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Sinossi. È la storia di una comica e paradossale convivenza che durerà tutta un’estate. La zanzara Susetta, indisponente e fastidiosa, si stabilisce in camera di un non troppo contento Peppino che, dopo averle provare tutte per sterminarla, accetta passivamente la convivenza. E da qui partiranno una serie di situazioni comico-grottesche, nella quale i due troveranno sempre a confrontarsi: Susetta allegra e indisponente con quella sua voglia di pungolare e infastidire, Peppino burbero e passivo che vorrebbe solo essere lasciato in pace. La zanzara lo coinvolge in tanti sfottò, giochi di parole, situazioni paradossali, addirittura portandogli in casa ospiti sempre più bizzarri – da due giovani zanzare maschio, che la corteggiano vanamente, a uno scarafaggio di nome Ramon con la mania di parlare spagnolo. Il continuo pungolare di Susetta finirà per aprire gli occhi e il cuore di Peppino, che piano piano si schiuderà alla vita e ad un nuovo approccio al mondo...
Il tempo di prendere un sorso di caffè e sento il bip del condizionatore che si accende. Poso la tazza e vado in camera, curioso di vedere che se ne fa una zanzara dell’aria condizionata. Susetta è al centro della corrente d’aria. Ronza incontro al condizionatore, riuscendo solo a restare ferma in un punto fisso, volando controvento.
«Ma che stai a fa’?» chiedo, stranito.
«Palestra.» risponde, laconica.
L’ha pigliato pe’ ‘nu tapis roulant, il condizionatore! Ma tu vedi ‘nu poco a Susetta…
Certe sere vorresti solo staccare tutto, zittire il mondo e stenderti a letto aspettando che la stanchezza della giornata sublimi in un sonno ristoratore, senza sogni, che come un colpo di spugna cancelli la giornata storta, i bocconi amari, l’ennesima frustrazione accumulata che fa rigurgitare al tuo cervello impazzito tutti gli sbagli di una vita, tutti i bivi dove hai scelto la strada meno probabile…
«Ci pensi mai alla vita, Peppì?»
Mi stendo su un fianco ed emergo con mezza faccia: «Che è successo? Ti sei svegliata filosofica, stasera?»
«Migliaia di possibili combinazioni, probabilità, fattori influenti…Potevi essere qualsiasi cosa, potevi venir fuori in qualsiasi posto del mondo, in qualsiasi momento storico, e invece sei qui ora, qui, in questo luogo e in questo presente…»
Mi rivolgo completamente verso di lei, lasciandola parlare. E’ la prima volta che sento parlare così, con dolcezza, trasognante…
«Migliaia di possibilità, ci pensi? E invece sei tu, qui, ora. Ti immagini? Oggi avresti potuto essere tutt’altro…»
«Scusa Peppì, ma la mia vita è troppo breve, rispetto alla tua, per farmi carico anche dei tuoi problemi. E poi, che vuoi che sia? Tutti le abbiamo, le nostre giornate storte, una volta o l’altra. Per fortuna, le giornate storte, come hanno un inizio hanno pure una fine, e dobbiamo esserne grati.»
«E se domani ci aspettasse un’altra giornata storta?»
«Con l’esperienza della giornata precedente, dovresti affrontarla meglio.» risponde, indifferente.
Tiro un sospiro: «E se è da un pezzo che si affrontano giornate storte? Se ne hai inanellate una serie?»
«Allora non stai affrontando il problema nella maniera giusta. E’ il caso di riconsiderare le opzioni a disposizione con più attenzione, no?
«Insomma, Peppì, per chiudere il discorso…» e tira due boccate al sigaro, «..la vita va avanti, con e senza di noi. Di noi, se ci riusciamo, resterà il ricordo. Se tu ti fermi, la vita non ti aspetta. Continua a correre senza guardarsi indietro. E chi si ferma non sempre viene ricordato, oppure se viene ricordato ci si ricorda di lui come uno che si è fermato.»
«Peppì, un nome è solo un’etichetta, un qualcosa per essere richiamato all’ordine quando sei giovane e puoi fare minchiate. Sei tu che, da grande, devi cercare di dargli una tua importanza, qualunque nome esso sia. […]»
I giorni si rincorrono, la vita va avanti come se niente fosse. E’ una cosa da pazzi a pensarci: un giorno apri la finestra e il sole di giugno è lì che abbrustolisce i tetti dei palazzi, un altro invece esci sul balcone e devi trovare uno squarcio nel cielo per ricordarti che c’è l’azzurro sotto la coltre di nuvole. L’autunno, da un po’ di tempo a questa parte, sta diventando una stagione a sorpresa: un po’ si scorda di essere una mezza stagione e si autoeleva quale prolungamento naturale dell’estate, un po’ rispetta la sua nomea e regala giornate fresche e soleggiate alternate a piacevoli piogge che ripuliscono l’aria. Peccato davvero non potersele godere come d’estate.
Che trama particolare! La cover poi è molto carina!