L’amica geniale di Elena Ferrante

 
 
Edizioni e/o, 2011
Pagg. 400
 
L’amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l’autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.


Recensione
 
 
È da un po’ di tempo che tengo d’occhio L’amica geniale su Amazon e finalmente, dopo aver letto qualche recensione positiva, ho deciso di leggerlo. Ovviamente già dal titolo “L’amica geniale” si intuisce che l’argomento principale sarà l’amicizia. E proprio di amicizia al femminile si parla.
 
l'amica geniale
 
Per tutto il romanzo sono messe in evidenza le figure di Elena e di Lila, dapprima due bambine al loro primo incontro, poi due adolescenti in cerca della loro strada ed infine due giovani donne confuse ed insicure.
L’unica certezza che le accomuna è l’amicizia reciproca: anche nel momento in cui le loro strade si allontanano e gli obiettivi cambiano le due ragazze cercano in continuazione l’appoggio ed il conforto dell’altra.
Elena è la più vulnerabile e debole tra le due. Segue i consigli di Lila in ogni situazione, cercando di emularla, anche contro i suoi principi.
Lila, più sfrontata e coraggiosa solo all’apparenza, nasconde il suo vero carattere, fragile ed impacciato, sotto una scorza di prepotenza.

«Non per te: tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine».

 La storia, raccontata dal punto di vista di Elena, si può dividere in due parti: la crescita individuale delle due ragazze che inevitabilmente si intreccia al loro rapporto di amicizia. Amicizia che non è sempre vista in modo positivo. L’autrice, infatti, evidenzia come spesso questi atteggiamenti di emulazione e di disparità nel rapporto, possano portare ad un sentimento di invidia e gelosia nei confronti dell’altra.
Non saprei dire chi abbia preferito tra Elena e Lila. Elena, troppo spesso sopraffatta dal carattere di Lila, non esprime mai completamente sé stessa, nascondendosi dietro ad una maschera che si autoimpone. Anche Lila allo stesso tempo non espone mai il suo vero carattere, preferisce che gli altri la vedano forte e sicura per non mostrare ciò che veramente è: una ragazza fragile e piena di insicurezze.
In alcuni punti della storia ho “odiato” il continuo confronto che Elena fa tra la sua vita e quella dell’amica.
L’ambientazione è quella del tipico rione della periferia di Napoli degli anni 40 in cui si possono incontrare persone semplici e non artefatte, in cui la violenza, il lavoro e la povertà fanno da padrone. La presenza di altri personaggi femminili, come la maestra Oliviero, Carmela e Ada, e di personaggi maschili, come Rino, Stefano e Nino, arricchiscono la storia senza risultare monotoni.
Lo stile è semplice, lineare, senza l’utilizzo di troppe descrizioni.
Non esiste un vero finale, la storia si interrompe bruscamente proprio sul più bello! Ho scoperto poi che questo è solo il primo libro di una trilogia.
Come continuerà l’amicizia tra Elena e Lila???
Lo consiglio? Si! Anche se non mi ha convinto al 100% è un libro coinvolgente che offre ottimi spunti per riflettere sulle nostre amicizie!
 
 
Voi l’avete letto? Cosa ne pensate?
Buona lettura!
 
L’Autrice. Elena Ferrante è autrice di un romanzo, L’amore molesto, da cui Mario Martone ha tratto un film omonimo. Dal romanzo successivo, I giorni dell’abbandono, è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Nel volume La frantumaglia racconta la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato il romanzo La figlia oscura e nel 2007 il racconto per bambini La spiaggia di notte.
 
 
 
Debora

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