Parigi è sempre una buona idea di Nicolas Barreau

Titolo originale: Paris Ist immer eine gute Idee
Traduzione: Monica Pesetti
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Data di pubblicazione: 3 settembre 2015
Pagine: 264
Ebook: 6,99€
Prezzo di copertina: 12,75€
 

Parigi è sempre una buona idea, si sa. Innamorati o no, vale sempre la pena di fare una passeggiata per le vie della Ville Lumiere. Li, in rue du Dragon, ci si può imbattere in un piccolo negozio con una vecchia insegna di legno, un campanello d’argento démodé sulla porta e, dentro, mensole straripanti di carta da lettere e cartoline illustrate: la papeterie di Rosalie Laurent. Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d’auguri personalizzati che realizza a mano. Ed è un’accanita sostenitrice dei rituali: il café crème la mattina, una fetta di torte au citron nelle giornate storte, un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura della papeterie. I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che ogni anno, per il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della Tour Eiffel fino al secondo piano e lancia in aria un biglietto su cui ha scritto un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in cui un anziano signore entra nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro. Rosalie accetta e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d’onore in vetrina. Quando, poco tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima ancora che si possa innamorare, ha un’amara sorpresa.
 
Recensione
 
Non è il primo romanzo di questo autore che ho letto e, nonostante non tutti siano di mio gradimento, ho deciso di dargli una possibilità.
Sapevo già che sarebbe stata una storia d’amore. Il titolo infatti evidenzia che la storia si svolge a Parigi, città dell’amore per eccellenza.
So già che questa recensione non sarà molto lunga in quanto la storia, seppur piacevole, risulta un po’ banale.
Rosalie Laurent vive e lavora a Parigi. E’ l’unica titolare di una piccola cartoleria un po’ insolita: Rosalie infatti crea cartoline e biglietti d’auguri personalizzati. Ma la sua carriera decolla quando uno scettico anziano scrittore, Max Marchais, le chiede di realizzare le illustrazioni per il suo libro di favole per bambini, La tigre azzurra.
 
“Forse per la prima immagine del mare che le rimase impressa negli occhi come metafora della felicità, o forse per la sua precoce tendenza a essere diversa dagli altri, Rosalie era stregata da tutta la gamma degli azzurri. Piena di stupore, scopriva le diverse sfumature, la sua curiosità infantile era inesauribile.
“E questa come si chiama, papà?” domandava di continuo tirando il padre – un uomo gentile e paziente – per la manica della giacca (naturalmente blu) e indicando ogni gradazione di azzurro che  vedeva. Stava ore davanti allo specchio, con la fronte corrugata, a studiare il colore dei suoi occhi, che a prima vista sembravano castani, ma a ben guardare erano di un azzurro molto intenso tendente al blu.”

 

Tutto sembra perfetto, la sua vita è perfetta su tutti i fronti. Fino a quando un professore americano, Robert Sherman, affascinato dal libro in vetrina, entra nel negozio di Rosalie per rivendicare i suoi diritti.
La storia entra nel vivo: tra misteri, segreti, equivoci, amore e passione i personaggi si dipanano e distribuiscono per tutto il racconto.
I personaggi sono veri, ma poco sinceri. Nascondono infatti, per paura o debolezza, parte della loro vita, creando equivoci e dissapori, fin quasi a rovinare rapporti di amicizia o amore.
L’ambientazione scelta è meravigliosa. La piccola cartoleria, piena di magia, è situata in una caratteristica via parigina, a due passi dalla Tour Eiffel. L’ambientazione si amalgama perfettamente ai personaggi e a ciò che l’autore vuole trasmettere.
I personaggi, tra cui spiccano inevitabilmente Rosalie e Robert, sono ben descritti e i loro pensieri trovano largo spazio tra le pagine del romanzo.
E’ assolutamente inevitabile non affezionarsi a William Morris, il cagnolone di Rosalie che staziona per tutto il giorno all’interno del negozio ed è la causa di numerose situazioni buffe ed imprevisti.
All’interno del romanzo inoltre è presente anche il racconto La tigre azzurra, il racconto pubblicato da Max Marchais, una storia nella storia, un racconto per bambini ricco di emozione e malinconia.
Ovviamente il tema predominante è l’amore. Come potrebbe non esserlo?!
 
Un attimo dopo avevano raggiunto il Pont des Arts. Salirono sul ponte e avanzarono sulla passerella di legno. Più o meno a metà, Robert si fermò di colpo.
<<Quale lato?>> domandò frugandosi in tasca.
<<Quale…lato?>> ripeté Rosalie senza capire.
<<Si, preferisci quello con la Tour Eiffel o quello con Notre-Dame?>> la incalzò lui impaziente.
Rosalie si strinse nelle spalle. <<Non saprei…Quello con la Tour Eiffel?>> buttò lì sgranando gli occhi.
Lui annuì brevemente e si avvicinarono alle grate di ferro.
<<Tieni,>> disse Robert porgendole un piccolo pacchetto. <<Questo è per te.>> Sorrise. <<O meglio, per noi.>>
Confusa Rosalie prese il regalo avvolto maldestramente in un pezzo di carta fissato con il nastro adesivo. Lo aprì e le mancò il respiro dall’emozione.
Lo consiglio? Ni. La storia in sé è una classica storia d’amore, dove il principe azzurro incontra la donna della sua vita quasi per caso. Ma il romanzo è reso più dinamico dall’intrigo della provenienza della storia de La tigre azzurra, particolare che mi ha fatto apprezzare il romanzo.
 
E voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
Buona lettura!
 
 
 
L’autore. Nicolas Barreau è nato a Parigi nel 1980 da madre tedesca e padre francese, motivo per cui è perfettamente bilingue. Ha studiato Lingue e letterature romanze alla Sorbonne, poi ha lavorato in una piccola libreria sulla Rive gauche. Ha scritto sei romanzi, tutti pubblicati da un piccolo editore tedesco che non ha potuto permettersi di lanciarli con una massiccia campagna promozionale, ma che ciononostante hanno ottenuto un grandissimo successo, cresciuto sempre più soprattutto grazie al passaparola dei lettori.
 
 
Debora