Ultimi film visti #1 – Il viaggio di Arlo | Perfetti sconosciuti | Si accettano miracoli

Buooon Giovedì!!
Uno dei propositi di quest’anno è quello di inserire più “cinema” all’interno del blog, quindi di riuscire a vedere più film! Direi che Gennaio è partito per benino dato che sono 3 i film che sono riuscita a vedere fino ad ora (un vero record visti gli ultimi mesi).
Sono 3 film completamente diversi tra loro, so che per questo potrebbe sembrare un post un po’ illogico ma il mio intento è quello di parlarne in maniera diretta, dedicare qualche parola per ogni film senza troppi fronzoli, un po’ come farei tra amici.
Questo perché non ho le competenze giuste per parlare di libri…figuriamoci di cinema!!  Nessuna pretesa, i miei pareri saranno quindi da semplice spettatrice.

 Il viaggio di Arlo 
Titolo originale: The Good Dinosaur
Anno: 2015
Regia: di Peter Sohn
Sceneggiatura Meg Lefauve (Inside Out)
Genere: Film di animazione, avventura, drammatico

La scoperta di questo film è stata del tutto casuale. Insieme ad una mia amica abbiamo avuto l’idea di proiettare, durante le feste natalizie, un film per i bambini/ragazzi dell’oratorio. Cercavamo il film giusto che potesse andare bene sia per i più piccoli sia per i più grandi. Quando, in mezzo alla posta della chiesa, arriva un piccolo libriccino in cui vengono proposti degli incontri di cineforum, il primo è proprio Il viaggio di Arlo! La copertina però non mi è completamente nuova, apro Netflix, lo cerco ed eccolo! Con la scusa “lo inizio a vedere, così capisco se può andare per i ragazzi”, mi sparo subito una buona parte del film, lasciando il resto per il giorno della proiezione. Ok, fine delle considerazioni personalissime, parliamo del film.
 Il film inizia infatti con la domanda “cosa sarebbe successo se l’asteroide che ha causato l’estinzione dei dinosauri non fosse caduto sulla Terra?!” Chi è Arlo? Arlo è un piccolo dinosauro che vive in una fattoria insieme ai suoi genitori e ai suoi due fratelli. Mentre Libby e Buck, questi i loro nomi, si dimostrano fin da subito vivaci e spavaldi, Arlo ha qualche difficoltà. Ok, è decisamente pauroso di tutto ciò che lo circonda. Il padre decide quindi di mettere alla prova i tre fratelli. Come è intuibile per Arlo non sarà così semplice riuscire nell’impresa, soprattutto perché non solo dovrà portare a termine il lavoro affidatogli dal padre, ma soprattutto perché sarà la vita stessa a mettergli davanti la prova più difficile da affrontare. Insieme a lui, un compagno di avventura inaspettato!
Il viaggio di Arlo non è sicuramente tra i film Pixar più conosciuti e non riesco a capirne il perché. Probabilmente perché abbiamo davanti un film si per bambini ma che non nasconde niente. La vita è dura, è inaspettata e da un momento all’altro finisce l’infanzia e inizia la faticosissima salita verso il cambiamento e la maturità. Ci sono momenti particolari, in cui la parte “drammatica” e toccante del film è realmente emozionante (forse per i più grandi) ma è naturalmente presente anche tutta la parte più spassosa e godibile tipica dei film di animazione e di quelli Pixar in particolare.
Il film è molto piacevole da vedere anche esteticamente parlando. Probabilmente si è voluto puntare più sulla spettacolarizzazione delle immagini, a dispetto della storia che, nella parte centrale, risulta essere un po’ piatta quando invece è lì che viene descritta la parte più avventurosa e in cui ci dovrebbe essere più azione. I ragazzi, in ogni caso, hanno apprezzato molto e sono stati attentissimi e presissimi dalla visione!
Perfetti sconosciuti
Anno 2016
Regia Paolo Genovese
Con  Giuseppe BattistonAnna FogliettaEdoardo LeoMarco GialliniValerio MastandreaAlba Rohrwacher e Kasia Smutniak
Genere: commedia, drammatico

Questo è un film che mi ha spiazzato, più che altro fatto riflettere. L’ho iniziato a vedere la scorsa estate insieme ad amici ma sono riuscita a vederlo fino alla fine solo qualche sera fa, in tv. Non c’è una vera e propria trama. 9 amici, di cui 4 coppie, una cena, un gioco: cellulari sul telefono, si legge e si condivide tutto quello che arriva messaggi, chat, chiamate.
Semplice no? Ma chi riuscirebbe a fare questo “semplice” gioco?
L’unica protagonista è l’ipocrisia, ed è per questo che Perfetti sconosciuti è una commedia amara, molto, molto amara. La prima parte è leggera, anche frizzante e la tensione cresce con il passare del tempo, con lo sciogliersi dei nodi che, a mano a mano, i protagonisti si trovano davanti. Come è facilmente intuibile in un “gioco” simile che, alla fine, del gioco ha veramente poco, nessuno verrà escluso e seppur, in un primo momento, potrebbe sembrare assurdo, in realtà la situazione che si viene a creare è più reale di quanto ci si possa immaginare. E alla fine del film ti ritrovi a fissare lo schermo della televisione per almeno 10 minuti, non tanto per il finale, che viene chiuso abbastanza velocemente, ma per il vaso di Pandora che riesce ad aprire. È impossibile infatti non immedesimarsi nei personaggi, quasi tutti titubanti nel mettersi in gioco, così come saremmo i primi noi a non farlo. Le relazioni si basano su equilibri sottili, ne siamo tutti consapevoli solo che preferiamo nasconderlo a noi stessi ed è così nelle situazioni amorose tanto quanto quelle di amicizia. Il film è molto coinvolgente e riesce a mantenere l’attenzione dello spettatore costantemente, grazie allo scambio tra parti più divertenti, qualche battuta o scherzo tra i protagonisti, a quelle più drammatiche, in cui la tensione, quindi il coinvolgimento emotivo, sale. Non c’è un vero e proprio protagonista, ogni personaggio ha il proprio ruolo all’interno degli incastri che si vengono a creare ed ognuno di essi rappresenta una piccola parte della realtà che ci troviamo a vivere quotidianamente, insieme a coloro che dovrebbero conoscere perfettamente ma che, a volte, si rivelano essere perfetti sconosciuti.

