Fahrenheit 451 di Ray Bradbury | Piccole dosi

Salve amici lettori!
Torno oggi con un nuovo post per la rubrica Piccole dosi, rubrica dedicata alle citazioni e alle frasi che mi hanno colpito ed emozionato, tratte dai libri che ho letto.
 
Il libro di cui ho il piacere di parlare oggi è Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, tra le mie ultime letture, considerato tra i classici moderni quasi imprescindibili da leggere.
 
 
Un lettura che mi ha appassionato, coinvolto. Lo consiglio veramente a tutti, un libro estremamente attuale, dove la libertà e libero arbitrio vengono minati da una società autoritaria; dove i libri, simbolo di cultura e di libertà mentale, sono e vietati; e dove il fuoco è soltanto simbolo di distruzione ed ignoranza.
 
 
  • <<Non si tratta soltanto della che è morta>> riprese Montag. <<Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c’è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è un pensiero che non avevo mai avuto, prima di questa notte.>> Scese dal letto. <<A qualcuno è occorsa tutta una vita per mettere sulla carta una parte dei suoi pensieri, per guardarsi intorno e descrivere il mondo e la vita come li vedeva lui, e poi salto fuori io e in due minuti…bum! è tutto finito.>

  • Non puoi costruire una casa senza legno e chiodi, quindi se non vuoi che la casa venga costruita, nascondi il legno e i chiodi. Se non vuoi che qualcuno sia politicamente scontento non fargli che la questione ha due aspetti: digliene uno soltanto e non si preoccuperà. Meglio ancora, non dirgli niente. Fagli dimenticare che esiste la guerra. Se il governo è inefficiente, ingiusto e vuole troppe tasse, è meglio che rimanga com’è piuttosto che la gente sì agiti. La pace, Montag. Dai alla gente concorsi a premi in cui basta conoscere le parole delle canzoni più famose, le capitali degli stati o quanto granturco si è prodotto l’anno scorso nello Iowa. Riempila di informazioni innocue, rimpinzala di tanti fatti e si sentirà intelligente solo perché sa le cose. Loro crederanno di pensare, avranno l’impressione del movimento anche se non si muovono affatto. E tutti saranno felici perché i fatti di quel genere non cambiano.
  • << […] Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti sono felici, perché non ci sono montagne che ci scoraggino con la loro altezza da superare, non montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra statura! Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l’arma. Castriamo la mente dell’uomo. Chi sa chi potrebbe essere il bersaglio dell’uomo istruito? […]>>
 
  • <<Che cosa vi ha scosso talmente? In che modo la torcia vi è stata strappata di mano?>> << Non lo so. Abbiamo tutto quanto occorre per essere felici, ma non siamo felici. Manca qualche cosa. Mi sono guardato intorno. La sola cosa che abbia visto mancare positivamente sono i libri che io avevo bruciato in questi ultimi dieci o venti anni. E allora ho pensato che i libri forse avrebbero potuto essere utili.>>
 
  • <<E va bene, ora ha parlato lui. Devi tenerne conto. Io pure dirò la mia nelle prossime ore. E dovrai tenerne conto. E dovrai tentare di giudicare le sue e le mie parole, prendere una decisione sulla parte dalla quale dovrai andare o precipitare. Ma voglio che sia tu a decidere, non io, e tanto meno il capitano Beatty. Ricordati, ad ogni modo, che questo Beatty appartiene al nemico più pericoloso della verità e della libertà, la bovinda mandra compatta e inerte detta maggioranza. Ah, buon Dio, la terribile tirannide della maggioranza! Tutti abbiamo la nostra canzone da intonare. E sta a te ora sapere con quale orecchio ti convenga ascoltare.>>
 
  • E tu che cosa hai dato alla città, Montag? Montagne di ceneri. E gli altri che cosa si sono dati a vicenda? Il nulla.
 
  • <<Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. […]>>
 
 
Qual è la vostra frase preferita di Fahrenheit 451?
Buona lettura!
 
 

 

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