Titolo originale dell’opera: The Girl on the Cliff
Anno: 2013
Edizione: Giunti tascabili
Pagine: 479
Ebook: 4,99€
Prezzo di copertina: 5,90€
La storia è narrata dalla piccola Aurora, una bambina che, a causa dei numerosi eventi tragici che si sono succeduti nel corso della sua vita, sorprende il lettore con la sua maturità ed il suo coraggio.
“Tutti mi chiedono sempre come mai sembra che io non abbia paura. Perché mi sembra che troppo spesso sia proprio la paura a impedire alle persone di essere felici. Se non si ha paura né dei fantasmi né della morte, che è la cosa peggiore che possa capitare a un essere umano, non c’è molto altro da temere.”
Il romanzo si può dividere in tre parti fondamentali: il presente, rappresentato dalle storie di Grania e del suo ex fidanzato Matt che viaggiano parallele anche a chilometri di distanza; il passato, che viene raccontato da Kathleen durante tutto il corso del romanzo; e il futuro, che si può identificare nella figura di Aurora. Le tre storie si intrecciano continuamente senza però rendere difficoltosa la comprensione della storia. I capitoli scorrono velocemente, uno dietro l’altro, i misteri si infittiscono e aumentano la curiosità del lettore.

Il romanzo è un susseguirsi di momenti presenti e momenti vissuti nel passato, molti sono i flashback presenti nella storia, essenziali per la piena comprensione della lettura. A circa metà libro inoltre è stato inserito dall’autrice un albero genealogico, per aiutare il lettore.
Anche l’ambientazione mi è piaciuta molto: l’autrice ha deciso di sviluppare
questo romanzo per la maggior parte in Irlanda, anche se i personaggi si spostano anche tra New York e Londra.
Grande spazio occupano i rapporti umani, che trovano l’apice nel rapporto di Grania e Aurora, un legame fatto di fiducia, comprensione e amore materno.
Anche se in alcune parti la storia è quasi irreale a causa delle situazioni in cui i personaggi si trovano, il fanale mi ha lasciato davvero sorpresa!
Debora
Anche per me Il segreto della bambina sulla scogliera è stata la conferma di quanto mi piaccia Lucinda Riley. Le sue storie sono appassionanti, coinvolgenti e mai banali.
Alcuni elementi sono molto simili a Il giardino degli incontri segreti e Le sette sorelle, gli altri due romanzi che ho letto dell’ autrice e che, a questo punto credo siano elementi propri del suo stile. Possiamo infatti ritrovare una protagonista femminile che indaga sul suo passato, in questo caso su quello della sua famiglia, una villa antica che fa da sfondo alle vicende, una storia d’amore principale e altre secondarie. L’aspetto che mi è ha colpito di più e che mi colpisce ogni volta è che non si dà spazio solo alla storia d’amore, questa infatti passa quasi in secondo piano. In questo caso si tratta di una storia di donne, adulte e bambine, di diverse generazioni, si incontrano e si intrecciano nelle pagine del romanzo.
Ma chi è la bambina sulla scogliera?
La conosciamo fin dall’inizio perché spetta proprio a lei l’introduzione. Aurora, questo il suo nome, si trova sulla scogliera perché è proprio lì che ha perso sua madre. Viene vista da Grania, una scultrice che vive a New York, ma è tornata a casa della sua famiglia, in Irlanda, dopo aver subito una terribile perdita che l’ha sconvolta. Ed è forse anche e soprattutto per questo motivo che tra le due nasce subito una forte sintonia.
Questo particolare feeling viene notato anche Alexandre Devonshire, il padre della bambina. A causa dei suoi continui allontanamenti da casa, Alexandre offre a Grania un posto in casa per assistere ed aiutare Aurora, la quale, dopo la morte della madre, sembra non avere più vitalità.
