Anno di pubblicazione: 1955
Traduzione: Matteo Codignola
Edizione: Adelphi 2009
Pagine: 380
Quarta di copertina. “Zia Mame ha molto in comune con le eroine letterarie che l’hanno preceduta, e cioè le protagoniste di Gli uomini preferiscono le bionde, Via col vento e Un tram che si chiama desiderio. La sua linguaccia se la batte con quella di Lorelei Lee, e quanto a manipolatrice maschi Scarlett O’Hara le fa un baffo: se ci si mette, poi, Mame può snocciolare più psicologia freudiana di quella che Blanche DuBois raccatterebbe in un anno di psicoterapia. Ma zia Mame ha qualcosa che alle tre suddette, intense signore invece manca, e che le conferisce una grazia di ordine superiore: un feroce senso dell’umorismo, che non risparmia niente e nessuno”. Rosalind Russell
Recensione
Sul finire degli anni ’20 il padre di Patrick muore d’infarto. Il piccolo, rimasto orfano, viene mandato dalla sorella del padre, sarà lei a crescere suo nipote ed è così che il protagonista di questo romanzo fa la conoscenza di zia Mame.
Eccentrica, sopra le righe e con un forte senso dell’umorismo, zia Mame non tarda a farsi conoscere da Patrick e da Norah, la persona che da sempre si era occupata di lui.
E’ grazie alle parole di Patrick Dennis che scopriamo capitolo dopo capitolo questa stravagante personalità. Il libro è infatti narrato in prima persona da Patrick. Il nome dell’autore e del narratore nonché tra i personaggi principali, coincide. Ma Patrick Dennis non è il vero nome dell’autore, Edward Everett Tanner III infatti usa questo uno pseudonimo per scrivere alcuni dei suoi romanzi.
Ogni capitolo, 11 in tutto, è dedicato ad un episodio della vita di zia Mame. Il romanzo nasce come raccolta di racconti ma, come è indicato nella postfazione, questa struttura viene giudicata invendibile da ben 19 editori. Un giovane editor trova l’escamotage del Personaggio Indimenticabile che lo rende finalmente pubblicabile. Nell’introduzione di ogni capitolo, infatti, Patrick fa un confronto tra sua zia e un personaggio indimenticabile descritto in una rivista, diventando un po’ il filo conduttore del romanzo. Questo raffronto riporta indietro Patrick nel tempo. Gli episodi, narrati in modo cronologico, ci permettono di veder crescere Patrick, la sua infanzia, la scuola, l’università, il lavoro e gli amori. Lo vediamo cambiare ed affrontare la vita sempre sotto l’influenza di sua zia che si immischierà volente o nolente nella sua vita. Mentre zia Mame sembra rimanere sempre la stessa durante tutto il romanzo, l’atteggiamento di Patrick nei suoi confronti cambia alla fine del libro rispetto all’inizio. Se inizialmente infatti è quasi succube dell’esuberanza della zia nei capitoli finali cerca in qualche modo di ribellarsi al suo volere, il più delle volte non riuscendoci!
E zia Mame? Zia Mame una ne pensa e 100 ne fa! Pensando a lei mi vengono in mente Holly di Colazione da Tiffany (del film), Bridget Jones ed un camaleonte! No, non è un piccolo rettile ma riesce ad adattarsi a qualsiasi situazione. Credo che l’episodio in cui noi riusciamo a conoscerla meglio sia “Zia Mame nel tempio di Mammona“. Abituata a vivere nel lusso si ritrova senza un dollaro, la crisi americana del 1929 non risparmia nemmeno lei. Adesso che soprattutto deve cercare di prendersi cura del piccolo Patrick, si rimbocca le maniche perché deve trovare a tutti i costi un lavoro! E lei ci riesce pure a trovare alcuni lavori…il problema è che non sarà semplice riuscire a mantenerli!
La scrittura di Patrick Dennis rende la lettura scorrevole e piacevole che però risulta a volta un po’ monotona. I capitoli hanno un’introduzione, uno svolgimento ed un finale e mentre l’introduzione è resa interessante dalla scoperta di una nuova caratteristica di zia Mame, lo svolgimento, in alcuni episodi risulta ripetitivo perché l’autore si dilunga troppo su alcuni dettagli.
Il libro è uno spaccato dell’America anni 30/50 e le vicende narrate sono rese reali dalla scelta di scegliere come nome del protagonista lo stesso dell’autore, Patrick Dennis, quasi come se raccontasse la propria vita. In effetti lo stesso autore afferma di aver preso ispirazione da una sua zia.
Zia Mame non è certo una personalità che passa inosservata nel mondo letterario. Al di là della forma del romanzo, il lettore non riesce a restare impassibile davanti alla sua individualità così sui generis! Una donna che passa dal vestirsi da geisha a spagnola, che riesce ad affrontare la bancarotta, i pregiudizi e i lutti con tale esuberanza, forza e stravaganza non può che diventare un’icona. Insomma una persona da incontrare almeno una volta nella propria vita!
Curiosità: il romanzo ha avuto nel 1956 un adattamento teatrale ed uno cinematografico nel 1959, in entrambi la protagonista è interpretata da Rosalind Russell, poi nel 1966 un musical con Angela Lansbury da cui è stato poi tratto un secondo film nel 1974 con Lucille Ball.
Gioia
Complimenti per la recensione 🙂 Mi spiace che il libro si sia rivelato un po' monotono, ma sono comunque molto curiosa di leggerlo (anche se con la dovuta calma, perché ho tante di quelle letture arretrate che sono a posto per un bel po'!!) perché zia Mame sembra davvero un personaggio molto interessante 🙂
Grazie!! 😀 Sì, nonostante tutto, ti consiglio di leggerlo!!
Ciao! Ho letto questo romanzo qualche mese fa e anch'io sono rimasta conquistata dalla poliedrica zia Mame! Una donna veramente unica 😉
Ciao!! Già, impossibile rimanere indifferenti a zia Mame!! 😉