Onorata società di Cirino Cristaldi e Mirko Giacone

Editore: Bonfirraro Editore
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 214
Dopo l’università, Pierluca Aragonesi torna nel suo paese d’origine nella campagna siciliana. Fiero dei risultati ottenuti, con sudore e fatica, adesso vuol dedicarsi a ciò che più ama: fare politica, occuparsi della cosa pubblica. A soli ventisei anni, Pier diventa il più giovane sindaco di Agira e dopo due anni, quando è anche deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, spera di cambiare le logiche del potere con una sana condotta. Qualcosa però non andrà come aveva sperato e presto sarà lui stesso a venirne trasformato. La politica che conoscerà nei nuovi palazzi è meschina, fatta di sotterfugi, strategie, compromessi e di incontri. Prima con Orazio Tortorici, un eccentrico militante di mezza età del partito Popolare Italiano, poi con il potente cavaliere Armando Giuffrida. Entrambi influiranno sulla sua vita personale e sulla scalata al potere, che si macchierà di nefandezze sempre peggiori. Un romanzo ricco di colpi di scena e misteri scottanti, in cui l’atto narrativo, come una macchina cinematografica, si avvicina ai volti dei personaggi, quasi a invaderne i pensieri.
Recensione
Nell’Ottocento, con “onorata società”, i camorristi napoletani indicavano la loro losca organizzazione.
Il romanzo di Cirino Cristaldi e Mirko Giacone è ambientato a Palermo e a Roma, dimostrando che quella società “onorata” è tuttora viva e non conosce confini.
Il protagonista è Pierluca Aragonesi, nato ad Agira, piccolo comune siciliano. Come molti della sua età, le sue ambizioni sono molto più ampie di quello che, secondo lui, può offrirgli la sua terra così, insieme a Giovanni, amico di sempre, si trasferisce a Roma per conseguire il sogno di laurearsi in Giurisprudenza. Scelta presa dopo aver assistito indirettamente, a 13 anni, ad una delle pagine più brute per la storia della giustizia del nostro Paese: l’attentato a Giovanni Falcone.
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo.” Sono queste le parole che Pierluca porta sempre con se come monito. Il compito di Falcone era quello di “restituire la Sicilia ai siciliani” ma, come afferma il protagonista stesso, è un compito arduo.
La sua storia è proprio la dimostrazione di questo, di quanto non siano sufficienti le buone intenzioni.
La strada politica di Pierluca prende il via presto, già dai banchi universitari la sua personalità emerge facendosi notare dagli altri studenti e diventando rappresentante delle loro battaglie.
La passione per la politica, le battaglie dei cittadini nasce subito in lui con un certo fervore. Le giuste conoscenze all’interno dei movimenti studenteschi ed i partiti politici, lo aiutano ad emerfere al di fuori dell’ambiente universitario. A questo punto vuole trasferire questo suo entusiasmo politico nella sua Terra, in cui sente di poter far qualcosa per il bene pubblico. Ma, come già accennato, non sempre le buone intenzioni e la buona volontà sono abbastanza. Spesso la passione per la politica viene soggiogata da molti altri terribili fattori.
Sembrerebbero essere due protagonisti diversi quelli che ci vengono presentati nei primi capitoli. Da una parte l’uomo di affari che può permettersi voli in prima classe, autista e notte in hotel da 1150 euro, dall’altra un ragazzo che, dopo aver lasciato la terra d’origine per cercare di sostenere le proprie ambizioni, torna nel suo paese d’origine e stare vicino alla propria famiglia per affrontare insieme il momento più difficile. Due aspetti molto diversi tra loro ma che possono naturalmente coesistere. Il punto che analizzano i due autori, però, sono tutti gli elementi ed i fattori che hanno portato questo grande cambiamento non solo nella vita di Pierluca ma soprattutto nel suo modo di pensare e di essere.
Onorata società è un libro sulla mafia, nel suo significato più ampio. Quel modo di comportamento e di fare politica che di buono non ha proprio niente, che mette in primo piano esclusivamente i propri interessi, gli interessi delle lobby, dei finti politici, degli “amici” dei politici. Qualcosa di già sentito, vero? Cristaldi e Giacone riescono però ad analizzare da un punto di vista diverso rispetto al solito, entrando all’interno di questi meccanismi malati, per certi versi, e lo fanno con una personalità che, sebbene facesse della legalità, della giustizia e dell’onestà le sue armi più forti, non sono abbastanza potenti da riuscire a contrastare tutto il marcio che gli sta attorno, diventando egli stesso parte attiva di tale comportamento.
Pierluca stesso si troverà immischiato in una delle situazioni peggiori in cui ogni uomo, oltre che politico, si possa trovare.


Sei troppo buono per giudicarmi, ma pesano gli scheletri che ho dovuto stipare nell’armadio per arrivare dove sono adesso. Pesano le amicizie e le opportuità che ho dovuto sacrificare. Ho dovuto sottostare a numerosi compromessi.

Sotterfugi, società segrete, reati da nascondere, alleanze losche sono tutti aspetti che vengono affrontati, che fanno da sfondo alle vicende narrate e che tengono alto il coinvolgimento del lettore, nonostante il protagonista, sia poco incline per alcuni suoi comportamenti alla simpatia da parte di chi legge. Alcuni punti, talvolta solo abbozzati, avrebbero necessitato di un maggiore sviluppo a discapito forse del ritmo narrativo che risulta molto scorrevole grazie anche alla scrittura fluida degli autori.
Si rischia di rimanere con l’amaro in bocca ma, grazie all’intervento di uno tra i personaggi principali possiamo ancora sperare che non tutto è perduto e che il bene, talvolta, può vincere non solo nelle fiabe ma anche nella vita reale.
Gioia