Casa editrice: Garzanti
Data di pubblicazione: 30 Agosto 2018
Pagine: 270
“I miei capelli lunghi lunghi e rossi, ondulati quanto bastava per intrecciarsi tra loro nel più intricato modo possibile, erano l’unica cosa del mio aspetto che mi piacesse veramente”
Forse, qualche volta, è già venuto fuori ma, avendo un debole per le rosse, fin dalla prima pagina ho capito che, quella di Andrea, sarebbe stata una storia affascinante. Il rosso è colore della passione ed è proprio questo quello che cerca di trasmetterle, fin da piccola, sua madre. Nel suo studio, Andrea la ammira sognando, un giorno, di riuscire a diventare una brava giornalista come lei.
E sono proprio i sogni ad alimentare il romanzo. Andrea è cresciuta ed è stata ammessa al Longjoy College, una prestigiosa scuola di giornalismo sull’isola dei Santi, a Venezia. Non servono molte pagine a capire che, nonostante il lungo salto temporale, l’aspirante giornalista professionista, abbia fatto tesoro del messaggio che le è stato consegnato ed affidato da sua madre. Quel suo “Scrivi. Scrivi. Scrivi” è diventato il suo mantra e la sua unica ragione di vita.
Andrea ha 18 anni e sente di non appartenere alla sua generazione non avendo mai trovato chi condividesse le sue stesse passioni: la scrittura, il cinema e la letteratura fantasy. Essendo ormai abituata a tutto ciò, le esperienze scolastiche precedenti le hanno fatto da esempio, sa per certo che anche al Longjoy non sarà semplice. Invece, dovrà presto ricredersi.
“…mi ero arricchita di nuove esperienze, avevo conosciuto strani personaggi, affrontato nemici, imparato una lezione, ero cambiata profondamente…”
E chi meglio di Andrea stessa può descrivere quello che significherà per lei il suo primo anno al Longjoy?! L’Andrea che arriva a Venezia è un’Andrea timida, titubante, con tanti dubbi e paure che le frullano per la mente e, per certi aspetti, anche molto introversa ma ha anche 18 anni ed è sicuramente un’età molto particolare, caratterizzata da tutti questi aspetti. E tutti i suoi timori sono i timori di altre persone, o meglio di “strani personaggi” che vagano anche loro nei corridoi del college. Uno, Marilyn, Andre e Joker le saranno accanto per tutto l’anno tra alti…e bassi.
L’utilizzo della narrazione in prima persona, ci permette di entrare in sintonia con la protagonista, avendo così la possibilità di conoscere tutti i suoi pensieri, è come se non avesse segreti con il lettore. Andrea ci viene presentata in tutte le sue sfaccettature, nelle qualità che la caratterizzano, nei suoi difetti, nei suoi timori, nel suo dolore ma, soprattutto, la sua tenacia e la sua forza. Attraverso i suoi occhi, veniamo a conoscenza anche di tutti gli altri personaggi ognuno con una propria storia, un modo di fare ma accomunati da quelle passioni “nerd” che hanno portato Andrea, per tutta la sua vita, ad isolarsi e dalla voglia di perseguire i propri sogni.
Ed è proprio questo l’elemento che dà valore alla storia di Andrea, anche se i protagonisti sono diciottenni, che si affacciano nel mondo dei “grandi”, non c’è un vero e proprio target di riferimento per i lettori “più adatti”.
Andrea è sicuramente un esempio di grande forza di volontà e di tenacia che ha saputo fare del dolore il suo punto di forza. La tragedia che la colpisce la segna inevitabilmente, avrebbe potuto mettere da parte il passato, invece, sceglie di prenderlo per mano affinché la accompagnasse in ogni momento della sua vita. E, in qualche modo, è proprio così.
I suoi amici saranno per lei fondamentali nell’affrontare il college anche perché oltre alla difficoltà degli esami dovrà anche affrontare alcuni “nemici” che metteranno seriamente in pericolo la sua pazienza (e la nostra!!). Ma le avventure/disavventure di Andrea non si fermano alle quattro mura del Longjoy! A rendere, infatti, più animata la narrazione ci sono i momenti che, quasi per caso, Andrea si trova a condividere con alcuni “piccoli gnomi”.
Questo grande incontro di personaggi crea davvero un bel mix e la narrazione, così movimentata, scorre fluida, sostenuta dallo stile della Dalton: una scrittura brillante, fresca, lineare caratterizzata da frasi brevi e molti dialoghi, da numerose citazioni letterarie e cinematografiche ed una vivacità data dall’alta dose di umorismo che si respira tra le pagine.
Ma, l’età di Andrea e dei suoi amici, non c’è solo la spensieratezza. Nel romanzo vengono affrontati molti temi, difficili da affrontare. La violenza, il non sentirsi accettati e, soprattutto, il dolore.
Non è semplice affrontare una perdita, soprattutto nel momento in cui ci sentiamo più vulnerabili. Ognuno lo affronta in maniera diversa, c’è chi appunto decide di farlo diventare un punto di forza, chi invece non riesce ad affrontarlo e si chiude in se stesso al punto di toccare il fondo e chi, erge attorno a sé un muro. Ed è solo quando siamo disposti a buttarlo giù, tendendo la mano a chi vorrebbe aiutarci che riusciamo ad aprire gli occhi.
Trovano spazio anche l’amore, l’amicizia e la determinazione nel voler vedere realizzati i propri sogni.
Non è semplice affrontare una perdita, soprattutto nel momento in cui ci sentiamo più vulnerabili. Ognuno lo affronta in maniera diversa, c’è chi appunto decide di farlo diventare un punto di forza, chi invece non riesce ad affrontarlo e si chiude in se stesso al punto di toccare il fondo e chi, erge attorno a sé un muro. Ed è solo quando siamo disposti a buttarlo giù, tendendo la mano a chi vorrebbe aiutarci che riusciamo ad aprire gli occhi.
Trovano spazio anche l’amore, l’amicizia e la determinazione nel voler vedere realizzati i propri sogni.
Il finale, non così scontato come potrebbe sembrare, così come le parole dell’autrice in un’intervista riportata alla fine del libro, lasciano intuire un seguito per le avventure di Andrea. Sono curiosa di rientrare insieme a lei e al suo gruppo di strampalati amici al Longjoy college, il futuro per la nostra futura giornalista si prospetta ancora in salita, se da una parte è riuscita ad aprirsi, ad allontanare alcune angosce che si portava dietro da anni, a compiere gesti che non avrebbe mai pensato di compiere e a pronunciare parole che non avrebbe mai pensato di dire, ci sono ancora tante cose da dover affrontare e nuove esperienze da vivere. Ci riuscirà?
Ringrazio la casa editrice Garzanti per avermi dato l’opportunità di leggerlo.
L’autrice. Anna Dalton (Arzignano 1986) è un’attrice italiana con origini irlandesi. Ha studiato recitazione e ballo sin da bambina, seguendo il suo sogno. Dopo aver concluso gli studi alla scuola Duse International di Roma e a Londra, ha recitato per cinema e teatro. Fra i recenti successi è apparsa nella seguitissima serie tv L’allieva, tratta dai bestseller di Alessia Gazzola. Ha esordito nella letteratura con il romanzo L’apprendista geniale (Garzanti 2018).
Ricordo Anna Dalton come attrice nel programma tv Amici e sono contenta di ritrovarla scrittrice.
Il suo libro mi incuriosisce ma, per il momento, prediligo altri acquisti. Più in là, chissà.