Ciao!!! Eccomi qua. Mi sento emozionata! Sono contentissima dell’esperienza che sto vivendo con Nati per scrivere. È il mio habitat, il luogo in cui mi sento “a casa”.
Sono un’insegnante di Scuola dell’Infanzia in un ridente paesino di campagna. Non so se sono una brava maestra, ma so che al mattino vado volentieri in quella banda scatenata e allegra, che mi risucchia ogni energia e al tempo stesso mi riempie di vita.
Verso i quaranta ho cominciato a chiedermi cosa mi piacesse fare da grande e mi sono dedicata alla recitazione. Ma la mia vera passione è lo scrivere, fin da quando ero una ragazzina. Ho pezzi sparsi di me su quaderni finiti chissà dove, un romanzo concluso e uno che sta venendo alla luce, un racconto illustrato per parlare ai grandi attraverso i piccoli, tante idee nel cervello e un antipatico stile indisciplinato che mi porta a scrivere a sprazzi, in ore sconclusionate, alternate a periodi di pigrizia assoluta. Scrivo di notte, scrivo la domenica, scrivo al semaforo su quaderni di fortuna.
Come è nato il tuo amore/approccio verso la scrittura? Quando scrivi? Hai qualche aneddoto da raccontare legato alle tue esperienze di scrittura?
È scrivendo che ho imparato a leggere. E più leggo, più scopro il mio stile di scrittura.
Alterno letture classiche ad autori contemporanei, amo sondare l’infinito che sta dentro le persone, e amo le parole che lo possano esprimere. E di questo voglio scrivere nelle mie storie e nei miei racconti. Dare un ritmo alle mie pagine, voce alle sensazioni, immagini alle parole, un senso agli accadimenti e una rivincita sulle apparenti sconfitte. Voglio che le parole scorrano, semplici e dirette, per dire quello che devono dire e arrivino al lettore con la leggerezza di una ventata di aria fresca.
Parliamo adesso del tuo racconto “Tracce”, come è nato? Cosa volevi raccontare?
Il mio racconto nasce proprio da un’attesa di idee. Ho cominciato a scrivere le prime righe senza sapere dove mi conducessero. Ma dovevo aprire la porta, mettere nero su bianco le prime parole. C’ero io e c’era il mare. Tutto il resto si è snodato scrivendo. In un pomeriggio è nato e si è concluso.
Quanti racconti ancora saranno sopiti dentro di me in attesa di presentarli alla luce, come quando si lascia nascere un bambino? Sono curiosa di scoprirlo. Sento che si muovono, fanno capriole, danno calci leggeri e crescono di giorno in giorno.
Ho una famiglia che li attende con me. Quella dei miei amici con cui ho condiviso e condivido la mia esperienza della scrittura. Ciascuno diverso, ciascuno essenziale, ciascuno attento a incoraggiare, consigliare, correggere, proporre, ringraziare. Non sarei quella che sono se non li avessi incontrati. Non scriverei quello che scrivo se non sentissi i loro passi accanto ai miei. Le loro…Tracce sono il mio cammino.
A presto!
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE:
Maria Pia Michelini, cinquantenne lucchese che ha deciso, meglio tardi che mai, di mettersi in gioco tirando fuori dalla polvere l’entusiasmo delle sue passioni. Ha partecipato a concorsi letterari senza vincerne alcuno, non possiede il dono della sintesi adatta al racconto breve ma da questo trae spunto per puntare al romanzo. Il suo letargico libro sta uscendo alla luce del sole. È pigra, lunatica, incostante ma vuol fare la scrittrice, che ci volete fare? Le piace giocare con le parole, trovare proprio quelle giuste, dare loro ritmo, coerenza, leggerezza. Magari prima o poi il suo sogno si realizzerà.
Grazie mille per l'ospitalità! 🙂
E' sempre un piacere 😉