Tutto quello che siamo di Federica Bosco

 
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2015
Pagine: 338
Ebook: 9.99 €
Prezzo di copertina: 15.30 €
 

Marina ha diciannove anni e una vita molto complicata. Sua madre è morta, e suo padre, un uomo prepotente e autoritario, si è risposato con una donna odiosa che la tratta come Cenerentola. L’unica ragione che la trattiene dal fuggire da casa è il fratellino Filippo, che Marina cerca di proteggere da quella famigli dissestata a colpi di affetto e ironia.

Il suo grande sogno è quello di entrare all’Accademia delle Belle Arti, essendo dotata di un incredibile talento per il disegno, ma non potendo permetterselo, l’unico modo di stare il più vicino possibile a quel mondo è lavorare al bar davanti all’Accademia, dove può osservare gli studenti che fanno la vita che vorrebbe lei e a peggiorare la situazione è innamorata cotta di Christo, uno studente brasiliano bello e scapestrato che viene a fare colazione da lei tutte le mattine senza degnarla di uno sguardo. La sua vita non potrebbe essere più frustrante se si escludono i momenti in cui si chiude in camera a disegnare senza sosta ascoltando i Temper Trap estraniandosi totalmente da quel mondo cupo e senza speranza. Finché un giorno arriva Nic.

 
 
RECENSIONE
 
Apprezzo molto questa scrittrice, non è infatti il primo romanzo che leggo. Mi piace molto il suo stile semplice, leggero ma scorrevole e maturo.
Tutto quello che siamo racconta la storia drammatica e problematica di Marina: ha perso sua madre quando ancora era una bambina e suo padre, cattivo ed autoritario, la maltratta fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Marina si sente inadeguata, sola, piena di sensi di colpa e di paure. La situazione è resa ancora più complicata dalla presenza di Ilenia, la giovane nuova compagna di suo padre, che la tratta come una sguattera.
 
L’unica cosa positiva nella vita della ragazza è la figura di Filippo, il fratellino minore che sente di dover proteggere e a cui dona tutta sé stessa.
La semplicità di Marina è disarmante: cerca di essere indipendente, lavorando come barista, anche se il suo più grande sogno è quello di studiare all’Accademia di Belle Arti visto il suo talento e la sua grande passione per il disegno.
Quando disegna Marina si sente finalmente leggera, sé stessa, libera dal peso che le attanaglia il cuore.
 
Anche in campo amoroso le cose non le vanno per il verso giusto: Marina si è innamorata di Christo, un giovane ragazzo che condivide la sua passione per l’arte. Christo però non è quello che sembra: sfrutta le debolezze della ragazza per tenerla ancorata a sé, anche quando i rapporti si limitano solo al sesso.
Sono gli amici le sono accanto: Dario e Ginevra. Seppur così diversi i tre ragazzi riescono ad essere di sostegno l’uno per l’altro, a non arrendersi alle delusioni della vita.
Ma un bel giorno, proprio nel bel mezzo della burrasca, arriva Nic, che stravolge tutta la vita di Marina. Nic rappresenta l’ancora di salvezza, la speranza che c’è sempre qualcosa di buono che spunta nel momento peggiore della nostra vita.
 
Non potevo andare avanti così per sempre, a vivere in casa di mio padre, a fare due lavori senza sbocco perdendo ogni opportunità che la vita poteva offrirmi. Ma non potevo aspettare dieci anni perché Filippo diventasse maggiorenne, né potevo sopportare un clima così pesante. Stavo perdendo tempo, un sacco di tempo. Indossai le cuffie, mi sdraiai sul letto e cercai i Foo Fighters, che mi mettevano sempre di buonumore. Insomma, se Dave Grohl era riuscito a rimanere ottimista anche dopo i Nirvana, potevo farcela anch’io.
 
Canticchiavo disegnando a caso: Ginevra con una pancia piena di fiori e Dario con i pantaloni a zampa tipo John Travolta ne La febbre del sabato sera, che ballava sotto una palla stroboscopica. Poi mi alzai per fumare una sigaretta. Aprii la finestra e urlai con tutto il fiato che avevo in corpo quando vidi Nic seduto sul davanzale. <<Che ci fai qui???>> strillai sentendo i brividi dell’adrenalina salirmi lungo la schiena. <<Mi sono arrampicato sulla grondaia come avrebbe voluto fare Dario l’altra notte, ma tu stai al primo piano, è facilissimo!>> <<Lo so, sono entrati i ladri quattro volte>> risposi sconvolta. <<Da quant’è che eri li?>> <<Dieci minuti, ho bussato, ma tu eri tutta presa…è un piacere guardarti lavorare!>> Era come avere Babbo Natale nella propria camera, un misto fra “tu cosa ci fai qui” e “non andartene mai più”.
 
Il tema principale è quello dell’amore, che sia amore fraterno, tra due amici o amore passionale. L’amore che non può non essere presente nella vita di ognuno di noi; quello che ci solleva e che nell’attimo successivo ci distrugge, quello che rivoluziona la vita.
Tutto quello che siamo è un romanzo ricco e intenso, a tratti sconvolgente.
Lo consiglio a chi ha voglia di una lettura semplice e scorrevole ma che lascia nel cuore la speranza.
Debora
 
tutto quello che siamo
 
 
Dopo questo romanzo, Federica Bosco è entrata a far parte ufficialmente delle mie scrittrici preferite. Ho letto già diversi suoi romanzi, come ad esempio Non tutti gli uomini vengono per nuocere e Il peso specifico dell’amore. Adoro il suo stile fresco e brillante. Non potevo quindi perdermi questa sua nuova uscita, apparentemente così diversa dai romanzi che avevo letto precedentemente.
Le storie che avevo letto fino ad ora riguardavano infatti protagoniste sulla trentina, tutte più o meno, in “crisi”. Anche in questo caso la protagonista si trova ad affrontare un’età non certo facile. Ma in questo caso l’ironia e lo stile brillante, che ho conosciuto nei romanzi precedenti, si fanno un po’ da parte, lasciando spazio alla riflessione.

