Acquanera di Valentina D’Urbano

 
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Data di pubblicazione: 19 settembre 2013
Pagine: 357
Ebook: 6,99€
Prezzo di copertina: 12,67€
 
 
 
È un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole.
Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano.
Ma nessun segreto può resistere all’erosione dell’acqua nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l’improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce.
O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che, nonostante tutto e tutti, ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E forse, questa volta, è giunta l’ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami amore.
 
Recensione.
 
Dopo aver letto Il rumore dei tuoi passi e Quella vita che ci manca, ho deciso di leggere anche quest’ultimo romanzo, Acquanera.
Acquanera è il secondo romanzo in ordine cronologico che la D’Urbano ha scritto che narra, come si legge in copertina, la storia di “tre donne, tre generazioni legate da un segreto sospeso tra luce e buio”.
Sono stata subito attratta dal titolo del romanzo e da questa storia tutta al femminile.
Le protagoniste infatti sono Elsa, Onda e Fortuna. La storia si apre con la storia presente di Fortuna che, dopo dieci anni di assenza, ritorna a Roccachiara, il paesino di montagna da cui si ha cercato di allontanarsi in tutti i modi, a causa del ritrovamento dei resti del corpo di Luce. Da qui parte la storia vera e propria, pagina dopo pagina, grazie a flashback e ritorno al presente, il racconto si delinea, rendendo partecipe il lettore.

“Dieci anni senza mai tornare.
Quando arrivo è quasi mattina e piove, una pioggia di traverso, gelida, che ti taglia la faccia.
A Roccachiara è sempre così. Fa freddo e piove, oppure l’umidità è talmente densa che fa lo stesso, è come se piovesse. Mi incammino per la via principale del paese e tutto è uguale a come mi ricordavo, sembra una fotografia, non cambia mai.”

Acquanera di Valentina D'Urbano
 
Tutto ha inizio con Elsa. Elsa è cresciuta in un istituto di suore e, quando si è fatta grande abbastanza per andare a lavorare, loro stesse le hanno trovato una sistemazione come donna di servizio nella casa del sindaco di Roccachiara. Ma è proprio in casa del sindaco che iniziano i primi sogni: una notte Elsa sognò Matilde, la figlia maggiore del sindaco, che nuotava nelle acque del lago del paese. Le acque del lago però non erano scure e impenetrabili come nella realtà, ma azzurre e limpide.
Elsa si sveglia di soprassalto con una strana sensazione addosso, con senso di gelo che neanche il fuoco del camino riesce a lenire. Pochi giorni dopo Matilde muore a causa di una brutta febbre. 
Elsa comprende che l’acqua trasparente del lago che compare nei suoi sogni, porta sciagura. Sempre più spesso Elsa sogna delle persone di Roccachiara, che puntualmente trovano la morte in strane circostanze. 
Ma le disavventure non sono finite per Elsa: dopo la morte di suo marito Angelo, la storia si ripete anche con Onda, sua figlia. Anche Onda infatti, con il passare degli anni, si accorge di possedere uno strano dono: riesce a vedere le persone defunte che si rivolgono a lei per mandare messaggi alle persone care ancora in vita. Onda da bambina solitaria e triste diventa una donna selvaggia e scontrosa, che non vuole saperne di rapporti affettivi. La sua scarsa socievolezza e la voglia di solitudine non la abbandonano neanche quando dà alla luce sua figlia Fortuna.
Fortuna è una bambina sensibile, che sembra non aver ereditato nessun dono da parte di sua nonna e sua madre…anche se non sarà così.
La sua amicizia con Luce la porterà ad interrogarsi sulla sua vita e al desiderio di volerla cambiare per non rimanere fossilizzata nel sul paesino, dove tutti conoscono tutti, dove la gente vive nel pregiudizio e nella cattiveria.

“Da quel buco spezzato si vedeva il cielo, ed era azzurro e freddo.
Il cielo è azzurro e freddo dovunque, pensai, in qualunque parte del mondo. Dovunque stai è uguale, quello che hai te lo porti dentro. Non c’è bisogno di nient’altro che del tuo corpo, è la casa di tutti i tuoi strappi, delle tue cicatrici. Il posto degli affetti che non hai, degli amori che non ti vogliono e di quelli che ti sei costruita per andare avanti. Quello che hai te lo trascini appresso, non è nelle persone e nemmeno nelle cose che ti ricordano delle persone. Quello che hai sta dentro di te.”


Acquanera
è un romanzo crudo e reale. La realtà che viene descritta dalla D’Urbano è quella che viviamo tutti i giorni, fatta di paure e di limiti.
I personaggi sono veri, autentici. Quello che emerge sono i sentimenti che compongono una persona. L’amore e l’odio che attanagliano le tre donne si alternano costantemente capitolo dopo capitolo.
La storia si snoda in un costante alone di mistero. Anche se ci sono parti quasi macabre, come il lavoro di Luce o i ritrovamenti dei cadaveri, il lettore è attratto dalla scrittura fluente e dai continui colpi di scena.
Anche l’ambientazione del paesino arroccato sulle montagne, ai piedi del quale si snodano le acque nere e profonde del lago, riesce a creare un senso di angoscia, perfettamente in linea con lo stile di tutto il romanzo.
Consiglio Acquanera? Assolutamente si. Nonostante non sia il mio genere preferito, ho trovato questa lettura molto interessante. Credo che la D’Urbano abbia centrato in pieno il suo obiettivo.


Voi avete letto Acquanera? Cosa ne pensate?
 
 
L’autrice. Valentina D’urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora, come illustratrice per l’infanzia. Il suo romanzo d’esordio, Il rumore dei tuoi passi, è uscito nel 2012 presso Longanesi conquistando un pubblico sempre più numeroso e affezionato.

 

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