Madrepàtria. Racconti dell’umana sorte di Valentina Orsini

Editore: Edizioni Efesto
Pagg: 118
Madrepàtria – Racconti dell’umana sorte è un’antologia non di genere, nata dall’idea di raccontare l’Italia di oggi. Una sorta di inchiesta sul mondo del lavoro, sulla condizione dei giovani nati negli anni ’80. Ma è solo grazie al ritorno di un poeta dell’800 che tutto inizia a prendere forma. Un incontro avvenuto per la seconda volta, lontano dai banchi di scuola e dagli obblighi dell’adolescenza. Il pensiero e la poetica di Ugo Foscolo fanno da collante ai 17 racconti che compongono l’antologia, ognuno dei quali viene introdotto dalle parole dello stesso poeta.
Recensione
Quando scendo a fare la spesa, mi sforzo di non passare come la vecchia del condominio.
Un condominio. È proprio questa l’immagine che mi è venuta in mente leggendo Madrepatria, mano a mano che si venivano a delineare i protagonisti. E chi sono gli abitanti di questo palazzo? Sono vittime dell’umana sorte, “dei tempi moderni, mossi dalle illusioni e sconfitti dalla rassegnazione“.
Così, affacciata ad una finestra troviamo Fede con una gravidanza inattesa e non prevista che, oltre al bambino, sta aspettando di firmare finalmente il contratto a tempo indeterminato; Sabrina invece a 28 anni si accontenta di essere una voucherista; al piano di sotto un giovane ragazzo è confuso sul suo futuro; Francesca invece ha creduto nei suoi sogni e conserva ancora l’entusiasmo che la accompagna dai tempi dell’Università; la laurea di Sara invece non la rende abbastanza “meritevole” e quella di Edoardo non dovrebbe mai apparire nel suo curriculum…non sia mai che qualcuno gli offrisse un lavoro!
Insieme a loro tanti altri.
È un condominio giovane, ma non ingenuo. Capace di sognare ma che ha dovuto mettere da parte i propri sogni.
Valentina Orsini analizza il mondo del lavoro di oggi prendendo come riferimento la sua generazione, la mia…la generazione di tutti. Tra le pagine della raccolta ci siamo un po’ tutti. È la realtà di oggi e non è la realtà del “lavoro che non c’è”, nella maggior parte dei casi nessuno è disoccupato. È la realtà del “mettere da parte”: i proprio sogni, le insicurezze, le richieste di aiuto, i propri bisogni, le ambizioni, i sacrifici, gli studi, la laurea, pur di lavorare e trovare cosi il proprio posto nel mondo. È la realtà in cui le mamme fanno i secondi lavori al telefono con “le voci strane”,  di quelle che hanno 3 figli di cui uno “particolare”, ma non chiedono niente a nessuno; dei padri costretti a lavorare per dare una speranza in più ai propri figli; dei colloqui che ti fanno credere di aver trovato il lavoro (e la macchina) dei tuoi sogni e delle collaborazioni per riviste o portali online NATURALMENTE a titolo gratuito…la cultura, si sa non paga!
A fare da guida a questa raccolta sono i versi di Ugo Foscolo. Incredibile ma vero, si dimostra essere più attuale che mai e culla dei messaggi e dei sentimenti di Madrepatria. La stessa Patria che ha fatto parte di tutta la sua poetica, che ha difeso con parole e fatti e che lo ha tradito. Un valore sacro, sentimenti intensi, anche se illusori.
Madrepàtria è una critica alla nostra società, un’analisi i cui toni non sono duri ma contraddistinti da un’ironia, talvolta sprezzante ma sempre con l’intento di portare chi legge alla riflessione. Il mondo del lavoro non è un mondo a sé, volente o nolente, influisce su tutto ciò che ci circonda ed ha un forte effetto sulla nostra persona all’interno della società.
Uno degli elementi che ho particolarmente apprezzato è l’aver dato ampio spazio alla figura della donna. Valentina Orsini ce ne fa conoscere diverse, ognuna con la propria storia ed ognuna con le difficoltà che si trova davanti ogni giorno. C’è chi è riuscita a conciliare l’essere madre e allo stesso tempo a realizzarsi anche dal punto di vista lavorativo, che rappresentano delle eccezioni, poiché la realtà è che dobbiamo fare ancora i conti con la mentalità secondo cui un elemento esclude l’altro: o sei madre e ti accontenti di quello che riesci a trovare o metti da parte ogni istinto materno e ti dedichi completamente alla carriera. E in “Vita che viene da Marte” esprime tutta la dolcezza unita alla preoccupazione e ai dubbi dell’attesa.

“Ti penso come il foglio quando ancora è bianco, come il cielo che poi diventa blu, come il tramonto che prima di andare si ferma e aspetta.
E tu sei come la prima stella, sei vita che viene da Marte”

Il variegato insieme dei personaggi offre un’ampia visione della situazione attuale. Questa varietà unita alla brevità dei racconti animano la curiosità del lettore rendendo la lettura fluida e scorrevole, grazie anche allo stile dell’autrice pulito, diretto, con introduzioni dei personaggi minimali che rendono, al tempo stesso, perfettamente l’idea di chi abbiamo davanti. Il tutto ci viene narrato con una buona dose di ironia, seppur amara, e di senso dell’umorismo.
Particolarmente brillante ed ironica le richieste di collaborazioni che arrivano all’autrice e la sua risposta che attendevo con ansia e che condivido in pieno!

Nonostante nei suoi racconti ci sia qualche sfumatura di grigio (non mi riferisco certo a quelle di  E. L. James ma ai sentimenti di malinconia e di inquietudine che suscitano i racconti), con l’ultimo componimento che chiude la raccolta, l’autrice cerca di dare colore al futuro, lasciando una traccia di speranza e con l’intenzione di dare una smossa al lettore ad inseguire le proprie ambizionila scelta del dialetto rende questo messaggio ancora più diretto ed incisivo.

“Che stai a fa? Sto giro de giostra è ininterrotto
L’anni passano ma la bellezza resta
Divora ‘sti dubbi e godite er botto”
Ringrazio l’autrice per l’opportunità e vi invito a leggere la raccolta!

Valutazione
5/5
L’autrice. Valentina Orsini nasce a Roma, il 10 agosto del 1985. Autrice e blogger, speaker radiofonica e incredibilmente mamma appassionata di dolci e cucina. È laureata in Letteratura, musica e spettacolo.
Dal 2012 scrive sul suo blog CriticissimaMente, pubblica alcuni racconti (Aghi di pino e carta straccia, La storia delle cose) sul sito Letture da metropolitana.
Esordisce nel 2015 con Caramelle al gusto arancia, edito da Leucotea Edizioni, un romanzo che affronta il tema delicato e sempre attuale dell’aborto volontario.

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