Stolen 1 – Dark Necessities Series di JD Hurt

Self publishing, dark romance,
Dark Necessities Series vol. 1
pagg. 276 Ebook 1,99€

Sinossi. E’ stato la mia salvezza, il conforto la gioia nel dolore più atroce. Ora è divenuto l’incubo, il buio. Il mostro che cova nell’ombra.
E’ stata l’amore dell’infanzia, la bimba che consolavo dalle angherie della mia matrigna. Ora è tutto ciò che odio. Ora voglio solo vederla distrutta.
Andrew e Shiloh. Quando l’amore si trasforma in odio.
Nota dell’autrice: Stolen è il primo capitolo di una duologia dark dedicata alla storia di Shiloh. La duologia Stolen farà parte della Dark Necessities Series.

Recensione
Stolen è per me la conferma che ogni tanto bisogna uscire dalla propria comfort zone di letture. Il primo libro della serie Dark Necessities Series è stato per me il primo dark romance. Era già da un po’ che mi girava in testa l’idea di affacciarmi a questo genere, ma non sapevo da dove iniziare. JD Hurt mi ha offerto questa opportunità e l’ho afferrata al volo.
Shiloh è la protagonista del romanzo. E’ una giovane ragazza messicana. Abbandonata dai propri genitori, viene adottata da una famiglia inglese. ma fin dai primi momenti insieme ai suoi genitori adottivi capirà che non sarà per lei la famiglia dei sogni…
Fin dal prologo infatti riusciamo a capire una minima parte di quello che la protagonista ha dovuto subire. Per lei, nell’abisso, un solo appiglio: Andrew.
 
Adesso Shiloh è cresciuta e ha preso la decisione più importante, più difficile ma anche quella più coraggiosa: quella della fuga. Lei che veniva chiamata “Slave” decide di abbandonare i soprusi e le violenze in favore della libertà.
Ed è proprio quando credeva di essere finalmente riuscita a lasciarsi tutto alle spalle, il passato torna e questa volta le farà ancora più male perché gli incubi, adesso, hanno il volto di Andrew, del suo Andrew. Lo stesso che voleva proteggerla, diventa adesso il suo carnefice, il suo padrone.
Le personalità di Shiloh e di Andrew sono entrambe molto complesse, ho apprezzato molto l’alternanza dei due punti di vista, danno movimento alla narrazione e ci fanno entrare in contatto con i loro pensieri, incentrandosi maggiormente sulla figura di Shiloh, il personaggio intorno al quale ruotano tutte le vicende.
Il suo passato così forte, si ripercuote indubbiamente sul suo presente, sulle relazioni con gli altri, fino a che incontra Marcia, in cui riconosce una persona in grado di capirla e di apprezzarla.
Il punto forte della protagonista è la speranza che non l’ha mai abbandonata. Nonostante tutto infatti, crede ancora nella giustizia e vuole fare di tutto per occuparsi di diritti umani, per aiutare chi ha avuto il suo stesso passato ed essere entrata al College è per lei fonte di grande soddisfazione, segnando nella sua vita un vero punto di svolta.
Ma a volte sembra che alcune persone siano destinate a non avere un lieto fine e Shiloh, purtroppo è una di queste.

Andew, com un nuovo Conte di Montecristo, architetta un piano alle spalle della ragazza con il solo intento di colpirla, di distruggerla, di annientarla. Non vuole più proteggerla, questa volta è tornato per annientarla. Andrew è un personaggio terribile, crudele, dalle tinte oscure ma che, nonostante sia accecato dal senso di vendetta, riesce a trovare una piccola luce nelle tenebre che attanagliano la sua anima.  Per quanto all’inizio possa sembrare dominatore, capiamo che anche lui è in realtà una vittima di un passato che non è stato facile anche per lui.
Con lui e con tutto quello che lo circonda, JD Hurt è riuscita a creare un mondo tetro e cupo.
Andrew è un personaggio cupo, crudele, senza scrupoli, accecato dal desiderio di vendetta.
In Stolen, il romance si fa da parte e lascia spazio al dark, le violenze subite da Shiloh vengono descritte dettagliatamente, lasciando poco spazio alla fantasia, disturbando e colpendo il lettore, che risulta pagina dopo pagina completamente immerso nella lettura, complice anche lo stile dell’autrice che ha saputo alternare vari elementi della narrazione creando una storia originale, con molti colpi di scena, in cui i dialoghi si alternano alla parte introspettiva e ai pensieri dei protagonisti. Attraverso le loro sensazioni, entriamo in contatto con i loro sentimenti e diventiamo partecipi di una relazione profonda, l’affetto e l’amore si mescolano all’odio e alla vendetta, rendendo il legame tra Andrew e Shiloh indissolubile per quanto strano possa essere.
Le personalità dei personaggi principali sono molto approfondite ed è proprio grazie alle loro parole che abbiamo una visione a 360°. Accanto a loro altri personaggi giocano un ruolo fondamentale e rendono la lettura ancora più interessante.
Marcia, della quale ho accennato poco sopra, è la prima persona che Shiloh sente vicina anche se non ha il coraggio di aprirsi completamente con lei, dimostrerà anche lei grande coraggio e un grande affetto verso la protagonista;
C’è poi il gruppo di amici di Andrew che come e lui, anzi più di lui, vivono nell’oscurità. Bisognerebbe stare lontani chilometri e chilometri da loro, Andrew ha anche una motivazione ed una giustificazione al suo comportamento ma in loro è come se le tenebre fossero già insite in loro da sempre; Virginia, se Shiloh venisse paragonata a Cenerentola, lei sarebbe sicuramente la matrigna cattiva, accecata dalla gelosia del rapporto tra Shiloh e suo “padre”, con la piccola differenza che la relazione tra la ragazzina e suo padre è tutt’altro che idilliaca. Ma, tra tanto buio, anche nella vita di Shiloh sembra esserci un po’ di sole, il suo sole, West, un ragazzo apparentemente tranquillo che cerca di portare la sua normalità nella vita della ragazza. Tra i tanti personaggi è l’unico che non mi ha convinto molto, all’interno della storia. Nel finale però ha acquistato decisamente molti punti, con un grande colpo di scena e incuriosendomi davvero molto sul seguito della storia, che leggerò a breve!
Gli amanti del genere non possono farsi sfuggire una storia così! Certo non è una storia per tutti le scene violente ci sono, non stiamo parlando di sesso violento ma di un vero e proprio stupro. Posso dirvi che in genere a me danno fastidio le scene di sesso, non perché sia bigotta o gridi al peccato! No. Ma, sarà perché sono io sfortunata, non mi piace che si mettano scene così quando non servono, e molte volte più che scena passionali ho trovato delle vere e proprie scene comiche! In questo caso invece sono parte integrante della storia ed è in quei momenti che i personaggi riescono ad esprimere veramente la loro natura, i loro sentimenti, le loro passioni.
Quindi, anche a chi, come me, non è proprio “del settore”, consiglio di dargli una possibilità!