Le Sette Sorelle di Lucinda Riley

 
 
Titolo originale: The Seven Sisters. Maia’s Story
Traduzione di Luisa Maldera
Giunti Editore, 2015
 
Bellissima eppure timida e solitaria, Maia è l’unica delle sue sorelle ad abitare ancora con il padre ad Atlantis, lo splendido castello sul lago di Ginevra. Ma proprio mentre si trova a Londra da un’amica, giunge improvvisa la telefonata della governante: Pa’ Salt è morto. Quel padre generoso e carismatico, che le ha adottate da bambine raccogliendole da ogni angolo del mondo e dando a ciascuna il nome di una stella, era un uomo in cui nessun, nemmeno il suo avvocato e amico di sempre, conosceva il passato. Rientrate precipitosamente nella villa, le sorelle scoprono il singolare testamento: una sgera armillare, i cui anelli recano incise alcune coordinate misteriose. Maia sarà la prima a volerle decifrare e a trovare il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un viaggio che la porterà nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, dove un vecchio plico di lettere le farà rivivere l’emozionante storia della sua antenata Izabela, di cui ha ereditato l’incantevole bellezza. Con l’aiuto dell’affascinante scrittore Floriano, Maia riporterà alla luce il segreto di un amore sbocciato nella Parigi bohémienne degli anni ’20, inestricabilmente legato alla costruzione della statua del Cristo che torreggia maestosa su Rio. Una vicenda destinata a stravolgere la vita di Maia.
 
 


Recensione

 

“Le Sette Sorelle” è il primo romanzo di una serie di sette libro, ognuno dedicato ad una delle sorelle.
 
Cosa accomuna queste ragazze? Sono state tutte adottate dallo stesso uomo: Pa’ Salt. Una particolarità sono i loro nomi. L’uomo ha deciso di dar loro i nomi delle sette stelle che compongono la costellazione delle Pleiadi, conosciuta anche come “Le Sette Sorelle”. Ognuna è diversa dall’altra sia per aspetto fisico, sia per personalità. Ci sono quindi: Maia, la bella (come veniva soprannominata da piccola); Ally (Alcyone), il capo; Star (Asterope), la conciliatrice; Cece (Celeano), la pragmatica; Tiggy (Taygete), l’altruista; Electra, l’esplosiva e Merope che, come disse
una volta Pa’ Salt a Maia, non trovò mai.
Fin da piccole vengono trattate dal loro padre adottivo come delle principesse. Vivono infatti ad Atlantis, una dimora sul lago di Ginevra, raggiungibile solo con la barca.
A sconvolgere le sei sorelle la notizia dell’improvvisa morte del padre. Le ragazze si ritrovano così nell’abitazione in cui sono cresciute. Ad accogliere Marina, Ma’, la governante che ha fatto loro da madre. George Hoffman, l’avvocato del padre, le convoca per dichiarare loro le ultime volontà di Pa’
Salt, il quale era molto orgoglioso di tutte le sue figlie a cui aveva insegnato l’importanza di saper essere indipendenti. Proprio per questo l’eredità economica sarà gestita direttamente dall’avvocato solo nel caso in cui ne avessero bisogno. Pa’ Salt, però, lascia un particolare oggetto: una sfera armillare, su ogni anello un’incisione: dei numeri ed una scritta in greco. Inoltre per ognuna delle quali lascia una lettera.
Qui si conclude la parte del libro che potremmo considerare come un’introduzione alle protagoniste della serie, da questo punto in poi l’attenzione si sposta completamente su Maia.
Maia è una bellissima ragazza, e se per tutti può essere considerato un pregio, Maia non lo vive bene, tende quindi ad isolarsi, ad essere solitaria e chiusa in se stessi. Questo lo dimostra anche il suo lavoro: Maia è traduttrice di libri, può quindi svolgere tranquillamente il lavoro a casa. E’ l’unica che vive ancora ad Atlantis, in una piccola casetta, in cui paga sempre l’affitto.
Essendo l’unica a conoscere il greco, traduce la sua frase
“Non lasciare mai che la paura decida del tuo destino“,
d’ora in poi queste parole la guideranno.
Decide di aprire anche la lettera, all’interno della busta un oggetto misterioso. Suo padre svela che i numeri degli anelli della sfera sono in realtà le coordinate dei luoghi in cui ha trovato ognuna delle sue figlie, lasciando loro la piena libertà di poter indagare e scoprire di più sulle loro origini.
Inoltre il padre fa riferimento agli errori che possiamo commettere, senza andare nel particolare, ma per Maia è come se sapesse il suo segreto, che non ha mai rivelato a nessuno, tranne a Ma’, a Marina e che l’ha segnata per sempre.
 
Quando tutte le sue sorelle ripartono, ognuna verso la sua direzione in giro per il mondo, Maia, rimasta sola, decide di fare il grande passo. Apre Google Earth cerca le coordinate e in men che non si dica il luogo dove è nata è lì…Casa das Orquìdeas, Laranjeiras, Rio de Janeiro, Brasil. Ma la scoperta non è stata così sconvolgente come si aspettava, è come se, dentro di sé, avesse sempre saputo di appartenere a quella terra.
Il suo primo pensiero è quello di fare subito le valigie e partire, può approfittarne per incontrare Floriano Quintelas, con il quale ha un rapporto epistolare, sta traducendo il suo libro. Il suo pensiero viene confermato quando Zed, un suo ex, la chiama. Anche suo padre è morto e propone a Maia di vedersi. La ragazza non vuole minimamente affrontarlo, quindi decide definitivamente di
 
andare in Brasile. Il perché della repulsione verso questo ragazzo si saprà solo verso la fine del libro e con questa scoperta riusciamo a comprendere meglio Maia, la sua voglia di chiudersi in se stessa e di non fidarsi del prossimo. La vediamo con altri occhi, comprendendo le difficoltà che ha dovuto affrontare.
 
