La strana indagine di Thomas Winslow di Giacomo Festi

Editore: duetredue edizioni
Genere: noir, fantasy
Pagine: 312
Prezzo cartaceo: 10,00€
Sinossi: Thomas Winslow è un uomo in fuga. Ma non fugge come le persone normali, egli segue il suo metodo. Scappa di storia in storia, spostandosi quando avviene il climax del racconto e attraverdsando tutti i generi narrativi. Non sa perché fugge, sa solo che deve scappare. La fuga gli ha annebbiato il cervello, ma gli ha lasciato quella basilare informazione. Finché un giorno non viene catturato da degli uomini grigi che lo portano dal loro capo, tal Gillighan, il quale gli rivela che lui altro non è che un personaggio di una storia, dalla quale è fuggito, che giace in fase di stallo in attesa del suo reinserimento. Così Thomas viene immesso nella sua storia orginale, nella quale è un detective degli Anni ’30 che deve investigare su un misterioso omicidio…ma l’indagine sarà più profonda di quanto possa aspettarsi. L’indagine più spaventosa e atipica di tutte. Quella dentro se stesso.
Un libro che gioca coi generi e le citazioni, che omaggia un genere e, nel farlo, cerca di rendere giustizia a tutti gli altri. Perché non c’è nulla di più importante di una storia, al mondo, qualunque essa sia.
Recensione

Grazie ad Instagram sono venuta a conoscenza dei lavori di questo giovane scrittore (dopotutto siamo coetanei, come potrei non definirlo tale!). Curiosando tra i suoi libri, la sua ultima pubblicazione è quella che mi ha subito stuzzicato la curiosità ed eccomi qui a parlarvene.

L’aspetto che salta subito in mente una volta terminata la lettura è che non si può facilmente descrivere. Thomas Winslow decide di raccontarsi a più livelli. C’è il Thomas che scappa da una storia all’altra, c’è il Thomas investigatore ma c’è anche il viaggio interiore all’interno del suo animo.

Per questo motivo il libro è molto avvincente e coinvolgente fin dai primi capitoli. La curiosità nasce prima di tutto nel voler scoprire il perché della sua fuga e del protagonista e soprattutto da chi o da cosa stia scappando. L’unica cosa che sappiano è quando, il momento in cui decide di scappare:
“Lo sentiva. Quello era il climax. Era il punto di tensione massima della storia, quello a cui doveva stare attento. Il punto cruciale che gli comunicava che doveva allontanarsi per non intralciare il giusto svolgimento della storia, qualunque essa fosse.”

Qualunque essa fosse. La strana indagine di Thomas Winslow è una storia che parla di storie. Le storie erano una garanzia. Non esaurivano mai. E costituiscono per Thomas delle vie inesauribili di fuga. Qualcuno però lo riporterà all’interno della sua storia passando dall’essere quasi uno spettatore ad assumere i panni del protagonista. Scopriamo quindi che Thomas è un investigatore, deve lavorare ad un caso complesso soprattutto perché è reduce da un periodo in cui è stato lontano dal lavoro, a causa di un errore che lo ha profondamente provato e del quale porta i segni addosso che glielo ricordano continuamente. Thomas è un tipo chiuso, introverso, cupo ma pungente allo stesso tempo. Lo seguiamo nello svolgimento delle indagini avendo però una nuova consapevolezza, quella di essere un personaggio. Inizia a farsi domande, a cercare di risolvere i dubbi che lo attanagliano ed è proprio in questi momenti che chi manovra i fili della storia cerca, in qualche modo, di punirlo. Ma è proprio qui che si mostra per com’è in realtà, palesando tutto il suo coraggio. Thomas è per questo molto particolare, difficilmente, in un primo momento, potremmo identificarci completamente in lui. E’ solo avendo una visione generale che possiamo immedesimarci. Non è un personaggio, non ci sta ad essere solo un personaggio, Thomas è un essere umano e come tutti sbaglia, ha paura, fugge dai propri errori ma soprattutto da se stesso, da quella rabbia che sembra innata e che lo accompagna continuamente. Ed è a causa della sua personalità che il giallo che lo vede protagonista, prende le tinte del noir, in perfette ambientazioni anni ’30.
La parte più consistente (in termini di pagine) è proprio quella dedicata alla strana indagine che Thomas deve svolgere e che vedrà alternarsi a fianco del protagonista diversi personaggi.
Uno degli aspetti che considero una grande capacità dell’autore è quella di saper dare un’idea precisa dei personaggi in poche righe, di seguito un esempio:

