Emma Braccani “Perché io non posso” di Giulia Bacchetta

Young-adult, self-publishing, 20 maggio 2016 
300 pag., 4,99€ (ebook)
Prefazione
«Emma, perché pensi che nella vita ci sia per forza una spiegazione a tutto?» chiese curiosa Eleonora alla sua migliore amica.
“Riserva la metà di te stessa per combattere contro ogni tipo di imposizione, violenza, plagio, corruzione, dogma, odio, rabbia.”
Un’infanzia infelice, seguita da un’adolescenza piena di ansietà e dubbi. Un continuo difendersi dalla figura paterna, e poi psicologi, giudici, avvocati, assistenti sociali, complotti, una realtà al limite, tormentata da incubi e dall’abbandono di familiari e amici. Tutto questo porterà Emma Braccani, quattordicenne timida e riservata, ma dotata di uno spiccato spirito critico, ad un’inconsapevole e disperata analisi del comportamento umano, attraverso gli strumenti che le offriranno i suoi studi e le sue letture. Un diario segreto, fedele compagno a cui affidare i pensieri più riposti e sul quale dare spazio ai propri ragionamenti. E l’amore? Ci sarà per lei? Un solo destino, e tanti perché. Questa è la storia di Emma Braccani che soltanto alla fine potrà essere giudicata. «Sei debole Emma. Non ti conviene metterti contro di me» la minacciò suo padre prima di chiudere il telefono. «A te non conviene perdere una figlia come me.»
Recensione
Vi è mai capitato di odiare un personaggio al punto di voler entrare tra le righe che state leggendo e prenderlo a pizze? Giulia Bacchetta è riuscita a farmi provare questa sensazione!
Il personaggio in questione è Roberto, un uomo che definirlo tale è un insulto verso i padri premurosi ed i mariti amorevoli.
Roberto è infatti sposato con Rosa ed hanno due figlie: Marta, la più grande ed Emma, protagonista di questa storia.
La vita in casa Braccani non è per niente facile. Potrebbe esserlo, ma la forte personalità del capofamiglia mette a repentaglio la serenità tra le quattro mura. Non utilizzo la parola “capo” a caso perché è proprio quello che pretende di essere Roberto. E’ lui che deve avere tutto sotto controllo ed è lui a dover decidere su tutto ciò che riguarda sua moglie e le sue figlie: dagli orari dei pasti, ai programmi da guardare in tv, dai soldi da lasciare a Rosa a se e quando le ragazze possono uscire.
Ognuna di loro affronta questa situazione a modo suo, ognuna con la propria personalità ben definita.

Il punto di forza di questo romanzo sono infatti, senza ombra di dubbio, i personaggi, con i propri difetti, le debolezze ed i punti di forza, siano essi negativi o positivi, principali o secondari.
Marta è la più ribelle, infatti anche con le tante restrizioni di Roberto, decide di fare di testa sua, Rosa subisce, quasi succube del marito e poi c’è Emma, la più riflessiva, che continua perennemente a chiedersi il perché di tutto quello che accade a lei e alla sua famiglia. E’ da alcune pagine del suo diario personale che riusciamo ad arrivare ai suoi pensieri più profondi.
Emma è poco più che bambina anche se non ha mai vissuto la sua infanzia con la spensieratezza con la quale si dovrebbe vivere quell’età.
La situazione della sua famiglia si ripercuote anche nei rapporti con i suoi amici. Emma è riservata, molto, e molte volte non si sente a proprio agio. Solo in pochi riusciranno a capire veramente il suo animo, il resto preferiranno prendersi gioco di lei o allontanarla.
Non voleva nessuno accanto a sé, non solo perché era una ragazza riservata, ma anche perché spiegare agli altri ciò che stava vivendo le avrebbe rubato troppo tempo, e per Emma il tempo era fondamentale. Le serviva tempo per capire quello che stava succedendo intorno a lei, per pensare e riflettere, e sentiva di dover essere sempre pronta e concentrata per parare qualche eventuale nuovo pericolo che avrebbe potuto minacciare lei, sua madre e sua sorella.
Mentre Rosa, Marta ed Emma continuano a ripetere e a ripetersi quell'”Io non posso”, Roberto può tutto. Ha dalla sua parte il potere, la ricchezza ed è questo che scatena nel lettore strane sensazioni durante la lettura, quasi di odio verso questo personaggio, come accennavo all’inizio.
Un unico appunto riguarda la narrazione che a volte si dilunga su eventi o particolari non necessari allo svolgimento della storia principale e questo se da un lato ci dà una visione ancora più ampia del racconto dall’altra può rallentare la lettura.
In ogni caso, Emma Braccani: “Perché io non posso”, è un romanzo attuale molto riflessivo soprattutto se ci fermiamo a pensare che per quanto possa essere un’opera di fantasia, la realtà che ci circonda rispecchia in tutto e per tutto, purtroppo, le vicende che vengono narrate.
I temi che vengono affrontati non sono semplici: violenza psicologica e fisica, solitudine, la separazione di una famiglia ma lo stile dell’autrice riesce a rendere la lettura abbastanza fluida, appassionante e molto coinvolgente. Riesce a dare al lettore una visuale completa, soffermandosi sì sulla protagonista, Emma, ma anche sugli altri protagonisti che ruotano attorno alle vicende della ragazza. In questo modo il lettore non può rimanere impassibile davanti alla narrazione. Rabbia, odio, comprensione, disprezzo ma anche speranza…le sensazioni della protagonista diventano del lettore, per questo se siete in cerca di una storia emozionante non posso che consigliarvi questo romanzo.
Grazie all’autrice che mi ha dato l’opportunità di leggerlo!
Procedeva piano, soffriva un poco l’altezza e l’euforia si mescolava al vago senso di vertigine. Arrivata in prossimità dello scaffale che le interessava, trovò il coraggio di guardarsi attorno, trovò il panorama spettacolare. I tanti libri dai colori variegati sembravano quadri che ornavano e decoravano le polverose librerie.
Gioia