Siamo quindi catapultati in Brasile, in una storia avventurosa ed emozionante allo stesso tempo. Maia farà di tutto per scoprire di più sul suo passato, la sua determinazione non la farà fermare nemmeno davanti al no della signora Carvalho che si rifiuta di incontrarla e di parlarle ed è l’unica persona che potrebbe dirle qualcosa, dato che abita nella villa in cui dovrebbe essere nata. Grazie a Floriano, però, e a un inaspettato aiuto da parte della cameriera della signora, avrà quello che desidera. Le verrà raccontata la sua storia, le sue origini
Inizia quindi una storia nella storia, ambientata negli anni ’20. La protagonista è Izabel Bonifacio, detta Bel. Figlia di un imprenditore e “vittima” della società dell’epoca che la vede promessa sposa ad un altro ragazzo, Gustavo. Per quanto possa stimarlo, in cuor suo sa che non lo potrà mai amare e lo dovrà sposare solo per non deludere la sua famiglia. Presto si affaccia l’opportunità di andare in Europa, a Parigi con Maria Elisa, una sua amica, e suo padre Heitor da Silva Costa. L’uomo deve recarsi in Francia per incontrare Landowski, lo sculture prescelto per realizzare la sua grande opera: il Cristo più grande del Brasile. Proprio nell’atelier delle scultore farà un incontro che le cambierà la vita. Laurent il tenebroso apprendista metterà in dubbio tutti i suoi princìpi.
 
In parallelo, mano a mano che Maia scoprirà di più sulle sue origini, dentro di sé si farà largo una sensazione di cambiamento interiore. La vicinanza di Floriano la porterà finalmente ad aprirsi. Nascerà qualcosa in più tra i due??
 
Le Sette Sorelle ricorda per molti versi “Il giardino degli incontri segreti“, un romanzo precedente a questo. Gli elementi dominanti sono gli stessi, un’antica villa come sfondo, un passato da scoprire, due storie d’amore parallele. Per questo all’inizio il romanzo mi sembrava come un qualcosa di già letto, in realtà le ambientazioni delle storie così diverse rendono i romanzi completamente differenti.
Apprezzo sempre di più questa scrittrice, in poche pagine permette di viaggiare per il mondo, dal Brasile, alla Svizzera, a Parigi, ogni volta facendoci immergere completamente nei luoghi in cui vengono narrati i fatti. Non solo, riesce a cogliere le differenze tra una storia d’amore che nasce ai giorni nostri ed una nata negli anni ’20, analizzando le differenti difficoltà che possono esserci, rendendole reali.
 
Un aspetto molto importante che aleggia per l’intero libro è la misteriosa vita di Pa’ Salt. Tutte le ragazze riflettono sul fatto che, seppur amato da ognuna di loro, nessuna sa esattamente cosa faceva e chi incontrava nella vita. E qual è la verità sulla sua morte?
E proprio alla fine, quando ci siamo quasi dimenticati di questa figura, grazie ad Ally, e al primo capitolo a lei dedicato, alla fine del libro, torniamo ad incuriosirci ancora di più su questa figura, altruista, buono ma allo stesso tempo criptico.
 
Lucinda Riley ha uno stile di scrittura originale, fresco che rende la lettura molto scorrevole. Le trame dei loro romanzi sono appassionanti e molto coinvolgenti, questo perché le storie d’amore che vengono narrate sono sì romantiche e passionali ma mai troppo sdolcinate, al contrario possono rivelarsi per niente scontate.
I personaggi sono reali, niente di troppo finto, ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti e seppur viene data maggiore attenzione alle protagoniste femminili, anche le parti maschili vengono analizzate dettagliatamente, avendo così una visione a 360° della storia.
I fatti vengono narrati in prima persona per quanto riguarda la parte di Maia, mentre la storia di Bel in terza persona.
 
Una curiosità. Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro è stato veramente costruito da Paul Landowski e scelto dall’ingegnere Heitor da Silva Costa. Questi due persone realmente esistite, danno all’intero romanzo una maggiore veridicità, come se tutto fosse realmente accaduto.
 
 
L’autrice. Lucinda Riley è nata in Irlanda e ha esordito come scrittrice a 24 anni. Il giardino degli incontri segreti (Giunti 2012) è diventato un bestseller internazionale e in Italia è balzato subito ai primi posti delle classifiche. Sempre per Giunti sono usciti La luce della finestra (2013), Il segreto della bambina sulla scogliera (2013) e Il profumo della rosa di mezzanotte (2014), tutti accolti con grande successo di pubblico. I suoi romanzi hanno venduto oltre 4 milioni di copie nel mondo e sono tradotti in 26 Paesi. Lucinda vive tra il Norfolk e il Sud della Francia, con il marito e i quattro figli.

Avete letto il libro?
Cosa ne pensate?

Gioia

2 Risposte a “Le Sette Sorelle di Lucinda Riley”

  1. Non ho ancora letto il libro…però mi ispira parecchio! *___* Il fatto che si tratta di una serie però mi frena. Ne ho da finire troppe! ^^

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