Ci vengono presentati così i due personaggi principali attorno a cui ruota la storia del romanzo. Seppur la perfezione non esista, Ambra e Francesco sembrano incarnarla. Il punto è proprio questo, la perfezione non esiste.
La prospettiva è quella di lui, di Francesco, ed è il solo protagonista che ci accompagna dall’inizio alla fine. Per sostenere i sogni e i desideri di Ambra, la lascia partire per un breve periodo per motivi di lavoro. Dato che si trova dall’altra parte del mondo, riescono ad incontrarsi solo tramite videochiamata e giusto per un paio d’ore. Non è stato facile per Francesco lasciarla andare, l’idea di allontanarsi da lei anche per una sola settimana sembrava impossibile, ed è per questo che cerca di arrivare sempre puntuale all’orario dell’appuntamento a distanza.
Quello del ragazzo non è stato un passato facile e forse è proprio per questo che quello che scopre lo sconvolge ancora di più.
L’elemento vincente della storia è la normalità. Per una buona parte della narrazione non c’è nessun elemento anormale o atipico. Questo è dovuto ai personaggi, all’ambientazione e ai riferimenti alla cultura popolare quali canzoni e serie tv che fanno risultare i protagonisti delle persone comuni, avvicinando il lettore a loro e alla loro storia. Proprio quando chi legge si sente quasi in confidenza con il protagonista, c’è il punto di svolta. E’ il momento in cui Francesco trova un astuccio nascosto tra le cose di Ambra, il suo contenuto lo mette in allarme: una strana polvere nera che lo riporta subito a quel passato da cui ha impiegato tempo per prenderne le distanze. Intuisce immediatamente che c’è qualcosa di strano ma non si immagina che la realtà possa essere così terribile. Grazie alle informazioni di un’amica di Ambra riesce ad arrivare alla verità, una verità sconvolgente. Ma a turbarlo è il fatto che Ambra, la sua metà, con cui non c’era nessun segreto, con cui condivideva la vita gli abbia tenuto tutto nascosto.
E’ pur vero che l’evento alla base della verità che Ambra ha tenuto nascosto a Francesco viene vissuto diversamente dalla donna rispetto all’uomo ma dimostra, in ogni caso, che il rapporto apparentemente perfetto tra i due non è poi così perfetto.
L’inquietudine che da qui in poi prova Francesco nel prendere coscienza di questa situazione diventa l’inquietudine del lettore. La narrazione cambia tono, diventa più oscura e vengono aggiunti elementi quasi paranormali, pur rimanendo ancorati alla realtà vivida della prima parte, fattore che crea maggior tensione.
Questa trepidazione ci accompagna fino alla fine, dove ha il suo punto massimo.
Giungendo al termine della storia, infatti, entra in gioco una figura rilevante: quella dell’Angelo. Il suo aspetto non è quello di un essere umano eppure i suoi effetti sul protagonista sono molto reali. Il tono cambia e il racconto diventa più intenso ed intimo, cambiando anche nella narrazione che diventa in prima persona, per poco, giusto il tempo di entrare in una diretta connessione con l’anima di Francesco.
La capacità di Simone Giraudi è quello di riuscire ad utilizzare uno stile semplice, lineare con descrizioni essenziali, concise, ma dirette e molto suggestive allo stesso tempo; a scandire con le parole il tempo della narrazione e le emozioni suscitate dal lettore, abilità dimostrate soprattutto nella parte finale del racconto. E torniamo quindi al discorso iniziale.
Non è semplice mettere nero su bianco le sensazioni provate nel leggere la conclusione della storia. La sensazione è stata quella di riuscire a leggere qualcosa di “cinematografico”, nel senso di diretto ed immediato. L’autore è riuscito a scegliere le giuste parole per poter ricreare scene complete: non solo le immagini scorrono davanti al lettore come se venissero proiettate ma, proprio come se fosse un film, è come se mentre leggiamo ci accompagnasse una colonna sonora che, ad un certo punto, dà spazio al silenzio e ci portasse alla fine in un crescendo di tensione…la quiete prima della tempesta, prima del colpo di scena finale. Un finale in cui Francesco riesce finalmente ad essere consapevole della sua situazione, del suo rapporto con Ambra.
Tatuaggi color pelle pone l’attenzione sui rapporti, in particolare sulla sincerità nelle relazioni. Ed è per questo che è inquietante. Ambra e Francesco stanno insieme, vivono insieme, eppure una verità così importante non viene rivelata, quindi condivisa.
Siamo veramente sinceri con gli altri? La verità è che no, il più delle volte tendiamo a mantenere dentro di noi alcune verità e come lo siamo noi, probabilmente lo sono anche gli altri. I muri che costruiamo intorno, anche se sembrano invisibili o appena percettibili, sono le cause che ci impediscono di comunicare con gli altri. E sono muri che noi stessi costruiamo. Buttarli giù non è semplice, significa guardarci dentro, ma è l’unico modo per vivere l’altro con sincerità.
Consiglio Tatuaggi color pelle? Sì! Un libro davvero ben scritto, con un buon ritmo ed una storia coerente e molto coinvolgente!
Grazie alla casa editrice per l’opportunità!
Non vedo l'ora di leggerlo 🙂 al Salone sarà il primo acquisto!
Sarà sicuramente un ottimo acquisto!!
Invidiaaaa per il Salone 😛