Si accettano miracoli
Regia: Alessandro Siani
Anno: 2015
Con: Alessandro Siani, Fabio De Luigi, Serena Autieri, Ana Caterina Morariu
Genere: commedia

So già cosa state pensando: “E questo sarebbe il livello di film con cui hai iniziato l’anno?”.
Ebbene sì! Sarò breve perché c’è poco da dire. Qualche sera fa avevo voglia di vedere un film, qualcosa che non fosse troppo pesante, scorrendo la home di Netflix mi è capitato davanti Si accettano miracoli così, senza pensarci troppo, ho cliccato su play. Volevo vedere qualcosa di leggero e mi sono trovata davanti…una piuma! (Ok, la smetto subito con le battute tristi)
In Si accettano miracoli sono due i protagonisti: Don Germano Canfora vive in un piccolo paesino, gestisce la parrocchia ed una piccola casa-famiglia, suo fratello, Fulvio, è vicedirettore in un’azienda ma viene licenziato e, per varie vicissitudini, viene affidato al fratello. Fulvio è costretto a trasferirsi a Rocca di sotto, questo il nome del paesino, in cui vive anche Adele, la sorella. La situazione della parrocchia non è delle migliori, così Fulvio decide di architettare un bel miracolo, sperando che possa risollevare le sorti del paese, riuscirà a non essere scoperto?
Ok, anche io che, come ho scritto all’inizio del post, di cinema me ne intendo veramente poco, riesco a capire che per il film un miracolo non basterebbe (ancora con queste battute?!). Diversi sono infatti i punti in cui è molto carente, a partire dai personaggi: solo abbozzati e nessuno ben delineato. Ancora più evidente sono le incoerenze che ci sono, in primis nell’ambientazione: un paese fermo agli anni ’60, in cui il tempo sembra praticamente essersi fermato. Vivo anche io in un piccolo paesino legato alle tradizioni, per questo molte situazioni non mi sono sembrate così assurde, in questo caso, però, sono veramente poco veritiere. Infine, per quanto riguarda la parte comica, non siamo certo ai massimi livelli ma, cercavo un film per ridere e…l’ho trovato!
Dico sempre che la comicità, il senso dell’umorismo è sempre molto soggettivo ed ognuno li percepisce a modo suo. I due protagonisti hanno due tipi di comicità che sono completamente diversi, Alessandro Siani, anche regista, ha un senso dell’umorismo un po’ spicciolo, basato molto sulle parole e in moltissimi casi utilizza battute vecchie, già sentite e risentite e soprattutto scopiazzate dai social. Fabio De Luigi, invece, tra i due, è quello che preferisco basandosi molto sull’espressività. (Se vi è capitato di vedere Love Bugs, sapete di cosa sto parlando), non ho trovato molta sintonia tra loro, non sono uno la spalla dell’altro ma entrambi hanno un proprio ruolo. Quello che ho particolarmente apprezzato è che all’interno del film non c’è alcun tipo di volgarità o di doppi sensi, tipici, purtroppo delle commedie italiane.
Ho riso? Sì! Alcune scene le ho addirittura guardate più volte!

Un film di animazione, uno che avrei dovuto vedere già da un bel po’ di tempo e un film che…vabbè lasciamo stare. Non male come inizio dell’anno, no..?!
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Ne avete visto qualcuno? Qual è stato l’ultimo film che avete visto?

2 Risposte a “Ultimi film visti #1 – Il viaggio di Arlo | Perfetti sconosciuti | Si accettano miracoli”

  1. Ciao Gioia! Tra questi ho visto solo "Il viaggio di Arlo", che ho trovato terribile. Bellissima la grafica naturalmente, ma la storia non mi ha dato nulla di nuovo e ho detestato tutti i personaggi. Speravo andasse bene almeno per il mio bimbo, e invece no. Pazienza. Noto solo adesso che la sceneggiatrice è la stessa di "Inside Out"… sarà un caso se ho apprezzato poco anche quello? xD

  2. Ciao, il viaggio di Darlo è un film che mi piacerebbe vedere. Ultimo film visto: Robby e Toby missione spazio. Buon fine settimana.

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