Dreamscapes I racconti perduti Volume 2 Parte 2

 
Casa editrice: Editrice GDS
Genere: raccolta di racconti fantasy
Prezzo antologia: 0,99 euro (in offerta su Amazon, IBS e Kobo)
Prezzo ebook dei singoli racconti: 0,99 euro.
Formato: digitale
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Trama:
Trama: “Dreamscapes. I racconti perduti. Volume 2” è un’antologia di Editrice GDS, contenente 15 racconti fantastici, tutti scritti da autori italiani. Il genere è il fantasy nella sua accezione più estesa e, all’interno della raccolta di racconti, trovano spazio storie di diverso tipo e dalle più svariate ambientazioni. Ci sono racconti ambientati in mondi sommersi, racconti in città futuristiche, racconti in luoghi mitici o immaginari o anche racconti in ambienti domestici popolati da incubi e creature bizzarre. Un insieme di racconti che si rivolge quindi a tutti gli amanti della letteratura fantastica, offrendo, al suo interno, storie capaci di accontentare tutti i gusti, dagli amanti dell’horror all’urban fantasy, dalla fantascienza al fantasy più “lovecraftiano”, per valorizzare i giovani talenti della narrativa fantastica italiana.
Ho deciso di dividere il post in due parti in quanto sarebbe stato impossibile approfondire i 15 racconti senza che il post diventasse troppo lungo.
Oggi vi parlerò dei primi sette racconti che compongono il libro. Tutti ovviamente legati poiché appartengono al genere fantasy anche se poi si differenziano anche per gli argomenti affrontati.
Il tema che però più spesso ricorre in questi racconti è quello della speranza, la speranza di un mondo migliore.
In un mondo in cui la violenza e la continua ricerca del potere la fanno da padrone, il coraggio e la volontà di un futuro migliore si fanno spazio sempre più di continuo. Le ambientazioni ed i personaggi sono molteplici e si alternano creando una storia ricca e dinamica.
Tutti i racconti mi hanno lasciato qualcosa di positivo, qualcosa su cui riflettere e condividere con le persone che mi sono accanto.





Ed ecco la seconda parte che riguarda Dreamscapes I racconti perduti Volume 2. Potete trovare la prima qui.
Tutti i racconti mi hanno emozionato e lasciato qualcosa su cui riflettere. Ovviamente, come i primi sette, anche questi sono tutti di genere fantasy, anche se i vari racconti si differenziano notevolmente. Lo stile e la tempra artistica dei vari autori si uniscono e mescolano, dando vita ad un’opera ricca e fantasiosa.
Il racconto che mi ha particolarmente emozionato per questo gruppo è quello di Giacomo Festi, La sfida della morte. Nonostante il tema sia complesso e non certo facile, ci sono delle frasi che mi hanno particolarmente appassionato e turbato allo stesso tempo.

 

MEDAGLIE di MARCO BERTOLI
 
TRAMA. Dopo la conquista di Rafael IV, una Squadra Recupero Caduti, in gergo “I becchini”, scende sul pianeta per svolgere la propria missione. La vittoria, tuttavia, è stata troppo facile e una minaccia mortale si cela al di sotto della superficie. L’unità riesce a scoprirla e a neutralizzarla, guadagnando così le prime medaglie per la specialità. Alla memoria.
 
 
“Nei ruolini dello Stato Maggiore il nostro reparto ha la denominazione ufficiale di 3a Compagnia URC, Unità Recupero Cadaveri. Le altre unità della brigata ci hanno affidato il simpatico nomignolo di Raccolta cadaveri. Noi ci chiamiamo semplicemente I becchini.
[…] Quando il bailamme è finito, per ultimi, arriviamo noi a recuperare i corpi dei soldati uccisi in combattimento perché possano essere spediti ai familiari, se ne hanno, o cremati in caso contrario.”
 
