Marina ha diciannove anni e una vita molto complicata. Sua madre è morta, e suo padre, un uomo prepotente e autoritario, si è risposato con una donna odiosa che la tratta come Cenerentola. L’unica ragione che la trattiene dal fuggire da casa è il fratellino Filippo, che Marina cerca di proteggere da quella famigli dissestata a colpi di affetto e ironia.
Il suo grande sogno è quello di entrare all’Accademia delle Belle Arti, essendo dotata di un incredibile talento per il disegno, ma non potendo permetterselo, l’unico modo di stare il più vicino possibile a quel mondo è lavorare al bar davanti all’Accademia, dove può osservare gli studenti che fanno la vita che vorrebbe lei e a peggiorare la situazione è innamorata cotta di Christo, uno studente brasiliano bello e scapestrato che viene a fare colazione da lei tutte le mattine senza degnarla di uno sguardo. La sua vita non potrebbe essere più frustrante se si escludono i momenti in cui si chiude in camera a disegnare senza sosta ascoltando i Temper Trap estraniandosi totalmente da quel mondo cupo e senza speranza. Finché un giorno arriva Nic.
Non potevo andare avanti così per sempre, a vivere in casa di mio padre, a fare due lavori senza sbocco perdendo ogni opportunità che la vita poteva offrirmi. Ma non potevo aspettare dieci anni perché Filippo diventasse maggiorenne, né potevo sopportare un clima così pesante. Stavo perdendo tempo, un sacco di tempo. Indossai le cuffie, mi sdraiai sul letto e cercai i Foo Fighters, che mi mettevano sempre di buonumore. Insomma, se Dave Grohl era riuscito a rimanere ottimista anche dopo i Nirvana, potevo farcela anch’io.Canticchiavo disegnando a caso: Ginevra con una pancia piena di fiori e Dario con i pantaloni a zampa tipo John Travolta ne La febbre del sabato sera, che ballava sotto una palla stroboscopica. Poi mi alzai per fumare una sigaretta. Aprii la finestra e urlai con tutto il fiato che avevo in corpo quando vidi Nic seduto sul davanzale. <<Che ci fai qui???>> strillai sentendo i brividi dell’adrenalina salirmi lungo la schiena. <<Mi sono arrampicato sulla grondaia come avrebbe voluto fare Dario l’altra notte, ma tu stai al primo piano, è facilissimo!>> <<Lo so, sono entrati i ladri quattro volte>> risposi sconvolta. <<Da quant’è che eri li?>> <<Dieci minuti, ho bussato, ma tu eri tutta presa…è un piacere guardarti lavorare!>> Era come avere Babbo Natale nella propria camera, un misto fra “tu cosa ci fai qui” e “non andartene mai più”.
Le storie che avevo letto fino ad ora riguardavano infatti protagoniste sulla trentina, tutte più o meno, in “crisi”. Anche in questo caso la protagonista si trova ad affrontare un’età non certo facile. Ma in questo caso l’ironia e lo stile brillante, che ho conosciuto nei romanzi precedenti, si fanno un po’ da parte, lasciando spazio alla riflessione.
Marina è una ragazza diciannovenne, da piccola perde la mamma e si ritrova a condividere lo stesso tetto con suo padre e suo fratello più piccolo di lei. Il carattere del padre irascibile, estremamente autoritario e a tratti violento non la fanno vivere tranquillamente ma, nonostante questo, decide di restare per il bene del piccolo Filippo. Per lui sopporta anche l’arrivo della “matrigna” Ilenia.
Tutto quello che siamo può essere infatti considerato una rivisitazione in chiave moderna di Cenerentola.
La nostra principessa, Marina, ama disegnare, vorrebbe iscriversi all’Accademia di Belle Arti e vorrebbe che un giorno il disegno diventasse la sua professione. Ma i sogni di Marina si scontrano con la realtà e per questo si divide tra il lavoro al bar e in un negozio di abbigliamento. Come ogni principessa che si rispetti, anche Marina ha il suo principe: Christo, che di “cristiano” ha ben poco. Quanto ho odiato questo tizio! La presentazione di questo personaggio è tutt’altro che negativa, Christo è un bellissimo ragazzo brasiliano che ha la stessa passione del disegno, come Marina, la ragazza ne è infatti affascinata. Christo però si rivela per quello che è un grandissimo…………..!!! O è Marina che si lascia infinocchiare da Christo?! Ai lettori l’ardua sentenza!
Ben 2 le fate madrine: Ginevra e Dario, i migliori amici di Marina, entrambi si troveranno ad affrontare, anche loro, delle situazioni complesse e non proprio piacevoli. E poi c’è Nic. Conosciuto per caso, Nic è un writer, anche lui ha l’arte che gli scorre nelle vene e cercherà in tutti i modi di convincere Marina a seguire i propri sogni.
Quello che ho amato di più in questo romanzo sono i personaggi: dalla protagonista ai personaggi secondari, tutti, indistintamente, sì, anche Christo. Questo perché le loro personalità sono ben definite, riusciamo a conoscere i loro pregi e i loro difetti, i dubbi, le insicurezze e anche i segreti, anticipandoli. Come nel caso di Dario, il personaggio che ho apprezzato maggiormente. Il ragazzo un po’ strampalato, che vive nel suo mondo fatto di festini, donne, litigi con la madre e 1000 idee diverse che potrebbero cambiargli la vita, ma che, alla fine, non lo soddisfano mai, fino a quando, finalmente, si deciderà a mostrare la sua vera identità. Anche Ginevra subirà un durissimo colpo, ma la forza dell’amicizia la aiuterà ad affrontare anche uno dei periodi più bui della sua vita.
Marina è sicuramente più grande dell’età che si ritrova a vivere. A farla crescere velocemente c’ha pensato la vita. Con la perdita della mamma, perde anche un grande punto di riferimento ma anzi deve diventare lei stessa una roccia per suo fratello. Ed è per questo, ma anche per le sue paure, che mette da parte i suoi sogni. In un certo senso, dà ragione a suo padre e preferisce essere più realista e meno sognatrice. Grazie alle persone giuste intorno, riuscirà finalmente a credere in se stessa, nel suo talento e a guardare la vita sorridendo.
Concordo con Debora nel dire che il tema su cui si basa l’intero romanzo è sicuramente l’amore. E’ grazie a questo sentimento che riusciamo ad andare avanti. Anche davanti alle situazioni più tragiche.
L’abbandono di una persona cara, il difficile rapporto con i genitori, le scelte che riguardano il futuro, l’amore per gli altri, l’insicurezza sono tutti argomenti che vengono affrontati dal romanzo.
Nonostante questo non può essere certo considerato un libro pesante o noioso, come in tutti i romanzi della Bosco, ci si ritrova ad essere coinvolti dalla storia e a leggere pagina dopo pagina con la voglia di scoprire come andrà a finire. Il finale sì, è prevedibile, ma non mancano i colpi di scena! La lettura è resa scorrevole anche dallo stile dell’autrice che risulta fresco e giovanile senza però risultare banale.
Consiglio Tutto quello che siamo a chi vorrebbe leggere un libro leggero…ma non troppo!
Io adoro Federica Bosco, è una delle mie autrici italiane preferite 🙂 Non vedo l'ora di leggere questo suo ultimo lavoro 😉
Se anche tu già adori Federica Bosco, non rimarrai delusa da questo suo libro, ma anzi la adorerai ancora di più!! Buona lettura 🙂