L’antropologo forense del distretto di Westbanner avrebbe potuto inquietare, o almeno mettere a disagio, anche il più duro uomo della strada. Era un individuo basso e grassoccio, con la testa calva e degli orribili occhialetti tondi che davano al suo volto paffuto un’aria estremamente effeminata. Qualcuno diceva che effeminato lo era sul serio. Dicevano anche che quando rimaneva solo in quel suo piccolo spazio personale si dava da fare in maniera poco ortodossa e signorile coi cadaveri che riteneva più attraenti. I più maligni dicevano che per compensare la sua convivenza con la consorte, una donna molto grassa con una spessa e vistosa peluria sul labbro superiore. Non c’era quindi da stupirsi se, nel vedersi ammogliato con una simile creatura, la passione per le donne gli fosse passata del tutto.

In questo modo, avendo ben chiari in mente gli attori della storia, sembra quasi di assistere alle scene di un film. Stesso discorso vale per le ambientazioni e le descrizioni che non risultano mai prolisse ma sempre concise e nello stesso tempo suggestive.
Alcune riflessioni di Thomas potrebbero risultare ripetitive quasi ridondanti, in qualche modo però è la dimostrazione che per Thomas la sua situazione sia diventata un tarlo fisso.
Lo stile dell’autore è diretto. non si priva della spontaneità nel linguaggio dei personaggi, non perfetto, ma sicuramente originale, anche grazie all’utilizzo di espressioni non ordinarie e di periodi brevi che rendono il ritmo incalzante.
Per alcuni punti mi ha ricordato La verità sul caso Harry Quebert: in entrambi c’è un caso da risolvere e, come nel libro di Dicker, anche in quello di Giacomo Festi ci sono alcuni elementi che richiamano al mondo della scrittura e del romanzo. La sostanziale differenza è che sono i personaggi stessi a parlare di quello che si nasconde dietro alla stesura di una storia.

Poi c’è anche l’abilità stessa dell’autore, la sua capacità di caratterizzare il personaggi e di dargli un carattere coerente e credibile, ma qui io posso fare poco. Basti quindi sapere che una volta che la storia è completa, elle deve solo fare il suo corso.

Come viene accennato anche nella sinossi, La strana indagine di Thomas Winslow, non solo si destreggia agilmente tra diversi generi narrativi ma è una ricca fonte di citazioni letterarie e cinematografiche, alcune sono riuscita a trovarle mentre altre, probabilmente, rimangono per me nascoste. In particolar modo l’autore si è divertito a giocare con i nomi dei personaggi richiamando diversi autori, così incontriamo ad esempio Kaminski, Stephen K. Dick, Anne Gaiman, Rourke e la mia preferita la signora Ridley vedova Scott! Il cognome stesso del protagonista fa riferimento a Don Winslow ed il nome credo si riferisca a Thomas Harris, o almeno grazie ad una scena ho rivisto in pieno uno dei suoi più celebri personaggi.

Se amate le storie non potete non dare una possibilità a La strana indagine di Thomas Winslow, un libro capace di far riflettere anche dopo aver girato l’ultima pagina.

L’autore.Giacomo Festi nasce nel 1990 a Rovereto, in Trentino. Dopo la maturità artistica si iscrive all’Accademia di Comics di Torino, seguendo il corso di sceneggiatura. Negli anni ha scoperto di non saper far nulla, quindi ha adottato la scusa usata da ogni scansafatiche che si rispetti: quella di essere un creativo.
Ha pubblicato i libri Storia di uomini invisibili (Nativi Digitali Edizioni), Doppio singolo (GDS Editrice) e Vita da scarabocchio (Leucoteca Edizioni), insieme ai racconti Jolene (Musica in…lettere!, Nativi Digitali Edizioni) e La sfida della Morte (Dreamscapes-volume II, GDS Editrice).
Nel tempo libero, non avendo più nessuno disposto ad ascoltare i suoi deliri su film e serie-tv, gestisce il blog Recensioni ribelli.

4 Risposte a “La strana indagine di Thomas Winslow di Giacomo Festi”

  1. Felicissimo che ti sia piaciuto e delle tue bellissime parole! 😀 inoltre complimenti, hai trovato ambo le citazioni nel nome del protagonista 😉

    1. ahahah sul cognome ero sicura mentre sul nome non avevo proprio idea ma "quella scena" è stata risolutiva! E' stata davvero un'interessante scoperta!

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