Grania accetta a discapito dei pensieri e delle paure della madre, Kathleen. La donna dimostra avversità nei confronti della famiglia di Alexandre e mette in guardia subito sua figlia, che però non le dà ascolto e quasi attirata da Aurora non si fa problemi e continua a frequentare la sua abitazione e la sua famiglia.
Quando Kathleen capisce che questo legame sta diventato davvero forte decide di rivelarle la verità. Grania scopre così le origini di Aurora. Ed entra in gioco un’altra figura: Mary, una donna che si è trovata a vivere la stessa situazione di Grania e che si rivelerà essere legata alla bambina, Aurora, ma anche a Kathleen. Mary è una domestica, siamo nel periodo della prima guerra mondiale, guerra che segnerà direttamente la vita della donna. A partire da adesso la narrazione del presente si confonde con quella del passato.
Non solo. Grania infatti ha lasciato a New York una situazione irrisolta. Matt è il suo compagno che ha lasciato senza un’apparente ragione. Le ragioni in realtà ci sono eccome. La perdita che ha subito l’ha segnata profondamente, ed ha preferito allontanarsi per fare chiarezza nella sua vita, per stare da sola e per riflettere. Anche Matt è coinvolto e reagisce a suo modo. Quindi oltre alle vicende di Dunworley Bay e a quelle del passato vengono narrate anche quelle che riguardano Matt, il quale, in assenza di Grania vive una particolare situazione con una sua ex/amica.
Tra Grania e Matt a causa di questa donna e di Alexandre, nascono delle incomprensioni, come se già la situazione tra i due fosse facile. La forza dell’amore riuscirà a superare la distanza?
Come accennavo prima, questo romanzo è la conferma delle grandi doti di Lucinda Riley. Nonostante le 476 pagine, un numero abbastanza considerevole di pagine, la lettura è molto scorrevole e fluida. Trama, personaggi, ambientazioni e un pizzico di mistero creano una costante curiosità nel lettore.
Ho particolarmente apprezzato Il segreto della bambina sulla scogliera per l’ambientazione scelta: amo l’Irlanda e uno dei miei più grandi sogni è quello di poterla visitare un giorno. Scoprirla attraverso queste pagine è stato un vero piacere.
Leggendo mi sono innamorata di Aurora, coi suoi riccioli rossi, la sua allegria, la spensieratezza e la vitalità che Grania riesce a tirarle fuori, fa breccia nel nostro cuore.
Tra i vari capitoli, ogni tanto c’è una piccola riflessione della bambina, quasi come fosse proprio lei a raccontarci la sua storia. Una particolarità è che al lettore appare quasi come se avesse una certa età e raccontasse la sua storia passata, solo alla fine conosciamo la verità e a quel punto devo confessare che qualche lacrima è uscita. Aurora dimostra così la sua incredibile forza. Siamo sicuri che sia una creatura di questa terra?
Un fatto “buffo”: ad un certo punto della lettura, i personaggi del passato diventano davvero tanti e proprio nel momento in cui stavo per prendere carta e penna per annotare i vari nomi dei personaggi e le parentele ecco che a chiarire la mente del lettore un albero genealogico…Aurora ci legge nel pensiero!
Una curiosità: avendo un certo interesse per l’Irlanda, conosco qualche parola in irlandese, e tra queste c’è Grania, il nome della protagonista, il cui significato è Amore.
Non potevo non leggere Il segreto della bambina sulla scogliera!
Gioia
Ciao Debora e Giò bella presentazione il libro di Lucinda Riley "il segreto della bambina sulla scogliera" non lo conoscevo – ma devo dire che mi attira e mi tenta abbastanza
Sembra interessante come storia !
Un saluto buona giornata e migliore fine di Giugno …….
A presto !
Ciao!
Si è una storia davvero appassionante! Te lo consigliamo! 🙂
(Adooooro Il signore degli anelli e non posso non notare la tua meravigliosa immagine profilo, così come il tuo nickname! :D)
Buona serata! 🙂