell’occhio clinico che ce lo racconta.
 Recensione

Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni.

La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca. Stella era una donna profondamente frustrata, che subì le prevedibili conseguenze di una lunga negazione e crollò di fronte a una tentazione improvvisa e soverchiante“.

È la stessa voce narrante a descrivere perfettamente la protagonista che viene raccontata in questo romanzo. Peter Cleaver è uno psichiatra, amico e collega di Max Raphael, marito di Stella e padre di Charlie, dieci anni. Sul finire degli anni ’60, Max diventa vicedirettore di una clinica di massima sicurezza la cui austera esteriorità vittoriana riflette le cupe sensazioni dell’interno, così la famiglia Raphael si trasferisce da Londra in un piccolo centro, suscitando malcontento da parte di sua madre che, ovviamente, vorrebbe il meglio per il suo adorato figlio. Questo sarà uno degli elementi decisivi per i fatti che verranno poi narrati, questa, così come le altre scelte del marito, influenzano infatti la personalità di Stella che, inevitabilmente, ne risente.
Anche se le forti sensazioni che, fin dal primo incontro con Edgard Stark, uno dei pazienti più pericolosi della clinica, hanno poco a che fare con gli agenti esterni. La passione che li travolge viene da dentro e, come dirà poi la stessa Stella, è inspiegabile a parole. È una passione incontrollabile, irrazionale ma soprattutto impossibile. Al di là del tradimento in sé, il comportamento tenuto da Stark in passato rappresenta un vero e proprio pericolo per Stella, il limite tra passione e possessione è labile ma, nonostante questo, Stella non riesce a resistergli. Ed è inevitabile che la relazione venga poi scoperta. Fino a qui la narrazione è sì coinvolgente ma, tutto sommato, abbastanza prevedibile. Il punto di svolta nei vari meccanismi della vicenda si ha quando Stark decide di scappare, allontanandosi così dalla sua Stella. Nuovi personaggi, nuove situazioni e nuove ambientazioni alimenteranno questa insana relazione e saranno elementi per un maggiore coinvolgimento da parte del lettore. Fino ad arrivare al tragico epilogo, inaspettato rispetto al resto ma, una volta che si ha il quadro generale, ci si rende conto che sia quasi l’unico possibile, viste le sensazioni dei personaggi coinvolti.
Sono diversi i personaggi che incontriamo durante la narrazione ma, quasi come se il punto di vista di Peter fosse super partes, difficilmente riusciamo ad entrare in empatia, direi quasi in simpatia, con uno di essi, in particolare con i protagonisti.
Sono proprio le sue analisi a guidarci lungo la narrazione, senza però entrare troppo nello specifico e senza utilizzare termini troppo particolari, proprio l’utilizzo di un linguaggio semplice ci permette di afferrare ogni aspetto della storia, anche gli elementi che sarebbero incomprensibili a chi non è esperto in materia.
Molto interessanti, infatti, sono le considerazioni sia personali sia da professionista che Peter condivide con il lettore durante tutto il libro. Quasi come se fosse un simbolo dell’unicità della protagonista, Stella rappresenta anche per Peter una novità nel suo campo, qualcosa di troppo particolare, quindi inspiegabile.
Ma la “follia” del titolo, non fa certo riferimento esclusivamente alla protagonista che, è sì l’unica ad avere palesemente,alcune difficoltà ad affrontare le situazioni più particolari che le si pongono davanti ma non è la sola a mostrare comportamenti ambigui, a partire dallo stesso Cleaver.
Follia è sicuramente un romanzo non semplice, in cui la psicologia dei personaggi la fa da padrona.
Cleaver/McGrath, riesce a curare la personalità di tutti i personaggi, dando loro una voce ben definita anche lì dove le descrizioni definite non sono.
Come ho accennato poco sopra, la prima parte del libro, in alcune parti, risulta un po’ ripetitiva e tenda ad una lettura più lenta rispetto alla seconda parte in cui la parte “thriller” del romanzo si fa ben sentire e costringe il lettore a non abbandonare il libro.
Guardandolo nella sua totalità, quindi, tutta la parte introduttiva alla storia, la parte i cui i personaggi iniziano a prendere forma e ci viene illustrata la loro situazione, è essenziale, direi quasi finalizzata alla seconda.
A chi è consigliato Follia? A tutti i lettori amanti delle storie forti, coinvolgenti, psicologiche, pagina dopo pagina vi ritroverete, quasi inaspettatamente, invischiati nelle vicende dei personaggi.
Votazione
4 su 5

Una risposta a “Follia di Patrick McGrath”

  1. Follia lo leggerò di sicuro perché me lo sono proposta come obiettivo di una reading Challenge che sto seguendo, però intanto dello stesso autore sto leggendo Il morbo di Haggard e, pur essendo all'inizio, sto apprezzando lo stile molto introspettivo 🙂

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