I Tre Regni di Francesco Tenucci

Editore: Editrice GDS
Data di pubblicazione: marzo 2019
Pagine: 332
Prezzo di copertina: 16.90€
Sinossi.
Un uomo potrà scoprire un nemico nascosto, impensato e inimmaginabile parassita del suo animo da tutta la vita, incontrandolo unicamente in un’altra dimensione: nel mondo fantastico degli eroi. Sarà il primo passo che lo spingerà a inoltrarsi nei segreti della memoria, ove si rintana una verità perduta e sconvolgente. Per potersi avvicinare il più possibile, il protagonista dovrà allontanarsene nella maniera più estrema e radicale.
Ecco, così, che il protagonista toscano dei nostri giorni diviene Aonghas, capo clan nella Scozia favolosa del settimo secolo D.C., ove è trasportato senza sapere come, senza intuirne la ragione, per compiere una missione di cui ignora il progredire e perfino la meta. Ne viene inconsapevolmente avviluppato per consentire al suo nemico di accedere alla nostra epoca, usandolo come ignaro portatore.
Eppure, quel nemico, che vive nel sogno, l’ha realmente già violato. In un tempo così lontano e dimenticato che, solo nella leggenda, il protagonista potrà trovare la via per smascherarlo, affrontarlo e sradicarlo da se stesso.
Recensione
Il libro si apre con la descrizione dell’ambiente in cui il protagonista si trova, i boschi della Maremma in cui si addentra sono la sua quotidianità, un ambiente intricato ma ricco di pace e tranquillità, proprio come la sua anima.
[…]
Non escludo dipendesse dal fatto che il bosco rappresenti e costituisca la
dimensione della mia anima. Solo nella selva, così come in mare, mi son sempre trovato a mio completo agio, tanto da non meravigliarmi di altro, che della cangiante, inesauribile, ma, anche imprevedibile, bellezza della Natura.
E’ proprio nella selvaggia, mutevole, incontaminata natura il protagonista, di cui non conosciamo il nome, si rispecchia e, inevitabilmente, si interroga su quale sia il suo destino e il senso della sua vita.
Ed è proprio durante una delle sue passeggiate che l’uomo fa uno strano incontro: Gnecco, Re degli Gnomi, ha bisogno del suo aiuto, e non si aspetta un diniego da un Viandante dei Boschi.
Inizia così il sorprendente viaggio dell’uomo nei panni del coraggioso e impavido Aonghas McGrior tra i magici e fantastici territori della Scozia del VII secondo D.C.
Tra lotte, schieramenti, duelli e accordi, Aonghas vivrà sbalorditive e singolari avventure, sempre alla ricerca costante della verità attraverso profonde domande e confusi quesiti.
Che cosa andavo cercando all’ingiro? Perché ero stato condotto in quell’epoca? La mitica terra d’Avalonne, sede della magia ingenuamente attribuita alla Natura?
Cosa mi apprestavo a liberare, o a contrastare? Cosa si celava sull’Isola
Invisibile? La tomba di Artù, come narra la leggenda? Tale pensiero, ne
richiamò uno simile: pensai subito alla storia che segnala la tomba di Merlino
sul Monte Amiata, in Maremma. Un altro collegamento tra il mio passato e
quell’inverosimile presente, tanto più remoto. Due terre tanto lontane, quanto
ravvicinate dalle saghe. Non era a San Galgano, nelle colline senesi, la vera e
unica spada nella roccia? Quale, il legame tra le diverse lande ed epoche?
Possibile che fossi io quel tramite?
Questi e molti altri sono i pensieri che il protagonista porta con sé per tutta la storia in un marasma di insicurezze ed incertezze, sospinto sempre verso un mondo spirituale, abbandonando tutto ciò che di terreno lo confonde e insospettisce.
Un viaggio introspettivo pregno di misticismo e pragmatismo, tra leggenda e fantasia, tra potenti riflessioni su passato, presente e futuro, attraverso le epoche, attraverso i Tre Regni.
“Dal mondo della creatività. In cui si dibatte lo spirito, occorre trarre il talento da impiegare nel mondo dell’operosità, per farne un Regno di poetica beltà amorevole, e non di freddo e mortale imperio. L’equilibrio necessario si trova nelle conoscenza dei Tre Regni. Quello fisico donde provieni, quello spirituale in cui ti trovi, e quello personale che eligerai di erigere per dimorarvi, gettando le fondamenta di quella che sarà, nel di poi, la dimora eterna.
“I Tre Regni dell’Uomo, corporale, spirituale e individuale, andranno retti con scettro di ferro, impugnato con amore, e usato con illuminazione. Per imparare ciò, hai percorso questa strada, e, solo quando ti sarà chiaro di cercarla realmente ed efficacemente, avrai la forza utile per tornare donde vieni, riportando teco il più grande tesoro. L’unico che ogni uomo possa veramente affermare di aver conseguito nella propria vita e l’unico che non gli sarà tolto”.
“Se stesso”. “Si, figlio mio. Se stesso. Te stesso”, concluse il Vegli, mentre la luce si affievoliva sino a spegnersi, lasciandomi nel buio assoluto, eppure più
confortevole della luce accecante dell’inconsapevolezza.
La narrazione, aulica e desueta, è, a mio avviso, uno dei tratti che più caratterizza questo libro.
Se da una parte questo tipo di narrazione che richiama, a suo modo, i poemi epici risulta estremamente particolare e inconsueta, dall’altra rendono la lettura un po’ confusionaria.
Ringrazio l’autore, Francesco Tenucci, per avermi dato la possibilità di leggere il suo lavoro, davvero originale soprattutto nella scrittura e, se vogliamo, lontano dalle mie abitudini letterarie.
Buona lettura!
Debora
 
L’autore.
Nato a Siena, ove si laurea in Scienze Politiche,
Francesco Tenucci, ha pubblicato il primo romanzo, “Il Paese delle Nuvole”
(Lucio Pugliese Editore), nel duemilauno ed alcuni racconti brevi su periodici locali. Altri, di genere marinaresco, sono comparsi, premiati, su collane di Concorsi Letterari nazionali. E’ poi scaturito il seguito de “Il Paese delle Nuvole”, con “Tutti mi dicon Maremma” (Leucotea Edizioni 2012), ambientato nella Maremma toscana ove ha trascorso la sua intera vita, traendo costante ispirazione dalla natura selvaggia e aspra di una terra mistica e spirituale. Da tale atmosfera incantata ha preso vita il genere di narrativa fantastica che vede pubblicare “Anselmo dei Boschi” (Pilgrim Edizioni 2012) e i “Tre Regni”.