Anna dai capelli rossi | Piccole dosi e mini recensione

Da bambina, Anna dai capelli rossi era uno dei miei cartoni animati preferiti, tratto dal primo di una saga formata da 8 romanzi di Lucy Maud Montgomery, dedicati alla vita di Anna.
Per chi non conoscesse la sua storia, Anna è un’orfana. Vive la sua infanzia in diverse famiglie dove si occupa dei bambini ma sono per lei anni e momenti difficilissimi, per poi essere accolta in un orfanotrofio. Marilla e Matthew Cuthbert sono due fratelli che vivono a Green Gables, una fattoria di Avonlea, sull’isola di Prince Edward, in Canada. Vogliono adottare un ragazzo che possa aiutarli con i lavori ma, a causa di un equivoco, arriva ai Tetti Verdi Anna, gracile ragazzina dai capelli rossi e dai grandi occhi azzurri. Da qui in poi seguiamo l’inserimento di Anna prima in famiglia e poi nella comunità del villaggio che non sarà certo facile a causa della sua esuberanza. Anna si mostra fin da subito diversa dalle ragazze della sua stessa età: la sua peculiarità è l’immaginazione. Ama inventare storie, andare oltre a quella che è la realtà, forse proprio a causa del terribile passato. E’ irriverente, non ha peli sulla lingua e, a volte, terribilmente melodrammatica. Molti ritenevano Anna come una bambina piagnucolosa e insopportabile ed il suo, uno dei cartoni più tristi e lagnosi che siano mai esisti. La sua storia è sì triste ed il suo è un carattere molto particolare ma leggendo il suo romanzo l’impressione è che l’intenzione dell’autrice non era certo quella di far odiare la protagonista, tutt’altro. Accanto alla parte tragica della vita di Anna c’è sicuramente una forte dose di umorismo. Anna dai capelli rossi è un romanzo di formazione e la protagonista è sicuramente un esempio da seguire. La sua ingenuità, tipica della sua età, unita alla forza di volontà e alla determinazione, soprattutto se messa in competizione con gli altri (e il caro Gilbert lo sa bene) creano un personaggio indimenticabile che, a differenza di quanto possano pensare in molti, rimane nel cuore.
Proprio come se fosse un anime, ogni capitolo del romanzo narra un episodio particolare della vita di Anna e pagina dopo pagina vediamo il cambiamento che avviene in lei, le correzioni che riesce ad apportare alla sua personalità crescendo, ma anche le trasformazioni che avvengono attorno a lei soprattutto in chi, giorno dopo giorno impara a conoscerla e ad apprezzarla proprio per le sue stranezze. E’ un romanzo in cui sono presenti i grandi valori: la famiglia fatta non soltanto dai legami di sangue, l’amicizia, la bellezza delle piccole cose che Anna, nonostante tutte le difficoltà riesce ad apprezzare e a far apprezzare anche a chi  prima del suo arrivo aveva il cuore chiuso, il riscatto di una bambina sfortunata ma che, con le giuste persone intorno, riesce a raggiungere i suoi obiettivi.
La prosa lineare, le descrizioni semplici ma suggestive allo stesso tempo e i dialoghi vivaci sono le caratteristiche del libro della Montgomery. Per il momento ho letto solo il primo romanzo ma, piano piano, conto di leggere anche gli altri 7.
Sono stata per molto tempo indecisa su quale edizione prendere, alla fine ho optato per una digitale edita Il gatto e la luna, un piccolissima casa editrice, contenente tutta la saga, dato che alcuni dei romanzi non erano ancora stati pubblicati in Italia (ma non escludo di prendere in futuro il cartaceo).
Si possono prendere anche i volumi separati e ci sono altre due raccolte: una contenente i primi due libri (la copertina è quella presente nell’immagine che apre il post che trovo semplicemente adorabile) e l’altra che racchiude il quarto, il quinto ed il sesto. Trovate tutte le info qui.
Leggendo, alcune frasi mi sono rimaste particolarmente impresse, così ho deciso di riproporle in un nuovo appuntamento di Piccole dosi.
Inoltre, ho visto anche la serie tv uscita qualche giorno fa su Netflix, ispirata al romanzo e presto ve ne parlerò confrontandolo con il romanzo e con l’anime. Pur distanziandosi un po’ dalla storia originale della Montgomery, rimane comunque coerente.

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Matthew temeva tutte le donne, tranne Marilla e la signora Rachel. Provava sempre la spiacevole sensazione che
quelle misteriose creature ridessero segretamente di lui. E forse aveva ragione a pensarlo, perché era un
personaggio dall’aspetto davvero strano, con quella figura goffa e i lunghi capelli grigio-ferro che toccavano le
spalle incurvate, e la lunga, soffice barba marrone che portava da quando aveva vent’anni.

Sono felice che oggi sia un mattino di sole. Però mi piacciono anche i mattini di pioggia. I mattini sono tutti interessanti, non trovi? Non sai cosa capiterà in giornata e c’è tanto spazio per la fantasia.

Una bambina di undici anni rivestita da un abito di flanella giallo-grigiastro molto corto,  molto stretto e molto brutto. Indossava un berretto
da marinaio marrone sbiadito e da sotto il berretto scendevano, fin sulla schiena, due grosse trecce di capelli
decisamente rossi. La faccia era piccola, bianca e magra, piena di lentiggini; la bocca era larga, così come gli
occhi, che apparivano verdi con certe luci e certi umori e grigi con altri.

