Non tutti gli uomini vengono per nuocere di Federica Bosco

Buongiorno a tutti amici lettori!
oggi voglio parlarvi dell’ultimo romanzo che ho finito di leggere. Si tratta di Non tutti gli uomini vengono per nuocere di Federica Bosco. Dopo aver letto Il peso specifico dell’amore, della stessa autrice, il suo stile, così fresco e brillante mi aveva incuriosita. Cercando in giro mi è stato consigliato proprio questo romanzo. Mi è piaciuto molto anche se per alcuni aspetti ho preferito l’altro. Spiego tutto nella recensione.
 
 
Titolo: Non tutti gli uomini vengono per nuocere
Genere: Romanzo rosa
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 359
Data di pubblicazione: ottobre 2013
Prezzo di copertina: 10,50€
 
 
Avete presente quei momenti della vita in cui qualcosa inizia a non funzionare, trascinandosi dietro tutto il resto? Ecco, Cristina, la protagonista di Non tutti gli uomini vengono per nuocere, è proprio in uno di “quei momenti”: per una diabolica serie di coincidenze nel giro di ventiquattr’ore perde il lavoro, la casa e il fidanzato. E se pure non c’è dubbio che certi fidanzati è meglio perderli che trovarli, scovarne uno decente dopo i trent’anni sembra un’impresa più disperata che ottenere un lavoro. Così Cristina si ritrova a vivere con il fratello e i genitori – che da quarant’anni si amano pazzamente e si chiamano fra loro “Cip” e “Ciccetta” –, si ritrova a dover fare “l’inviata imbranata” in una trasmissione televisiva in diretta nazionale e, come se non bastasse, scopre che il giovane medico del pronto soccorso da cui è rimasta folgorata costituisce un obiettivo irraggiungibile. Nemmeno i consigli di Carlotta, l’amica maestra di yoga e dispensatrice di amorevole saggezza, riescono a impedire che Cristina perda definitivamente il baricentro, infilandosi in una serie di situazioni sempre più complicate. Ma la realtà non è mai come sembra, e la vita le riserva ancora molte,
moltissime sorprese…
 
RECENSIONE
 
Al mondo esistono 3 tipi di uomini: quelli sbagliati, quelli sbagliati che ti fanno credere siano quelli giusti e quelli giusti…ma impossibili. Cosa succede se all’improvviso, ti ritrovi ad avere a che fare contemporaneamente con un uomo di ogni categoria? È proprio quello che succede alla protagonista di Non tutti gli uomini vengono per nuocere. 
 
Cristina è una trentaduenne, la sua vita scorre tranquilla fino a quando, un giorno, il destino decide di prendersi gioco di lei. In 24 ore si ritrova single, disoccupata e senza una casa. Il tutto a causa di un messaggio frainteso! Il suo mondo è andato in frantumi!
E se pensa che sia finita qui si sbaglia di grosso. Ad aiutarla ci sono i suoi genitori che la riaccolgono in casa loro e sebbene possa essere una consolazione, per Cristina non lo è. Si ritrova davanti alla famigliola del Mulino Bianco. I suoi genitori, dopo tanti anni di matrimonio, ancora si comportano come se si fossero appena fidanzati e per Cristina che ha appena perso il suo fidanzato non è proprio il massimo, per non contare che con loro vive anche Luca, suo fratello gemello, con il quale il rapporto non è cambiato di una virgola da quando avevano 10 anni, i litigi e le ripicche sono all’ordine del giorno.

