Un battito d’ali di Sveva Casati Modignani

 
Editore: Mondadori Electa
Pagine: 170
Data di pubblicazione: 11 aprile 2017
Prezzo: 16.50€
Sinossi. Sveva è inginocchiata nel suo giardino, intenta a sradicare le erbe infestanti. All’improvviso sente un profumo inequivocabile, quello di suo padre, e si rende conto di quanto lui le sia ancora vicino nonostante sia mancato ormai trent’anni fa.
“Caro papà, è stato così che ho deciso di raccontarti quello che ti ho sempre taciuto…”, scrive, aprendo lo scrigno della memoria. Il ricordo la riporta alla fine degli anni cinquanta, a Milano, quando è una giovane donna costretta a lasciare l’università per affacciarsi al mondo del lavoro con la piena consapevolezza di non saper fare nulla di concreto. Si improvvisa segretaria prima in un ufficio di rappresentanza commerciale, poi in una prestigiosa galleria d’arte, dove incrocia artisti e intellettuali che solleticano la sua curiosità. Ma per quel lavoro non sente alcuna inclinazione, e ben presto capisce di dovere imboccare un’altra strada, perché ciò che le piace davvero è il mestiere di scrivere. Diventerà una narratrice dopo anni di giornalismo.
Gli esordi di Sveva Casati Modignani hanno dell’incredibile, anche perché raccontano un’Italia del boom economico che non esiste più, dove le prospettive di lavoro erano molto diverse da oggi. In questo viaggio nel passato, che alterna una graffiante lucidità con la tenerezza che la lega alle persone amate, l’autrice conduce il lettore fino alle soglie della sua affermazione come scrittrice, quando pubblica il suo primo romanzo. E ci ricorda che, nella vita, nulla avviene per caso, che dagli errori si può imparare, che ogni porta chiusa ha una sua chiave per aprirsi.
Recensione
E’ uscito oggi il nuovo romanzo di Sveva Casati Modignani, Un battito d’ali, dove l’autrice si racconta tramite ricordi ed emozioni, ripercorrendo la propria vita: le gioia, le debolezze, le sconfitte e le vittorie.
Tutto inizia in un giorno come tanti, nel giardino di casa, quando Sveva coglie inavvertitamente nell’aria un odore familiare, quello di suo padre, scomparso trent’anni prima.
E’ da questa sensazione di “casa” che Sveva ripercorre la sua infanzia: dal rapporto affettuoso con un padre che vuole la sua felicità, a quello più difficile e distaccato di sua madre, più fredda e autoritaria, che ha inevitabilmente indurito anche la sua personalità ma che le ha dato la forza nei momenti di sconforto.
L’autrice si rivolge direttamente a suo padre, come una lettera libera, a cuore aperto, un flusso continuo di pensieri e sentimenti.
Questo mio viaggio nel passato è faticoso perché tanti ricordi si sono annebbiati, altri non riesco a collocarli in uno spazio temporale ben definito. Invece, sono nitide le sensazioni che ho provato e che sono rimaste scolpite dentro di me.
Costretta ad abbandonare gli studi in letteratura e il suo grande sogno di diventare scrittrice a causa dei problemi economici della famiglia, Sveva entra a far parte del mondo del lavoro con cui si scontra inesorabilmente.
Prima diviene segretaria in un ufficio di un’azienda che commercia in malto e luppolo, poi per una prestigiosa galleria d’arte. A causa di fattori esterni Sveva perde questo lavoro. La donna però non si abbatte ma prende questa situazione come un’opportunità per tornare a fare quello che le piace e la soddisfa. Non perde tempo a commiserarsi ma si assume sempre tutte le proprie responsabilità, con coraggio e determinazione, per non essere fonte di preoccupazione per i suoi familiari.
Inizia così un percorso diverso, fatto di fatica e duro lavoro, ma intriso di felicità.
Entra a far della redazione de “La Notte” dove le viene data l’opportunità di intervistare personaggi celebri. La donna va oltre il personaggio mediatico arrivando dritta all’anima, alle debolezze e alle insicurezze della persona. Con i viaggi in giro per il mondo si arricchisce di nuove conoscenze, nuove culture e nuove emozioni.

Tu sai quanto io sia felice quando trascorro mesi di vita claustrale in compagnia delle mie storie. Il mio lavoro può sembrare solitario ma non lo è, perché affollato di gente chiassosa che ride, piange, fa baruffa e si riappacifica, sgomita per farsi avanti. Sono i personaggi delle mie storie e ognuno di loro vuole raccontarsi e pretende di essere ascoltato. Io li amo e li ascolto tutti in uguale misura. La loro presenza mi dà gioia e, qualche volta, dimentico il trascorrere delle ore.
 
Ma è nella scrittura che l’autrice trova finalmente sé stessa, il luogo dove si sente a casa, libera di dare vita ai suoi amati personaggi.
Un battito d’ali è una lettura piacevole ed emozionante. La narrazione scorre fluida fino all’ultima pagina in una storia reale intrisa di sentimenti.
Consiglio a tutti questa lettura poiché ci insegna che bisogna sempre seguire i propri sogni e non perdere mai la speranza, anche quando tutto sembra perduto.
Buona lettura!
 
L’autrice.
Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea. I suoi libri sono tradotti in venti paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. Dopo Il Diavolo e la rossumata (2012) e Il bacio di Giuda (2014), Un battito d’ali è il terzo volume della serie autobiografica. L’autrice vive da sempre a Milano, nella casa di famiglia in cui è nata, e dove si svolge l’episodio da cui prende avvio questo racconto.

2 Risposte a “Un battito d’ali di Sveva Casati Modignani”

    1. Ciao Annamaria,
      purtroppo pur conoscendo l'autrice per la sua fama non ho avuto mai l'occasione di leggere le sue opere. Ti consiglio comunque questo come primo romanzo, una lettura introspettiva, che entra a pieno nella sua vita come donna e come autrice. Davvero interessante. 🙂

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