Revenge | Orange is the New Black

Ciao Twinslettori!
Con questo post voglio parlarvi delle ultime serie tv che sono riuscita a vedere nell’ultimo periodo.
Non sono mai stata una grande amante di serie televisive in generale ma, nell’ultimo periodo, anche grazie all’abbonamento a Netflix (*-*) sono riuscita ad appassionarmi e, spesso a terminare, molte serie tv.
Nell’ultimo periodo ho terminato Revenge, una serie televisiva statunitense iniziata nel 2011, liberamente ispirata al romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
La serie è composta da 4 stagioni (89 episodi da circa 43 minuti l’uno) ed è ormai conclusa.
Revenge, come dice la parola stessa, è una storia di vendetta. La giovane Amanda Clarke (Emily VanCamp), separata in tenera età da suo padre David Clarke (James Tupper), accusato ingiustamente di terrorismo, cerca di placare la sua sete di vendetta verso la famiglia Grayson, colpevole di aver ingannato e ucciso David.
David infatti è un membro della Grayson Global, la società che ha finanziato il terribile atto terroristico di cui David è stato accusato. Dopo la separazione, Amanda viene data in affidamento a varie famiglie finché non viene rinchiusa in un carcere minore. Al compimento della maggiore età viene rilasciata e, ad attenderla fuori dai cancelli, c’è Nolan Ross, fedele e fidato amico, con una scatola con i diari di suo padre, contenenti tutta la verità della sua vita.
Amanda Clarke, dopo uno scambio d’identità, è ora Emily Thorne.
Emily, ricca e sconosciuta ereditiera milionaria, decide di acquistare la casa sul molo negli Hamptons, la casa dove Amanda e David hanno vissuto fino alla loro drammatica separazione, proprio accanto alla maestosa quanto invidiata villa dei Grayson. Emily ha un piano per ogni persona che è venuta a contatto con suo padre, ogni persona che lo ha tradito, ogni amico che non è stato tale nel momento del bisogno. Ma per fare questo deve, con estremo coraggio, riuscire ad avvicinarsi agli artefici di tutto: Victoria e Conrad Grayson.

E’ da qui che inizia il suo viaggio versa la meta finale: restituire dignità ed integrità al nome Clarke.
In ogni puntata vengono a galla segreti inconfessabili, terribili inganni, che rendono la trama sempre più complessa e avvincente.
A fare da contorno alla storia di Emily ci sono tantissimi altri personaggi, alcuni pronti a difenderla, altri ad ostacolarla. Ognuno ha la propria storia che si intreccia, inevitabilmente, con quella degli altri, fino a formare un’intricata tela di avvenimenti. L’unico, però, a sapere dall’inizio la vera identità di Emily è Nolan Ross (Gabriel Mann), eterno e fedele amico, che le rimane al fianco in ogni momento anche quando, in apparenza, tutto sembra concluso. La sua abilità in campo informatico lo rendono un valido aiuto nei momenti più difficili e la sua estrema lealtà lo identifica come un vero amico. Nolan è anche uno dei miei personaggi preferiti, per la sua estrema fragilità e tenerezza che nasconde dietro al suo immenso prestigio.
Di certo non può mancare l’amore. Emily infatti, nel corso degli anni, vive intense storie d’amore, più o meno “vere”, che la porteranno a conoscere i lati più nascosti dei propri partners. Ma la vera storia d’amore, quella che mi ha più colpito e appassionato, è quella con il misterioso Aiden Mathis (Barry Sloane). Aiden, dall’aspetto forte e tenebroso, è l’unico a conoscere la vera Emily, i suoi sentimenti più intimi e profondi, quello che nasconde nella parte più intima della sua anima.
Il personaggio con cui Emily vive un’eterna competizione è invece quello di Victoria Grayson (Madeleine Stowe), la regina incontrastata degli Hamptons.
Lei e la sua corrotta famiglia sono il cruccio di Emily, la sola cosa che le permette di continuare la sua vuota e fredda vita.
Il personaggio che mi ha colpito meno è proprio quello di Emily. Sebbene la sua estrema freddezza sia il risultato della sua travagliata vita, trovo che spesso ricada in atteggiamenti odiosi e discutibili, proprio gli stessi che lei stessa condanna agli “amici” di suo padre.
La prima stagione della serie è quella che mi ha appassionato maggiormente, fare la conoscenza degli stravaganti personaggi che popolano gli Hamptons, conoscere, poco a poco, cosa si nasconde realmente dietro ogni personalità, dietro ogni apparenza.
Mano a mano che le puntante scorrono i personaggi cambiano, crescono e si evolvono; ne salutiamo alcuni essenziali per trovarne di altri sempre più affascinanti, che arricchiscono la storia.
Non mancano i colpi di scena, spesso surreali, fino ad arrivare ad un finale che non si può non definire tale: non esistono più altre alternative.
Lo consiglio comunque a tutti quelli che sono alla ricerca di una serie avvincente, ricca di suspance e di avventura, dove non mancano però le emozioni.
Dopo tantissimo tempo che volevo farlo, ancora grazie a Netflix, ho iniziato Orange is the new black, serie televisiva statunitense del 2013, ispirata a Piper Kerman che, nelle sue memorie, racconta la sua esperienza di detenzione in un carcere femminile.
OITNB vede come protagoniste le detenute di ogni età rinchiuse nel penitenziario di Litchfield, il loro tormentato passato e il loro difficile presente.
La serie è composta da 4 stagioni (io sono alla terza), ma è stata rinnovata per una quinta, sesta e settima stagione.
Piper Chapman (Taylor Shilling) viene condannata a scontare una pena di quindici mesi nel

