Editore: Giunti editore
Pagine: 208
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2015
Ebook: 8,99€
Prezzo di copertina:11,82€
Ho visto questo libro già da qualche mese in libreria e sono stata subito attratta dai colori e dalla foto della copertina. In questi giorni ho deciso di acquistarlo e leggerlo. Come mi capita spesso ho deciso di non leggere niente della trama, questa volta però ho decisamente sbagliato!
Ma partiamo dall’inizio. Il libro narra la storia di una giovane donna che nel 1966 decide di trasferirsi dalla casa che ha condiviso con i suoi genitori. La donna inizia ricerca di una casa che possa rispecchiare la sua stessa
personalità ma che allo stesso tempo, viste le ristrettezze economiche in cui si trova, non sia una “topaia”. E così, quasi per caso, si imbatte nell’appartamento di Via Ripetta 155, una strada molto importante e centrale di Roma. L’appartamento però è quasi nascosto, nessuno conosce quel tratto di strada, neanche i taxisti più esperti. Ma per la donna questo non è affatto un problema.
“Attraversammo ponte Cavour e subito a destra un AFFITTASI:
pensavo fosse quello l’inizio di via della Scrofa, ma il cartello recava VIA RIPETTA
155 – RIVOLGERSI AL LIBRAIO PER LE CHIAVI. Quando, in cima a quattro piani di
scale a chiocciola, mi trovai davanti a uno stanzone luminoso con il soffitto a
cassettoni, la scelta fu immediata.”
Da questo trasferimento parte la storia vera e propria, o meglio dovrebbe partire. Ho trovato infatti la storia lenta, noiosa, quasi monotona. Questo romanzo è un’opera autobiografica, l’autrice infatti racconta la sua storia e quella di un’intera generazione in un decennio che attraverso lotte e ribellioni ha cambiato l’Italia. L’ambientazione mi è piaciuta veramente molto, attraverso i luoghi e i particolari della storia le emozioni che l’autrice vive si percepiscono in maniera evidente, trasportandoci in quegli anni in cui il coraggio e la voglia di cambiare il futuro erano parte integrante dei giovani.
Via Ripetta 155 è diviso in pochi capitoli, uno per ogni anno, dal ’68 al ’77. Tutto sommato la lettura è molto scorrevole, ho impiegato infatti solamente un giorno per leggerlo, forse sbagliando. Poiché non è una lettura leggera e frivola, avrei dovuto prendermi più tempo per leggerlo e apprezzarlo a pieno.
Il personaggio principale ovviamente è Clara. Credo non sia facile descrivere se stessi in un’autobiografia, ma la Sereni ci è riuscita perfettamente, mettendo in risalto i suoi pregi e difetti, sempre in chiave ironica. La parte del suo carattere che mi ha colpito di più è la tenacia con cui cerca di migliorare se stessa ed il suo futuro, senza privilegi o favoritismi: una casa al centro di Roma, un lavoro da dattilografa in cui eccellere, la passione per la scrittura.
I personaggi minori non trovano molto spazio, vengono infatti intrecciati alla storia di Clara per delinearne i contorni. Anche l’amore, altro tema che trova largo spazio nel romanzo, è affrontato secondo i canoni del tempo: un amore libero, senza troppe regole e implicazioni affettive.
In linea generale non mi è piaciuto molto: non c’è una trama, non succede mai niente di sorprendente. Mi sarei aspettata di leggere qualcosa di più sorprendente e originale. Tutto sommato però Via Ripetta 155 è un romanzo che fa riflettere su alcuni temi importanti, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo: dovremmo ritrovare un po’ di quel coraggio e quella forza di migliorare il futuro che a noi giovani manca e che Clara Sereni ci ha raccontato.