 
Sono i retroscena della guerra, di coloro che, nonostante non abbiano una grande considerazione, hanno lo stesso coraggio di chi si trova in prima linea.
Sono loro, I becchini, gli uomini che hanno il ruolo di recuperare i corpi dei soldati caduti in battaglia. Loro che affrontano il rischio e la paura.
Medaglie è un racconto che affronta un tema importante come quello della guerra con la giusta dose di ironia.
 
 
CUPOLE di ALESSANDRA LEONARDI
 
TRAMA. Anno 2099. In seguito a una guerra nucleare contro gli alieni, le più grandi città del pianeta vivono protette da enormi cupole. A Roma, un gruppo di giovani studenti universitari scopre che le cose non sono come sembrano.
 
 
“I ragazzi erano amici dei suoi amici, che conosceva da una vita e di cui si fidava ciecamente, anche se avendo scelto facoltà diverse negli ultimi due anni si erano visti davvero poco: loro a ingegneria, lei ad archeologia, facoltà che, in un mondo devastato e per gran parte impraticabile, non aveva più molto senso se non quello di conservare e preservare quello che era rimasto. Per fortuna, a Roma e in Italia erano rimaste tante testimonianze del passato e le grandi città erano per lo più intatte, anche se la guerra nucleare di 20 anni prima con gli alieni aveva reso l’aria radioattiva e tossica, e tutto ciò che era rimasto vivo e in piedi era stato rinchiuso dalle enormi cupole.”
 
 
Dopo la guerra con gli alieni il mondo è stato distrutto e tutto ciò che ne rimane è stato coperto da enormi cupole. Non si può uscire, gli abitanti sono obbligati a rimanere al loro interno per non esporsi a radiazioni chimiche. Federica ed i suoi amici vivono in una delle cupole. Qualcuno di loro ha scoperto che non tutte è come sembra e che le cose che gli sono state raccontate non sono completamente vere.
In un mondo in cui l’uomo è divenuto una creatura tecnologia, crede di essere libero ma non lo è veramente, in un mondo in cui è chi ha il potere che sfrutta le grandi masse per i propri interessi personali, in un mondo in cui la ricchezza è l’unica cosa che conta, Federica ed il suo gruppo di amici universitari scoprono che tutto è un inganno.
Le loro libertà, i loro interessi, la loro vita quotidiana non sono altro che falsità e imbrogli.
Ma chi è più debole non sempre può cambiare la propria sorte.
Cupole è un racconto realistico, tutto fa pensare al mondo in cui viviamo adesso nel quale ciò che conta è il potere e la realizzazione dei propri fini personali. Tutto è una truffa, sono i governi che scelgono a chi e a cosa dobbiamo credere.
 
 
IL PIANETA DELLE DONNE di DELFO
 
TRAMA. Sulla Terra c’era una unica possibilità per perpetuare la specie umana: uccidere. L’aveva scoperto centinaia di anni prima un certo Darwin. Quando poi le donne impararono, con l’aiuto di nuove scoperte scientifiche, a procreare da sole per partenogenesi, la teoria di Darwin fu confermata. Gli uomini non servivano più alla conservazione e alla evoluzione della specie e, nei secoli, si attuò una sorta di selezione naturale per cui il sesso femminile divenne predominante e l’uomo fu ben presto emarginato e anche odiato a causa delle azioni delittuose da lui perpetrate nei confronti delle donne, nei secoli passati. Quel popolo di donne si trasferì, milioni di anni dopo quei fatti sul pianeta u aika.
 
 
“In quel mondo c’era una unica possibilità per perpetuare la specie umana; l’aveva scoperto un certo Darwin milioni di anni prima: uccidere. Tutto era cominciato poche centinaia di anni dopo che Darwin aveva elaborato la sua teoria che aveva chiamato: L’evoluzione della specie attraverso la selezione naturale. Erano tempi bui, continuamente solcati da guerre e pestilenze, ma in una piccola parte del mondo furono fatti progressi e liberalizzazioni.”
 