Ma, citando il titolo del romanzo, non tutti i mali vengono per nuocere.
“Grazie” al famoso messaggio Cristina viene portata in pronto soccorso. Appena riesce a rendersi conto di dove si trova e di chi si trova davanti, la ragazza crede di sognare, ha davanti a se Marco, l’uomo della sua vita.
Marco è un medico, bello, intelligente, simpatico, premuroso….e fidanzato!
Già! E non lo viene a sapere subito ma in un modo che descriverlo buffo, è dire poco! E purtroppo il danno è già fatto, Cristina ha già preso la tangenziale dei sentimenti, ed è già cotta a puntino.
Non ne va una per il verso giusto! Meno male che c’è il lavoro. Sì, perché nel frattempo torna ad avere un lavoro. Ma aspettate a considerarla fortunata.
Cristina da anni lavora in televisione, o meglio dietro le quinte, è infatti schiava assistente di Rossana, conduttrice di ReteTU ( la Barbara D’Urso de noantri). Quando, durante una puntata, succede l’imprevedibile, Cristina viene licenziata. Ma inaspettatamente la stessa puntata fa schizzare gli ascolti e quindi Rossana propone a Cristina un nuovo impiego, questa volta davanti alla telecamera. A causa della crisi e i colloqui non andati a buon fine, Cristina si ritrova ad accettare l’offerta di Rossana. Sarà quindi l’inviata speciale di “Un giorno da…”, un programma in cui la nostra sventurata protagonista in ogni puntata dovrà vestire i panni di un particolare lavoratore, quindi abbiamo la puntata in cui è vigile, la puntata da cubista, da maestra…e ogni volta la situazione degenera: un bene per gli ascolti, un colpo all’autostima di Cristina.
 
Ma allora quali sono questi uomini che vengono per nuocere nella vita di Cristina?
Il primo lo abbiamo accennato prima, Marco. L’amore non ricambiato fa male al sistema linfatico di Cristina che si nutre delle poche ed occasionali volte in cui incontra il suo sorriso (non contando ovviamente tutte le occasioni che incrocia il suo sguardo nei suoi film mentali!). Lei sa che lui è quello, non può essere diversamente. Peccato che lui è la parte maschile della coppia perfetta! Stefania e Marco rappresentano la coppia che tutti invidiano: affiatati, innamorati, sempre uniti. Stefania è talmente perfetta che non riesce nemmeno ad odiarla! Presto però Cristina scoprirà che non è tutto oro quello che luccica e anche nelle relazioni “perfette” esistono le imperfezioni.
Poi c’è Lorenzo, il suo ex. La goccia che fa traboccare il vaso dato che è proprio lui che innesca il meccanismo delle sfighe continue, è lui infatti a intendere male un messaggio che gli arriva da parte di Cristina. Dopo i tradimenti di lui e dopo averla lasciata via messaggio, passa diverso tempo prima che i due si rincontrino e quando avviene Cristina nota subito l’apparente cambiamento di Lorenzo: più ricco, più bello, più ammaliante, più sicuro di sé…sarà veramente così?
Io sono perfettamente d’accordo con Marco quando dice:
 
 
Io penso che la gente non cambi mai veramente. Al massimo cambia abitudini, smette di fumare o di mangiare latticini, oppure cambia compagno, lavoro o Paese, ma è solo il contorno a variare, l’essenza rimane sempre quella.
Infine c’è lui: Alberto, un vecchio amico della coppia perfetta. Ed è proprio durante una cena a quattro che Cristina fa la sua conoscenza. Alberto è il classico ragazzo che anche se noi cerchiamo di fargli capire che non ci interessa lui è sempre lì, sempre presente, coi suoi modi carini, gentili (secondo lui). Non solo, Alberto è proprio insopportabile: precisino, perfettino, con quell’aria da maestrino…una piattola! Si faccia avanti chi non ha mai avuto a che fare con un tipo del genere. Tutti prima o poi abbiamo a che fare con un Alberto! Un Alberto nuoce gravemente al sistema nervoso!
 
Cristina sembra quindi avere un particolare radar per tutta la sfortuna dell’universo. E ci parla spesso con l’universo eh, ma sembra che non si esprimano nella stessa lingua. Per fortuna che a decifrare per lei i segnali che gli arrivano dal cosmo c’è Carlotta, la sua migliore amica, tutta yoga e latte di soia. Grazie a lei, Cristina riuscirà a reagire, a non vedere sempre tutto nero e a capire quello che non va in lei e nella sua vita.
 
 
Accanto a me c’è solo un signore con una mano fasciata che si lamenta, mentre io resisto stoica, perché appena lo vedrò, voglio che abbia almeno questo ricordo di me: Era una donna forte. Sfortunata, ma forte.
 
