Il bosco ricorda il tuo nome di Alaitz Leceaga

Titolo originale: El bosque sabe tu nombre
Traduzione di: Vera Sarzano
Casa Editrice: Garzanti
Collana: Narratori moderni
ISBN: 9788811149569
Pagine: 600 pagine
Prezzo edizione cartacea: 19,60€
Link d’acquisto:
https://www.ibs.it/bosco-ricorda-tuo-nome-libro-alaitz-leceaga/e/9788811149569
Sinossi. Su un’imponente scogliera si erge Villa Soledad, immersa in un fitto bosco di alberi secolari, capaci di custodire qualsiasi segreto nel silenzio del tempo. Quel bosco è il regno delle sorelle Alma ed Estrella. A prima vista non potrebbero essere più diverse: pacata e discreta, l’una, decisa e ribelle, l’altra. Eppure sono accomunate dalla stessa eccezionale sensibilità. Perché dalla nonna hanno ereditato un dono straordinario: conoscono cose che nessun altro conosce e sanno esattamente quando sboccerà il primo fiore di primavera. La loro affinità è unica. Il loro legame necessario e imprescindibile. Fino al giorno in cui tra le due si insinua l’affascinante Tomás, e niente è più lo stesso. Il giovane ammalia il cuore di Alma ed Estrella, e diventa motivo di contesa tra le sorelle, che si accorgono di come il loro legame si stia affievolendo ogni istante di più. Quando un terribile incidente colpisce Alma, e con lei anche il resto della famiglia, Estrella è costretta a fuggire da Villa Soledad e a lasciarsi alle spalle l’unica vita che abbia mai conosciuto. Ma per lei è impossibile ricominciare altrove. Lontano dalle proprie radici. Lontano dal luogo in cui non ha paura di essere sé stessa. Per questo ha bisogno di tornare là, in quel bosco che da sempre chiama casa. Solo quegli alberi, con la loro voce che Estrella sa capire e interpretare alla perfezione, possono guidarla a scoprire una verità che finora le è stata negata.

Recensione

La storia narrata ne “Il bosco ricorda il tuo nome” è quella di due sorelle, gemelle. È bastato questo per intrigarmi e la curiosità è nettamente aumentata quando ho letto la sinossi.

Alma ed Estrella sono due gemelle, vivono a Basondo, un piccolo villaggio spagnolo, a Villa Soledad, una tenuta fatta costruire dal nonno delle gemelle in onore di sua moglie.
Fin dalle prime pagine si comprende il forte legame che c’è tra le due. Il rapporto che c’è tra fratelli, in generale è già di per se forte ma quello che c’è tra gemelli, e parlo per esperienza diretta, è qualcosa di più. L’autrice riesce a rende perfetto questo collegamento costruendo delle personalità per le protagoniste molto particolari, si potrebbe dire che Alma ed Estrella sono opposti. Non vi aspettate di trovare il rapporto idilliaco che siamo abituati a leggere nei romanzi, è tutt’altro che pacifico.

Non ti lascerò mai andare. Io e te siamo unite per l’eternità da un filo invisibile ma talmente fore che mi sembra di sentirlo, qui; un capo stretto con un nodo attorno al mio polo e l’altro al tuo, così non ci separeremo mai, e non importa chi delle due morirà per prima. unite per sempre. Inseparabili.

Alma la sante ed Estrella la cattiva, così vengono conosciute e così si fanno beffe tra loro. Calma, pacata e dedita alle regole la prima, istintiva e ribelle la seconda, ad accomunarle un leggero senso di gelosia l’una verso l’altra ma, a rendere entrambe speciali, sono i poteri che hanno ereditato dalla nonna.
Alma è in grado di vedere i fantasmi mentre Estrella che non crede alla sorella, scoprirà il suo potere con il tempo, a partire dal giorno in cui entrambe subiscono un’importante perdita e niente sarà più come prima.

Era così che si manteneva l’ordine familiare: Alma buona, Estrella cattiva.