 
In un pianeta in cui sono le donne che hanno il potere, l’uomo è solo un essere inutile. Non serve a procreare, è un essere emarginato e odiato a causa di tutti i maltrattamenti e le uccisioni perpetrate nel corso dei secoli nei confronti della donna.
Ma la situazione non è certo cambiata. Le donne non sono meglio degli uomini, non hanno imparato niente dalla storia.
Li uomini vengono maltrattati, derisi, uccisi nelle arene di combattimento per offrire un sacrificio. Le donne infatti non vogliono figli maschi. Per ogni donna che porta in grembo un figlio un uomo deve essere ucciso.
E’ così anche per Giovì. Giovì è attanagliata dal dubbio che suo figlio possa essere un maschio da offrire per sacrifici e uccisioni. Nonostante le donne non abbiano mai infranto regole e si schierano in un fronte comune contro gli uomini, il senso di protezione di Giovì per suo figlio è più forte di qualsiasi regola.
L’amore è più forte dell’odio. Può infrangere qualsiasi dogma, qualsiasi imposizione. E Giovì ne è l’emblema.
 
 
IL GUARDIANO DI SAQQARA di ELI NOSCERE
 
TRAMA. La porta della necropoli di Saqqara è un passaggio verso una nuova dimensione dell’essere. Bran, discendente di una antica razza non umana, vuole che la sua stirpe venga salvata. Deciso a varcare la soglia del nulla più assoluto si scontra con la misteriosa forza esercitata dal varco e dal suo protettore: Il Guardiano. Oltre il piano della morte si trovano le sacre scritture dell’avvenire del suo gene; della sua specie. In suo aiuto c’è il Santo Genio, l’antica fiammella del cielo destinata alla sua anima; l’eterno soffio divino che rappresenta la forma più alta di coscienza che un uomo può raggiungere. A un passo dall’estinzione totale della sua essenza tutte le forze, del cielo, degli inferi e della terra stessa combattono la più segreta di tutte le battaglie che un guerriero possa affrontare: la trasformazione del dolore e della paura in un seme da poter far germogliare nelle memorie del tempo.
 
“Dall’altra parte il buio e ancora il buio. Solo il buio come l’abbraccio sincero di una madre. Come la madre di quelle ombre che scappavano da quell’inferno di silenzio e di eternità.
A un passo dall’abisso che lo separava da ogni certezza c’era la notte profonda dell’animo di ogni guerriero. Nemmeno i resti potevano più garantire un sincero ricordo. A quella latitudine, i ricordi, erano echi appesi nel mare della follia.”
 
 
Bran è un discendente di un’antica razza che sta per estinguersi. Bran vuole salvare la sua stirpe. La soluzione è rappresentata dalla porta che si trova a Saqqara: una porta in grado di segnare il passaggio verso una nuova dimensione. Bran ha deciso di varcare quella porta. Ma a proteggere quella porta c’è il Guardiano, il Santo Genio, colui che rappresenta la forma di più alta conoscenza.
Bran rappresenta il coraggio, la speranza. La perdita di uno per il futuro di molti. La volontà di sfidare ciò che è sconosciuto per raggiungere il proprio obiettivo.
La porta di Saqqara è l’incognito, la paura, la perdita. Ma per Bran rappresenta il futuro, la possibilità, la conoscenza.
 
 
LE ORE DEL CUORE di ALESSANDRA SORVILLO
 
TRAMA. Protagonista della vicenda è Alice Roversi, conduttrice televisiva giovane ma di grande successo, su cui si trova ad indagare Franco Siniscalchi, investigatore privato assoldato dal magnate televisivo don Gino Pestalozzi, proprietario delle quattro reti televisive più importanti d’Italia ed insospettito dall’insolita popolarità della donna. Durante le indagini, l’investigatore avrà modo di scoprire alcuni dettagli curiosi sullo stile di vita della conduttrice, che però non riusciranno a soddisfare la curiosità dell’imprenditore: per questo motivo, quest’ultimo lo forzerà a fingersi un giornalista e ad avvicinarsi alla Roversi per scoprire di più con la scusa di un’intervista, proprio durante la quale la donna svelerà la propria natura magica.
 