Una volta in un libro ho letto che una rosa avrebbe lo stesso dolce profumo anche con un altro nome, però non
ci ho mai creduto. Io non credo che una rosa sarebbe altrettanto graziosa se si chiamasse cardo selvatico o cavolo puzzolente.

Perché bisogna stare in ginocchio per pregare? Se io davvero volessi pregare sai che farei? Me ne andrei da sola in un grande campo, oppure in fondo in fondo a un bosco, e guarderei il cielo, su, su… quel delizioso cielo azzurro che sembra… un’azzurrità senza fine. E poi sentirei una preghiera dentro di me. Sono pronta, che devo dire?

Misericordioso Padre Celeste, Ti rendo grazie per la Bianca Via della Delizia e per il Lago delle Acque
Scintillanti e per Bonny e per la Regina delle Nevi. Sono davvero estremamente grata per queste cose. E queste
sono tutte le benedizioni che mi vengono in mente per le quali Ti devo rendere grazie. Le cose che voglio invece
sono così tante che ci vorrebbe un sacco di tempo a elencarle tutte, perciò menziono solo le due più importanti:
per piacere, fammi rimanere ai Tetti Verdi. E per piacere, fammi diventare carina quando cresco! Distinti Saluti

«Oh, signora Lynde!», Anna trasse un profondo respiro mentre si rialzava, «Mi avete dato una speranza. Vi
considererò per sempre una benefattrice. Posso sopportare qualsiasi cosa se so che i miei capelli potranno essere
di un bellissimo castano quando cresco. È più facile essere buoni coi capelli di un bellissimo castano, no?»

«Bello è chi il bello fa», citò Marilla. «Me l’hanno detto altre volte ma ne ho sempre dubitato», osservò Anna,
scettica, annusando i narcisi, «Questi fiori sono deliziosi. È stata gentile la signora Lynde a darmeli. Ora non mi
sento più ostile nei suoi confronti. Da una sensazione calda e confortevole chiedere scusa ed essere perdonati,
vero? Guarda come splendono le stelle stasera! Se potessi vivere in una stella quale sceglieresti? Io quella
grande e scintillante sopra quella collina scura.»

«Tu ti aspetti troppo dalle cose, Anna», sospirò Marilla, «Ho paura che la vita ti riserverà molte delusioni.»

«Dev’essere piuttosto interessante, Matthew, non credi? Ruby Gillis dice che quando sarà grande avrà tantissimi
innamorati e li terrà tutti sulla corda e li farà impazzire, ma io penso che così sia troppo emozionante. Io
preferirei averne uno solo con la testa a posto.»

Gli spiriti affini non sono così rari come credevo una volta. È splendido pensare che ce ne siano tani nel mondo.

Aveva fatto tutti i compiti ma ora, visto che si era fatto troppo buio per leggere il libro, si era lasciata andare a un sogno occhi aperti e guardava fuori, oltre i rami della Regina delle Nevi, ancora una volta costellati di ciuffi fioriti.

«[…] Ti ricordi cos’è accaduto in questo giorno di un anno fa, Marilla?» «No, non mi viene in mente nulla di speciale» «Oh, Marilla, è il giorno che sono arrivata ai Tetti Verdi! Non potrei mai dimenticarlo, è stato un punto di svolta nella mia vita…»

«Neppure io, me li sono solo immaginati. Volevo una cosa fuori dal comune. Geraldine ha anche una fronte
d’alabastro, ora so cosa significa ‘fronte d’alabastro’. Ecco il vantaggio di avere tredici anni: so molte più cose
di quando ne avevo soltanto dodici.»

Come dice la signora Lynde, ‘se non puoi essere felice, cerca di essere più felice che ti riesce’. Dopo tutto credo che
l’anno prossimo tornerò a scuola.

«Io non sono cambiata neanche un po’…no davvero. Sono solo agghindata e cresciuta. La vera me, qui dentro, è sempre la stessa. Non farà alcuna differenza dove andrò o quanto cambierò esteriormente, nel mio cuore sarò per sempre la tua piccola Anna, che ama te, e Matthew, e i Tetti Verdi, più di
qualunque altra cosa in tutta la sua vita.»

4 Risposte a “Anna dai capelli rossi | Piccole dosi e mini recensione”

  1. Oddio Gioia, io sto amando il telefilm, ma sto versando fiumi di lacrime ad ogni puntata. Vorrei leggere i romanzi e accetto volentieri il tuo consiglio sull'edizione da acquistare, speriamo solo di non piangere anche davanti al romanzo, ma sicuramente sarà così!

    1. Io l'ho terminato (l'ho adorato anche io!! *_*) e sto piano piano preparando il post per parlarne confrontandolo anche con il romanzo! Leggendo il libro qualche lacrimuccia esce, soprattutto verso la fine ma la serie tv è un po' diversa rispetto al romanzo pur rimanendo perfettamente coerente con lo stesso. Non voglio rovinarti la lettura, se decidi di leggerlo capirai, ma alcune parti della serie non ci sono nel romanzo, diciamo che è più un'elaborazione, ecco.

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