I mistici di Mile End di Sigal Samuel

Quest’anno, come ho già anticipato in qualche post, ho deciso di partecipare, quantomeno provarci, alla reading challenge di Booktube Italia Legge Indipendente. Primo obiettivo per Gennaio, la lettura di un esordio. I mistici di Mile End è capitato a puntino, mi è stato regalato per Natale e non sapevo nulla a riguardo, mi è stato semplicemente detto “secondo me ti piacerà”. A lettura ultimata, le sensazioni di chi me lo ha regalato sono state giuste.
Titolo originale: The Mystics of Mile End
Traduzione di: Elvira Grassi
Anno di pubblicazione: 2015, in Italia 2018
Editore: Keller
Pagine: 359
I fratelli Samara e Lev Meyer abitano a Mile End, un quartiere di Montreal in cui convivono hipster ed ebrei chassidici. Qui hanno passato la loro infanzia, non certo una delle più semplici, visto che la loro madre è morta in un incidente stradale e il padre, professore di misticismo ebraico, è perennemente distratto e assorbito dal lavoro. Qui vive anche il bizzarro signor Katz, intento a ricreare nel suo giardino l’Albero della conoscenza con foglie, rotoli di carta igienica e filo interdentale. Quando al padre viene diagnosticato uno strano soffio al cuore lui si convince che sia il sussurro di segreti divini. Non ci vorrà molto perché la sua ricerca volga in tragedia ed è allora che Samara e Lev cercheranno di finire, ciascuno chiuso nel proprio mondo, ciò che era stato cominciato dal padre. Spetterà al vicino di casa, Chaim Glassman, ebreo sopravvissuto all’Olocausto, tentare di rompere il silenzio impenetrabile che divide i membri della famiglia Meyer e soprattutto di salvare Samara. Ma riuscirà a farlo in tempo?
Recensione
I protagonisti sono i componenti di una famiglia di Mile End, a Montreal, in Canada. Al centro del romanzo ci sono le vicende di Lev, Samara e del loro padre David. La perdita della madre all’improvviso, in un incidente stradale ha creato delle tensioni in casa Meyer e, inevitabilmente, ha avuto ed avrà delle ripercussioni su ognuno dei componenti.

La caratteristica che rende particolare la narrazione è la divisione del romanzo in quattro parti, quattro grandi capitoli: “Lev“, “David“, “Samara” e “Mile End“. Come è intuibile, la storia viene affidata a quattro voci diverse, quattro punti di vista differenti. Il talento dell’autrice è l’essere riuscita a rendere tangibile i cambiamenti dei diversi personaggi.
I primi tre capitoli sono narrati in prima persona, rendendo così al massimo il coinvolgimento de parte del lettore che ha una visione a 360° della storia. Il linguaggio del piccolo Lev che dà il via alla narrazione è esattamente quello di un bambino della sua età, si passa poi alla visione più matura e razionale di David, fino a quella di Sam, una ragazza che vivrà una profonda crisi interiore.
Questa attenta analisi nella costruzione dei personaggi è confermata anche dalle diverse percezioni che abbiamo nei loro confronti nei diversi capitoli. Il papà David che, ad esempio, agli occhi del piccolo Lev risulta scostante, è diverso per Samara ma assume una sua verità grazie alle parole di David stesso. In questo modo nessun aspetto rimane poco chiaro o incompleto.
In “Mile End”, quarta e ultima parte, la narrazione si fa in terza persona e tutti i personaggi che abbiamo conosciuto durante la narrazione che ci sono stati presentati dai protagonisti, diventano essi stessi elementi rilevanti nello svolgimento dei fatti.
Così troviamo Katz, lo strambo vicino che tenterà in tutte le maniere di ricreare nel suo giardino l’Albero della Conoscenza, il signor Glassman e sua moglie, soprattutto il primo avrà un ruolo molto saliente nella formazione spirituale dei ragazzi e in alcune loro decisioni, Alex il migliore amico di Lev, così lontano dalla religione, e Jenny così importante per Samara.
Ma tra gli elementi chiave del romanzo non si può certo non nominare il ruolo fondamentale della religione, quel “misticismo” che richiama il titolo è proprio l’elemento che muove tutte le relazioni tra i protagonisti ed i loro personali mutamenti.

Sebbene proprio ieri, con la Giornata della memoria abbiamo ricordato le terribili quanto atroci vicende subite dagli ebrei, questo romanzo vuole porre l’attenzione su altri aspetti. Ci sono si dei riferimenti all’Olocausto, ma sono sporadici, talvolta addirittura ironici.

Ogni protagonista tenta una propria scalata verso la Conoscenza, cercando di andare oltre la realtà, tentando di interpretare quelle verità tramandate dalle scritture sacre. Questa ricerca della Verità sarà per loro decisiva e, per alcuni, fatale. La crisi interiore che vive Samara è quella più sentita, probabilmente perché avviene in un momento particolare della sua vita, ma tutti, dai protagonisti ai personaggi secondari, vivono dei momenti di smarrimento.
Tutti gli argomenti trattati nel romanzo rimandano al tema centrale del “come vivere la religione”, il voler arrivare troppo in alto, allontanandosi dalla realtà non è mai positivo. Ma, talvolta, è proprio la realtà stessa da cui vogliamo allontanarci che è in grado di salvarci.

Entrare a Mile End è come entrare in un piccolo mondo. L’autrice riesce a trascinare il lettore fin nel profondo dei pensieri piu intimi dei protagonisti con serietà ma anche in modo brillante, con uno stile fresco che rende la lettura piacevole e interessante, soprattutto se non si hanno particolari conoscenze mistiche. (Il glossario alla fine del libro è un ulteriore aiuto.)

“…Il mondo non è bello, ma gli esseri umani hanno bisogno di provare a renderlo bello. Come? Non fuggendo in un mondo superiore, non cercando un segno invisibile nel cielo, ma cercandolo qui, qui sulla Terra, qui, nelle persone che ci circondano.”

Gioia
L’autrice. Nata in Canada, Sigal Samuel è cresciuta nel sobborgo ebraico Côte-Saint-Luc di Montreal (soprannominato “Côte-Saint-Jew”). Figlia di un docente universitario di misticismo ebraico, ha conseguito un Master of Fine Arts in scrittura creativa alla University of British Columbia e un dottorato in Filosofia alla McGill University. Saggista, giornalista e drammaturga (autrice di sei opere teatrali), è stata opinion editor per la rivista The Forward. Attualmente vive a Washington e lavora come editor della sezione religione e affari esteri per The Atlantic. Suoi scritti sono apparsi su Electric Literature, Daily Beast, Rumpus, BuzzFeed e Walrus.