Piccole dosi – Non aspettare la notte di Valentina D’Urbano

Ciao a tutti amici lettori!
Dopo un po’ di tempo torno con il post della rubrica Piccole dosi, in cui espongo le parole, frasi e citazioni che mi hanno colpito di più dei romanzi in lettura o che ho appena terminati.
Il romanzo di cui vi voglio parlare in questo post è Non aspettare la notte di Valentina D’Urbano. Ho letto tutte le sue opere, il suo stile mi ha sempre coinvolto e le sue storie mi hanno appassionato, e quest’ultima lettura mi ha confermato, ancora una volta, il mio pensiero.
Non aspettare la notte è una storia di coraggio, di rivalsa verso una vita che ci mette di fronte a problemi spesso più grandi di noi, di grande speranza in un futuro lontano dall’abbandono e dalla solitudine. E’ una storia di sentimenti, del potere che da essi deriva.
 
 
 
 
<< Mamma, tu sei la migliore del mondo. Non c’è una mamma più brava di te. >>
Non c’è niente di più vero, adesso. Le madri delle altre sono belle, eleganti, vanno in palestra e organizzano feste per le figlie, invece sua madre neanche ricorda il giorno del suo compleanno, ma non fa niente, quella è Irene, e Angelica se la tiene anche così com’è e non la cambierebbe con nessun’altra mamma.

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Gli odori, i sapori, i rumori. Le cose che succedono fuori, nel mondo, quando una mattina ti svegli e improvvisamente scopri che il mondo è sparito.
<< Che cosa vedi? >> gli chiese suo padre.
<< Ombre. Solo ombre. >>
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Ogni oggetto, ogni persona, racconta qualcosa. Lo fa con il proprio corpo, con quello che si trascina dietro.
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<< La tua pelle…è rovinata, è vero. Non ti mentirò, non ti dirò che i tuoi segni non si notano. Perché sei una ragazza intelligente e lo sai pure tu che è la prima cosa che uno guarda, quando ti vede. Ma, Angelica, c’è altro nella vita. C’è molto altro. E tu sei bella da morire.>>
Fece un passo verso di lei, avvicinandosi un poco.
<< Tu non sei le tue cicatrici. >>
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Giulia ricordava bene com’era avere vent’anni, le cose che lasci andare per paura di esporti, i salti che non fai perché non sai come atterrare.
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<< Se metti da parte la paura, possono succedere anche cose belle. >>
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<< T’ho aspettato così tanto. >>
<< Ho perso il treno per un pelo, ho dovuto prendere quello dopo. Mi dispiace. >>
<< No, non hai capito. Io ti ho aspettato per tutta la vita. >>
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Devi prenderti cura di te, altrimenti ti rovini. Altrimenti ti spezzi.
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Non ti innamori delle cose perfette, senza segni. Le cose perfette sono di tutti. Ti innamori delle zone d’ombra, delle crepe, delle storture che vedi e senti dentro, che ti appartengono.
Ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere.
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Non avrà più paura di lasciarsi andare.
C’è un lungo salto che dura una vita.
 
 
Buona lettura!