Il registratore di sogni di Mariam Tarkeshi – L’incipit del Lunedì

Ciao lettori!!

Iniziamo questa settimana con una nuova lettura, un nuovo incipit.
Parte oggi, su Instagram, il gruppo di lettura dedicato a Il registratore di sogni di Mariam Tarkeshi, che ringrazio per avermi coinvolta. Da oggi fino al 2 Agosto leggerò il libro insieme a @bookishbrains@ilpianetadeilibri, @bookish_brainer@luxbookshelf@noizez_reads e @a_new_world_in_my_mind 


Le tappe del gruppo di lettura sono:

Dal 06/07 al 12/07 – Capitolo 1-7
Dal 13/07 al 19/07 – Capitolo 8-14
Dal 20/07 al 26/07 – Capitolo 15-20
Dal 27/07 al 02/08 – Capitolo 21-26

Ed ecco l’incipit del romanzo:

  1. Andare a un funerale neanche fosse la mattina di Natale

Elettrizzato. Sì, per quanto possa sembrare assurdo, «elettrizzato» è la parola giusta. Quando mi hanno detto che nonno era morto, è così che mi sono sentito. Ovvio che lì per lì ho mantenuto la mia classica faccia da poker e ho evitato il più possibile di fare figuracce, ma dentro stavo esplodendo. Quando hai diciott’anni c’è caso che a un funerale tu non ci sia mai stato, anzi è probabile. E niente, ‘sta cosa che finalmente avrei assistito a una vera e propria cerimonia funebre mi mandava in fibrillazione.

Il problema è che in televisione questa storia è ingigantita da morire, non so se mi spiego: ti aspetti di andare l’ e di assistere a chissà che roba toccante, di diventare parte integrante di un montaggio della durata massima di due o tre minuti con tanto di colonna sonora desolante e inquadrature studiate ad hoc per impietosire lo spettatore. Mentre la verità è che di spettatore non ce n’è neanche uno. Tutti cercano di apparire in un certo modo, a un funerale – forti, devastati, investiti, distaccati – ma non li sta guardando nessuno. Ognuno è troppo concentrato su se stesso. Sul dolore che sta provando, su quello che dovrebbe provare. E intanto il cadavere non se lo fila nessuno. E intanto non ci sono ombrelli neri inquadrati dall’alto come nei film della Marvel, né pioggia, né Amazing Grace – perché siamo in Italia e qui al massimo si canta Osanna eh.

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Anno di uscita: 2019
Pagine: 304

Nico ha diciotto anni e frequenta senza entusiasmo il liceo artistico. A dire il vero, c’è ben poco che lo entusiasmi, nella vita. Pigro e apatico, passa il tempo a invidiare i successi degli altri, pur non facendo nulla per migliorare se stesso. E se non fosse per Seba, un ragazzo talentuoso e popolare che con lui sembra non avere niente a che fare, ma che, nonostante questo, lo ha scelto come suo sodale, trascinerebbe le giornate in solitudine, senza uno straccio di progetto per il futuro.
Il giorno del funerale di suo nonno, Nico scopre con sorpresa che l’uomo, con cui aveva un legame superficiale, gli ha lasciato qualcosa in eredità: una vecchia scatola di cartone con un lettore VHS. Nico scorre velocemente la lunga lettera che lo accompagna, ma una frase gli salta agli occhi: «Registratore di sogni, per chi tende a dimenticare».
Il suo primo istinto è cercare di vendere on line quell’aggeggio di cui non sa cosa fare, ma glielo impedisce l’incontro con un’anziana donna, Viola, che conosceva bene suo nonno e che gli mostra come funziona il registratore: se utilizzato durante il sonno, ha la capacità di registrare su cassetta i sogni, consentendo poi di rivederli al risveglio. Nico pensa subito a come guadagnarci dei soldi, facendosi pagare per l’utilizzo della macchina. Potrebbe anche essere la sua occasione per uscire dall’anonimato, per ottenere un po’ di considerazione. Ma non ha tenuto conto di un aspetto importante: i sogni attingono al subconscio. Il registratore è in grado di far riaffiorare alla mente ricordi dimenticati che, se riportati alla coscienza, potrebbero cambiare la vita di una persona per sempre.
Ed è una sera che succede. Doveva essere solo una festa ma Nico, con Seba che gli soffia sul collo, si fa prendere la mano. E qualcuno si trova costretto a rivivere ciò che sperava di aver cancellato per sempre. Da quel momento, Nico comprende la pericolosità dello strumento che gli è capitato in sorte, ma il meccanismo che si è avviato non è così semplice da disinnescare. E le conseguenze sulla sua stessa vita rischiano di essere irreversibili.