 
” – Bene, cari amici da casa, avete ascoltato la drammatica storia della signora Landi, che solo due giorni fa ha appreso di essere sposata non con un tranquillo architetto di provincia, bensì con il temutissimo mostro di Vigevano, ricercato in tutt’Italia da diversi anni per ben 48 efferati omicidi.
Ma ora andiamo avanti e lasciamoci alle spalle questa triste storia per rivolgerci a qualcosa di più leggero: la nostra Marisa Carucci è riuscita ad intervistare in esclusiva per Le Ore del Cuore la padrona del cane che ha imparato a fare le moltiplicazioni!”
 
 
Alice Roversi è la conduttrice televisiva del momento. Una donna bellissima, riccioli biondi e sorriso d’altri tempi, riesce ad ottenere, con la sua trasmissione Le Ore del Cuore, fino al 40% di share. Don Gino Pestalozzi, proprietario delle quattro reti televisive più importanti, vuole scoprirne il segreto. Perché un segreto ci vede essere. Don Gino incarica Franco Siniscalchi di indagare sulle abitudine di vita della conduttrice. E Franco infatti scopre qualcosa…
Le ore del cuore è un racconto divertente, magico, realistico. In un mondo in cui l’unico obiettivo è quello di raggiungere la fama e il successo, Alice riesce a farcela.
Alice rappresenta lo stereotipo delle presentatrici televisive: bella, ricca, con una vita perfetta.
Molti sono i riferimenti al mondo televisivo che rispecchiano la realtà: proprietari televisivi che hanno e vogliono sempre di più, conduttrici che sfiorano temi drammatici accostandoli a temi superficiali e banali, schiere di telespettatori che mettono il divertimento e la curiosità davanti al dolore.
Le ore del cuore è un racconto in cui realtà e magia si intrecciano e mescolano, rendendo il tutto originale.
 
 
BACIO DA UN INCUBO di LAURA MARTIN MONTAGNER
 
TRAMA. “Bacio da un incubo” è un racconto paranormal romance che narra la storia di una diciassettenne contemporanea, Abigail Williams, la quale in una notte d’autunno si trova a dover fronteggiare, al posto della sorella, la sua più grande paura e il suo peggiore incubo. Un racconto dai colori tetri e dai personaggi ironici che invoglieranno il lettore a volerne di “più”.
 
 
“Con la manica della felpa rossa cercai di pulire lo sporco dal vetro e mi avvicinai di più per scrutare l’interno. Olivia teneva la testa bassa, la frangetta bionda le copriva quasi completamente gli occhi e le sue mano torturavano nervosamente le frange del suo poncho porta-fortuna, di fronte a lei c’erano altre quattro ragazze che non riuscii subito a riconoscere dal momento che le vedevo solamente di spalle. Poi qualcosa scattò dentro di me quando vidi una di loro estrarre un pugnale dalla lunga giacca di pelli nera.”
 
 
Abigail Williams si ritrova ad affrontare l’incubo della sua vita per proteggere e salvare sua sorella Olivia. Ma non tutto è come sembra. Tutto quello che appare orribile, tetro e pauroso non sempre lo è.
Bacio da un Incubo è un racconto in cui si mescolano i tratti del racconto paranormale con una storia d’amore e d’affetto.
E’ l’amore infatti che riesce a risolvere ogni situazione.
 
 
LA SFIDA DELLA MORTE di GIACOMO FESTI
 
TRAMA. Un uomo dall’aspetto malconcio e dal viso che esprime la più totale disperazione, si aggira per il parco di una grande città. Non è un uomo normale, bensì colui che ha osato sfidare la Morte. L’Oscura Mietitrice infatti, dopo averlo sentito che si vantava di non aver paura di nessuno, manco di Lei, gli aveva fatto una sfida: passare mille anni da immortale senza invocarla.
 