Marina è una ragazza diciannovenne, da piccola perde la mamma e si ritrova a condividere lo stesso tetto con suo padre e suo fratello più piccolo di lei. Il carattere del padre irascibile, estremamente autoritario e a tratti violento non la fanno vivere tranquillamente ma, nonostante questo, decide di restare per il bene del piccolo Filippo. Per lui sopporta anche l’arrivo della “matrigna” Ilenia.
Tutto quello che siamo può essere infatti considerato una rivisitazione in chiave moderna di Cenerentola.

La nostra principessa, Marina, ama disegnare, vorrebbe iscriversi all’Accademia di Belle Arti e vorrebbe che un giorno il disegno diventasse la sua professione. Ma i sogni di Marina si scontrano con la realtà e per questo si divide tra il lavoro al bar e in un negozio di abbigliamento. Come ogni principessa che si rispetti, anche Marina ha il suo principe: Christo, che di “cristiano” ha ben poco. Quanto ho odiato questo tizio! La presentazione di questo personaggio è tutt’altro che negativa, Christo è un bellissimo ragazzo brasiliano che ha la stessa passione del disegno, come Marina, la ragazza ne è infatti affascinata. Christo però si rivela per quello che è un grandissimo…………..!!! O è Marina che si lascia infinocchiare da Christo?! Ai lettori l’ardua sentenza!

Ben 2 le fate madrine: Ginevra e Dario, i migliori amici di Marina, entrambi si troveranno ad affrontare, anche loro, delle situazioni complesse e non proprio piacevoli. E poi c’è Nic. Conosciuto per caso, Nic è un writer, anche lui ha l’arte che gli scorre nelle vene e cercherà in tutti i modi di convincere Marina a seguire i propri sogni.

Quello che ho amato di più in questo romanzo sono i personaggi: dalla protagonista ai personaggi secondari, tutti, indistintamente, sì, anche Christo. Questo perché le loro personalità sono ben definite, riusciamo a conoscere i loro pregi e i loro difetti, i dubbi, le insicurezze e anche i segreti, anticipandoli. Come nel caso di Dario, il personaggio che ho apprezzato maggiormente. Il ragazzo un po’ strampalato, che vive nel suo mondo fatto di festini, donne, litigi con la madre e 1000 idee diverse che potrebbero cambiargli la vita, ma che, alla fine, non lo soddisfano mai, fino a quando, finalmente, si deciderà a mostrare la sua vera identità. Anche Ginevra subirà un durissimo colpo, ma la forza dell’amicizia la aiuterà ad affrontare anche uno dei periodi più bui della sua vita.

Marina è sicuramente più grande dell’età che si ritrova a vivere. A farla crescere velocemente c’ha pensato la vita. Con la perdita della mamma, perde anche un grande punto di riferimento ma anzi deve diventare lei stessa una roccia per suo fratello. Ed è per questo, ma anche per le sue paure, che mette da parte i suoi sogni. In un certo senso, dà ragione a suo padre e preferisce essere più realista e meno sognatrice. Grazie alle persone giuste intorno, riuscirà finalmente a credere in se stessa, nel suo talento e a guardare la vita sorridendo.

Concordo con Debora nel dire che il tema su cui si basa l’intero romanzo è sicuramente l’amore. E’ grazie a questo sentimento che riusciamo ad andare avanti. Anche davanti alle situazioni più tragiche.
L’abbandono di una persona cara, il difficile rapporto con i genitori, le scelte che riguardano il futuro, l’amore per gli altri, l’insicurezza sono tutti argomenti che vengono affrontati dal romanzo.

Nonostante questo non può essere certo considerato un libro pesante o noioso, come in tutti i romanzi della Bosco, ci si ritrova ad essere coinvolti dalla storia e a leggere pagina dopo pagina con la voglia di scoprire come andrà a finire. Il finale sì, è prevedibile, ma non mancano i colpi di scena! La lettura è resa scorrevole anche dallo stile dell’autrice che risulta fresco e giovanile senza però risultare banale.

Consiglio Tutto quello che siamo a chi vorrebbe leggere un libro leggero…ma non troppo!

 
Gioia
 
 
L’autrice. Federica Bosco è una scrittrice e sceneggiatrice. Ha al suo attivo una ricchissima produzione di bestseller, da Mi piaci da morire a Un amore di Angelo.
Con Mondadori ha pubblicato Pazze di me (2012), della cui versione cinematografica, per la regia di Fausto Brizzi, è co-sceneggiatrice, Non tutti gli uomini vengono per nuocere (2013), Sms (2014) e Il peso specifico dell’amore (2015).
 
 

2 Risposte a “Tutto quello che siamo di Federica Bosco”

    1. Se anche tu già adori Federica Bosco, non rimarrai delusa da questo suo libro, ma anzi la adorerai ancora di più!! Buona lettura 🙂

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