 
Federica Bosco riesce a creare un romanzo fresco, brillante e ironico. Ogni personaggio è buffo, comico. Oltre a quelli citati sopra ce ne sono diversi, come ad esempio i due coinquilini di Carlotta. Riesce a creare delle situazioni esilaranti.
L’aspetto che mi è piaciuto di più è che attraverso Cristina riesce a dare voce ai pensieri che tutte noi, almeno una volta nella vita, ci siamo trovate a fare.
Tutte le sfortune che le capitano da una parte rendono il tutto poco realistico, perché, è vero che niente è impossibile, ma è veramente troppo, dall’altra prendono quasi in giro il talento, perché di questo secondo me si tratta, di noi donne di far diventare tragico qualsiasi avvenimento ci succeda
 
 
Il messaggio, forse banale ma che diamo spesso per scontato è che non bisogna mai buttarsi giù davanti ai problemi e alle frustrazioni della vita perché é proprio grazie a questi che riusciamo a conoscerci davvero.
Se Cristina non avesse avuto questo brutto periodo in cui tutto sembrava remargli contro non avrebbe avuto modo di conoscere la vera Cristina, avrebbe continuato ad accontentarsi e a vivere aspettando che l’universo si ricordasse di lei. Soltanto dopo un fatto grave che le capita davanti e soltanto da sola è riuscita a rendersene conto.
 
Rispetto a Il peso specifico dell’ amore, Non tutti gli uomini vengono per nuocere è più divertente,  spesso si scoppia a ridere mentre si legge e raramente a me succede. L’ho trovato però in alcuni punti un po’ surreale, poco veritiero. Per questo tra i due preferisco l’altro. Anche se pensando alla comicità come esagerazione della realtà,  l’estremizzazione delle situazioni tragicomiche in cui si ritrova Cristina sono più accettabili.
 
 
Che dite, i sogni con Marco saranno diventati reali? Per saperlo non vi resta che leggere il romanzo, se ancora non l’avete fatto.
Ditemi cosa ne pensate e consigliatemi qualche altro romanzo di Federica Bosco.
 
Decido di fare una colazione veloce prima di buttarmi in questa folle impresa: se devo morire, meglio farlo a pancia piena. Apro frigo e dispensa e tiro fuori tutto quello che serve per la sana colazione del campione, come dicono in tutte le pubblicità: succo d’arancia, uova, parmigiano reggiano, latte, cereali, prosciutto cotto, yogurt, e naturalmente pane e Nutella. Dopotutto, adesso sono una sportiva. Mi ingozzo in nove minuti esatti e corro in camera a mettermi la tuta, anche se comincio a sentirmi leggermente appesantita.
Vorrei tanto avere una di quelle tute rosa costosissime che indossano le star quando fingono di andare in palestra con il frappé al cioccolato in mano, invece ho solo una vecchia felpa grigia con la scritta “Mike” che mi ha comprato mia mamma al mercatino e dei pantaoli di mio fratello decisamente troppo lunghi. Ma quando infilo le scarpe mi accorgo di avere un problema. Carlotta in una vita precedente dev’essere stata una di quelle cinesi a cui fasciavano i piedi per non farglieli crescere. Ho le dita accavallate che spingono contro la punta come se volessero uscire. Cammino zoppicando fino alla porta respirando a fatica per il dolore ai piedi, e allo stomaco – a causa della colazione del campione che comincia a farsi sentire.
Forse quell’ultima fetta di pane e prosciutto potevo evitarla.
Anche i tre biscotti forse.
Quattro.
 
 
L’autrice.
Federica Bosco è scrittrice e sceneggiatrice. Ha al suo attivo una ricchissima produzione di bestseller, da Mi piaci da morire a S.O.S. Amore, al più recente Un Amore di Angelo. Con Mondadori ha pubblicato Pazze di me (2012), della cui versione cinematografica, per la regia di Fausto Brizzi, è co-sceneggiatrice, Non tutti gli uomini vengono per nuocere (2013) e Sms (2014).
 
Gioia