penitenziario femminile di Litchfield, per aver trasportato una valigia piena di soldi per conto della sua fidanzata Alex Vause (Laura Prepon), trafficante di droga.
Piper però non è abituata al carcere, non sa qual è il destino che la attende tra le terribili criminali della prigione.

Ma quello che Piper scopre una volta entrata a Litchfield, la conforta e la sorprende. Tra le aggressive detenute si nascondono anche grandi donne, dall’animo forte, pronte a rinascere dai propri sbagli, ad affrontare la vita con coraggio, verso un futuro che le spaventa.
Ogni detenuta ha la propria storia, le proprie insicurezze e fragilità. Ognuna di loro ha alle spalle un passato difficile: stupri, violenza, droga fanno parte delle loro traballanti vite.
Ma nel penitenziario le donne non si perdono d’animo, vivendo avventure, situazioni ironiche e divertenti. Certo, la vita vissuta in gabbia non è facile per nessuna, ma tra scherzi, amicizie, amori e tenerezze si riesce ad intravedere un futuro migliore.
Tutte le detenute sono divise per gruppi: nere, bianche, latine si mescolano ogni giorno tra gli impegni in cucina, il giardinaggio e le riparazioni elettriche. I momenti di spensieratezza si alternano ai ricordi del passato, aiutando chi guarda, a conoscere la storia di ognuna di loro, a capire che anche le detenute sono persone con un’anima.
Ci sono tantissimi personaggi, tantissime storie ed elencarli tutti sarebbe impossibile. Il personaggio che mi piace meno è proprio quello di Piper. Il suo carattere facilmente influenzabile, la sua insicurezza e la sua incapacità di vivere la vita senza una persona accanto la rendono, ai miei occhi, un personaggio senza troppo spessore.

Quelle invece che mi hanno affascinato di più sono sicuramente Red, la temutissima cuoca russa dai capelli rossi che si occupa della cucina: il suo aspetto duro e austero nascondono un’animo tenero e puro e il gruppo delle “nere”, Taystee e Cindy in particolare, che dietro alla loro sfrenata e contagiosa simpatia celano ricordi dolorosi.

Non mancano scene che richiamano la violenza e il sesso, ma la serie affronta tematiche importanti, estremamente attuali, come l’omosessualità, l’accettazione di sé stessi, il razzismo e la maternità in giovane età.

…E non mancano di certo le emozioni! Con il trascorrere delle puntate e delle stagioni la serie non perde assolutamente di pathos, ma anzi, aumenta la curiosità e il coinvolgimento.
Trovo che l’ultima puntata della terza serie sia una delle più significative: le detenute infatti, a causa della distrazione delle guardie, riescono a scappare dal penitenziario attraverso un buco nella rete e a raggiungere le acque del vicino lago per buttarvisi in un bagno liberatorio e respirare ancora la sensazione di essere donne, madri, figlie…esseri umani!
Debora

 

2 Risposte a “Revenge | Orange is the New Black”

  1. Ora capisco il perchè del Il Conte di Montecristo… E' una serie che ho amato e che ho terminato anche io da poco…che pianti con Aiden :-O Forse si è persa un po' nel finale ma è stato molto carina

  2. Io ho amato revenge, e il mio personaggio preferito era Nolan. Il suo rapporto con Emily, la sua simpatia, la sua sfortuna, adoravo tutto di lui. Il tuo personaggio preferito qual'era?

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