Sono molte le caratteristiche che portano ad apprezzare il romanzo ma analizzandole, tutte richiamano ad un solo elemento: la caratterizzazione di personaggi.
Accanto alle gemelle ce ne sono molti: alcuni affini al lettore fin da subito come la dolce Carmen, la bambinaia delle due sorelle, altri non riescono ad entrare nelle nostre simpatie fin da subito come il marchese Zuloaga, padre delle gemelle, un uomo despota, arrogante, violento, egoista e maschilista, sua moglie, che non riesce a reagire al comportamento che a suo marito e Tomàs. Tomàs è un coetaneo, figlio di un minatore che lavora nella miniera del marchese, la sua comparsa farà aumentare gli attriti tra le due gemelle ma anche all’interno della loro famiglia, fino a che non verrà colpita da un terribile evento.
Pur non essendo intendo iniziale dell’autrice, così come viene riportato in una sua intervista a fine libro, il romanzo viene considerato dai lettori e dalla critica come femminista.
Il fiore all’occhiello del romanzo sono senza dubbio le personalità femminili, a partire da protagonista. Estrella, è infatti suo il punto di vista nella narrazione, crea un rapporto singolare con il lettore. La piccola Estrella è egoista, pensa solo a se stessa ed è invidiosa tanto da suscitare antipatia da parte del lettore; durante la narrazione si prende consapevolezza che questo suo comportamento sia il simbolo della sua ribellione alle convenzioni della società del periodo. Le donne vengono viste in casa, ad occuparsi dei bambini, guai ad avvicinarsi gli affari di cui si devono occupare solo gli uomini. Estrella se ne frega di tutto, crede in se stessa, soprattutto nelle sue capacità. Sarà questa la chiave grazie a cui affronterà tutte le difficoltà che la vita le metterà davanti.
È una vera e propria forza della natura e non è soltanto un modo di dire, grazie ai poteri riesce ad entrare in contatto con la natura che la circonda ed è come se riuscisse a ricreare lo stesso legame che ha con Alma. Quasi a voler sottolineare questo aspetto, il romanzo è diviso in quattro parti, ognuna ha per titolo un elemento:fuoco acqua vento e terra.
Diverse sono anche le ambientazioni: la protagonista si troverà a dover vivere in alcuni casi a sopravvivere in diverse circostanze, in ogni momento vediamo il suo cambiamento, ogni situazione è un’occasione per mostrarsi in una sfumatura diversa. Le avversità della vita agiscono sulla sua personalità plasmandola ma non modificandola del tutto. La sua determinazione la accompagnerà sempre, la forza sarà per lei una compagna ma trasformeranno l’istintività che da piccola la metteva nei guai, in una determinazione lucida e razionale molto più matura e questa determinazione ce la fa apprezzare sicuramente di più.
Se dovessi descrivere Il bosco ricorda il tuo nome in una parola, sarebbe ricco. Il romanzo è un romanzo ricco, è vero che siamo davanti a 600 pagine di romanzo ma, a lettura terminata sembra quasi impossibile aver letto un solo libro. Tanti personaggi, tante ambientazioni, un lungo arco temporale, seguiamo infatti Estrella circa fino ai 25 anni, ma anche diversi i temi trattati. Come accennato prima, la condizione femminile ma, soprattutto nell’ultima parte si fanno sempre più presenti e ben tangibili le conseguenze della guerra in Europa, Estrella dovrà scontrarsi anche con la violenza e la determinazione dei nazisti.
Un altro elemento molto forte è rappresentato dalla magia e il richiamo alle tradizioni e al folklore europei, spagnoli in primis e quel bosco che diventa esso stesso personaggio silenzioso ma allo stesso tempo molto presente, custode di segreti e misteri ed alleato fedele per Estrella. Non lo definirei fantasy ma lo avvicinerei di più al realismo magico.
Capirete quindi come tutto questo sia solo un accenno a tutto quello che si può trovare nel libro. Il finale non è del tutto aperto ma lascia qualche dubbio su cosa sia successo “dopo”, mi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa in più. Forse perché la storia di Estrella e di Alma è una di quelle che difficilmente si dimenticano.
Grazie mille alla casa editrice Garzanti!

La propria terra è quella che ci si porta sempre nel cuore.

Gioia