 
“Di quei tempi era difficile dire un sacco di cose, purtroppo. Aveva finito ogni cosa, sia la voglia di vivere che le certezze che possedeva all’inizio di quel lungo viaggio. Aveva avuto così tanto tempo a disposizione, che aveva finito per non avere più un attimo per nulla. Non aveva più sogni, aspettative o voglia di fare. L’unica certezza era quella sensazione di freddo, che ogni giorno gli percorreva la pelle a tratti di tempo irregolari, aumentando la sensazione di malattia che provava.”
 
 
Cosa si prova a vedere morire le persone a cui si tiene veramente? Cosa vuol dire sfidare la morte? Ne sa qualcosa il protagonista di questo racconto. L’uomo, un tempo ragazzo spavaldo ed invincibile, disse di non aver paura di niente e di nessuno, nemmeno della Morte. E’ così che la Morte in persona lo ha sfidato a passare mille anni immortale senza invocarla. Ma la sfida non è stata portata a compimento.
La sfida della morte è un racconto in cui vengono messi a nudo i limiti e le paure dell’uomo. La paura della morte è per molti la più grande ossessione. Ma non sembra essere così per l’uomo del racconto.
Ma non tutto è come sembra. Anche la Morte, una donna bellissima dai fianchi flessuosi e dai folti capelli neri, ha le sue paure e le sue insicurezze. Ma spesso la punizione più scontata non è la scelta migliore per attuare la propria vendetta.
 
 
L’INTERROGATORIO di ALICE STOCCO DONATELLO
 
TRAMA. Cosa succede per davvero a chi cede la propria libertà ai demoni che lo guidano nella torbidezza? Nel racconto “L’interrogatorio”, un ispettore si trova faccia a faccia con un’assassina crudele e spietata, apparentemente malata di mente e visionaria, che racconta con osceno orgoglio i particolari del suo modus operandi, senza dubbio influenzato da pratiche sataniche e spiritistiche. Quando però l’indiziata inizia a spiegare come la poliziotta uccisa avesse delle grosse responsabilità che le hanno fatto meritare la condanna eterna, il terrore comincia ad assalire anche l’ispettore, che capisce improvvisamente molte cose riguardo alla morte e al giudizio.
 
 
“La gente mi fa ridere…In generale, la maggior parte delle persone entra ed esce dai luoghi di culto senza alcuna consapevolezza, ignora i capitelli e i luoghi in cui è morto qualcuno e non dice preghiere. Ci sono anche quei tali, i più divertenti, che non sono disposti a farfugliare nemmeno una misera giaculatoria per la propria famiglia, ma si mettono a recitare fervorosamente il Rosario se la squadra del loro Paese sta perdendo ai mondiali di calcio. Quando si parla di anima e aldilà si va dai creduloni, che prestano fede a ogni leggenda e fesseria dal sapore esoterico, ai razionali miscredenti, che non danno retta a nessun ammonimento riguardo alla vita incorporea, nemmeno a quelli che gli arrivano dal loro stesso corpo. […]”
 
 
L’ispettore si trova di fronte ad una crudele assassina. Sta ricostruendo, attraverso un interrogatorio, le fasi brutali dell’assassinio che ha compito nei confronti di una poliziotta. L’assassina, apparentemente malata di mente, rievoca tutte le cause che l’hanno spinta a compiere questo gesto violento. E piano piano la donna si trasforma, fino a diventare ciò che più spaventa e ossessiona.
La crudeltà, la violenza, la disumanità, la spietatezza emergono per tutto il racconto e portano il lettore a vivere uno stato di ansia e raccapriccio.
I demoni che appaiono nella storia sono i demoni interiori, quelli che ognuno ha dentro di sé, le paure, i sensi di colpa.
 
Tutti i racconti sono disponibili per il download in ebook sia in formato singolo che all’interno dell’antologia.
La copertina è stata realizzata da Fabio Porfidia, illustratore e artista italiano contemporaneo di origini lombarde.
 
Un ringraziamento particolare ad Alessio del Debbio, che ci ha dato la possibilità di leggere questa antologia.
 
Buona lettura!
 
 Debora