La felicità di Emma di Claudia Schreiber

Editore: Keller
Pagine: 235

Recensione

Emma vive isolata nella campagna tedesca, nella piccola fattoria che ha ereditato dalla sua famiglia, alleva maiali e le fanno compagnia le sue galline e l’inseparabile gallo. Nessuno le fa mai visita, se non Henner, poliziotto del paese, suo unico amico. Vive nel completo caos, non si cura della casa, preferendo stare fuori a contatto con i suoi animali ed è felice così, tutto quello che le manca sono un uomo con cui condividere la vita e i soldi necessari a pagare tutti i suoi debiti per evitare il pignoramento della sua casa.
Max, il secondo protagonista della storia, è l’esatto suo contrario. Per lui routine, ordine e pulizia sono le sue parole d’ordine, ma una notizia sta per stravolgere completamente la sua quotidianità, in seguito a dei controlli gli viene diagnosticato un cancro in fase terminale, per lui non c’è più niente da fare.
Le vite di Emma e di Max, inaspettatamente, si congiungeranno.
Quella che ho scelto io è la prima edizione del romanzo, il primo della scrittrice ad essere tradotto in Italia. Sia il rosa ed il simpatico maialino di questa copertina, sia le illustrazioni colorate sulla seconda edizione della Keller, possono trarre in inganno.
La protagonista
I primi capitoli che ci introducono alla storia, alla conoscenza dei personaggi hanno una vena molto ironica, si sorride imparando a conoscere le loro abitudini a prima vista strane ed inusuali.
Ma l’ambiente in cui viene narrata la storia, lo stesso in cui Emma è cresciuta e che l’ha resa la donna che è, rivelano anche una certa durezza. La protagonista è infatti una donna molto forte, impavida, non ha paura di niente e di nessuno. C’è davvero poca differenza rispetto all’essere uomo e la vita che ha condotto fin da piccola le hanno permesso di vivere e di sostenersi completamente da sola, senza l’aiuto di nessuno. Uccide gli animali, maiali e galline, da sola, quasi senza pietà. Quasi.
È proprio questo che la differenzia, la sua sensibilità.
Quando Max, in fuga, arriva nella sua fattoria, in principio rimane a dir poco sconcertato. Il suo obiettivo è quello di trascorrere i suoi ultimi giorni in pace…in paradiso e si ritrova a vivere all’inferno. Un inferno fatto si sporcizia, di immondizia, di disordine. Per lui non sarà così semplice accettare la convivenza nella fattoria di Emma ma è l’unica decisione che può prendere.
La felicità di Emma è senza ombra di dubbio un libro insolito.
La storia d’amore in sé potrebbe risultare già letta, già sentita: due persone completamente diverse che si incontrano, si scontrano, fino a quando riescono a cambiare abitudini e anche il modo di essere dell’altro. Quello che la rende sicuramente diversa da tutte le altre sono i protagonisti, l’ambientazione e lo stile di scrittura.
Una scrittura cruda, diretta, senza mezzi termini né tanti giri di parole. L’autrice descrive scene talvolta molto dure, cruente, poco adatte agli stomaci deboli. Spesso leggendo queste parti si provano sensazioni sgradevoli, quasi disturbanti, nessun dettaglio ci viene risparmiato.I toni cambiano nettamente verso il finale, si fanno infatti più tenui, più dolci, più malinconici. Sappiamo bene quale sarà il destino di almeno uno dei due protagonisti, è inevitabile ma non conosciamo cosa comporterà all’altra.
Conosciamo meglio i due protagonisti e ci vengono motivai i perché dei comportamenti che hanno, Emma in particolare. La sua vita non è stata per niente semplice, non ha mai conosciuto ciò che di bello potrebbe offrire l’infanzia visto che nella sua sono stati protagonisti il dolore, la sofferenza, il non sentirsi accettata dalla sua famiglia.
È una lettura coinvolgente, resa viva anche dall’intreccio che si viene a creare, ci sono dei segreti che i protagonisti tengono nascosti, altri personaggi che interagiscono che loro creando una concatenazione di situazioni diverse.

La letture de La felicità di Emma, scorre velocemente ma, non credo sia per tutti o meglio non è un libro adatto ad essere consigliato a tutti. È ironico ma anche molto crudo, sia per alcune situazioni che vengono descritte sia per le riflessioni che porta con sé. E questa durezza risulta molto incisiva nel dare supporto al messaggio di questa storia. Una storia che, nonostante tutto, riesce ad avere un lieto finale.

Gioia