Quella notte il vento di Rossella Romano

Ho scoperto l’autrice e Quella notte il vento grazie ad un giveaway su goodreads. La copertina mi ha subito colpito ed ho deciso di partecipare…non vincendo ovviamente.
Quando Rossella Romano mi ha contattata per darmi la possibilità di leggerlo ho subito accettato!
 
 
Genere: Fantasy
 
Fani decide di trascorrere l’estate dopo il diploma nella casa della nonna paterna, in collina.
Cerca pace e riposo, ma non solo.
Da tredici anni tutta la famiglia ha rotto i ponti con la donna, per una lite di cui, a casa sua, nessuno parla mai.
La ragazza, un po’ per gioco, un po’ seriamente, si è convinta che la nonna Epifania, di cui porta il nome, nasconda un segreto inconfessabile.
Fani non lo sa, ma il vento ha già cominciato a chiamarla. Soffia dalle profondità del bosco, di notte, portando fino a lei uno stormo di creature alienate, nate col solo scopo d’impedirle di rispondere al suo richiamo; di seguirlo fino all’accesso ai territori misteriosi, stupefacenti, ma anche pericolosi, da cui proviene.
 
 
 
 
 
 Recensione
 
 
La protagonista di questo romanzo è Fani, una giovane ragazza che decide di staccare la spina ed allontanarsi da tutto e tutti peri i mesi estivi. Vuole inoltre dare una possibilità a sua nonna con cui condivide il nome, Epifania. Da tanto tempo i rapporti tra suo padre e questa donna si sono inclinati e adesso ha colto l’occasione per scoprire qualcosa in più su questa misteriosa signora.
Ma capirà che c’è qualcosa di molto più profondo che unisce le due Epifania, la loro famiglia e le generazioni passate.
 
Quella notte il vento è un romanzo sensoriale. Le cinque sensazioni giocano un ruolo determinante nello svolgimento delle vicende. Odori, visioni e sensazioni vengono descritti dettagliatamente, in modo da coinvolgere chi legge a 360°.
Un sesto elemento si va ad aggiungere a questi: la fantasia. La realtà si mescola costantemente con l’immaginazione. Il luogo in cui si trova ha qualcosa di particolare, di magico e dalle stesse parole della ragazza, scopriamo che Fani lo intuisce subito.  Ben presto i sogni si mescoleranno alla realtà, fino a quando Epifania deciderà di avvicinarla alla verità. Quali sono i segreti che le nasconde?
 
L’arrivo alla verità non è certo un percorso semplice ed è interessante vedere come il rapporto tra nonna e nipote cambi, mano a mano che Epifania cerca di rispondere a tutte le domande che Fani le pone.
Per certi veri Quella notte il vento può essere considerato un romanzo di formazione. Nei primi capitoli Fani è molto insicura, dopotutto si trova  in quella difficile età tra l’adolescenza e l’età adulta ed è in cerca di se stessa. Alla fine del romanzo, invece, la vediamo molto più sicura di sé.
Verrà messa alla prova più e più volte e si troverà davanti a delle importanti decisioni che non potranno non avere ripercussioni sulla sua personalità. Ma non sarà l’unica a cambiare durante la narrazione.
 
 
La forma di scrittura dominante è il diario che Fani stessa scrive. “Caro Arci” è la formula iniziale di tutte le lettere indirizzate a questo amico immaginario, che la giovane protagonista scrive su un quaderno per cercare di tenere traccia di questo suo “esperimento”. Durante la lettura ci rendiamo conto che Arci siamo noi, che scopriamo dalla stessa protagonista quello che le succede, i suoi dubbi , le emozioni provate, quelle represse e…la paura. La forza della paura avrà un ruolo di primo piano nelle vicende, c’è qualcosa che si ciba della paura di Fani. Il vento, però, sarà la vera porta che aprirà verso un mondo nuovo. Quel vento che ogni volta che arriva con particolare impeto la chiama a sé, soffierà per farle aprire gli occhi su un nuovo mondo  e magico.
Un posto incantanto e fantastico in cui Fani vivrà delle forti emozioni.
 

Arci, era il momento. Essere lì. Avere vissuto tutta la vita per essere lì. Io. Come se Tempo e Spazio si fossero accordati per portarmi a vivere quell’istante.

 
Tutta la sua famiglia sarà coinvolta. Nel romanzo infatti cambiano spesso anche i punti di vista e tutti i personaggi, almeno una volta, prendono la parola. La forma del diario crea un rapporto intimo e confidenziale con il lettore che diventa un amico di Fani. La narrazione in terza persona, invece, offre una visione completa delle vicende variando anche, di volta in volta, il personaggio preso in considerazione.
Accanto alla nostra Fani e a sua nonna ci sono: Arturo, il fratello gemello di Fani che vivrà egli stesso delle vicende personali molto forti, i genitori di Fani e quel segreto che suo padre ha tenuto nascosto per troppo tempo a sua moglie, Cristina, la fidanzata di Arturo che ricopre una parte minore ma allo stesso tempo importante, e tutte le creature e i personaggi dell’altra parte, su cui è inutile dire di più dato che si toglierebbe la magia di leggere questo romanzo.
 
Rosella Romano ci accompagna lentamente in questo viaggio verso la verità di Fani, in un continuo susseguirsi di ricordi, di scoperte e di ipotesi. La parte descrittiva è quella dominante, le descrizioni sono molto curate e dettagliate, di cui non sono particolarmente fan perché trovo che in qualche modo rallentino la lettura, ma è una sensazione del tutto personale. Stilisticamente parlano si nota tutta l’esperienza della scrittrice che si nota anche dall’utilizzo di alcuni termini ricercati.
 
Quella notte è il vento è un romanzo molto particolare e ricco. Un po’ romance, un po’ fantasy, un po’ diario, i momenti divertenti si alternano a quelli riflessivi e le descrizioni si intervallano ai momenti di azione e di avventura, il mistero si incontra con il romanticismo.
 
 
Gioia
 
 
 

 

2 Risposte a “Quella notte il vento di Rossella Romano”

  1. Grazie mille per la bella recensione, Gioia, ero in attesa! Vi auguro buon compleanno, ragazze, anche se con qualche giorno di ritardo, e buone vacanze!

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