Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino

Prima edizione: giugno del 1979
Edizione: Oscar  Moderni
Pagine: 264
Prezzo di copertina: 14,00€
Se una notte d’inverno un viaggiatore è, per il momento, il primo ed unico libro letto di quest’autore, conosciuto purtroppo solo a malapena durante l’ultimo anno di liceo.
La scelta sul romanzo da cui partire non è stata semplice, tutti dimostravano e dimostrano tuttora un certo interesse ma la trama di quello che poi è stato il prescelto era quella che stuzzicava di più la mia curiosità.
La particolarità è che tutto si può parlare di questo libro, tranne di una trama perché effettivamente non c’è o meglio, rimane nascosta tra le righe. Data la struttura narrativa, non si può infatti parlare di un romanzo vero e proprio. Se una notte d’inverno un viaggiatore è infatti un libro sui libri, sulla lettura, sulla scrittura, sul piacere di leggere, sui romanzi stessi, così come vengono intesi tradizionalmente, creato sul e per il lettore.
Il libro inizia con l’autore che si rivolge direttamente al lettore, senza nessun filtro descrive tutte le azioni, comuni a tutti i lettori, che lo hanno portato ad iniziare il suo nuovo libro.

“Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.”

La storia, dunque, inizia con il secondo capitolo da cui prende il nome il romanzo stesso. Per un errore tipografico, il Lettore deve interrompere la lettura e si dirige in libreria per cercare di capire il perché di tale errore. Facciamo quindi la conoscenza dei due personaggi che possiamo considerare protagonisti. Il Lettore, che rimarrà sempre senza nome, e  la Lettice, Ludmilla, in libreria con il suo stesso problema. Galeotto fu il libro, dato che tra un incipit e l’altro, tra un romanzo e l’altro, inizierà la loro relazione.

Per cercare di capire la questione dell’errore tipografico, il Lettore si imbatterà in una serie di romanzi di cui, per diversi motivi, riesce a leggere solo l’inizio. Le vicende che riguardano il Lettore e Ludmilla fanno infatti da cornice ad altre storie che vengono, apparentemente, solo iniziate. Il libro, quindi i capitoli, seguono una determinata struttura: “Capitolo primo”, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, “Capitolo secondo”, “Fuori dell’abitato di Malbork”, “Capitolo terzo”, “Sporgendosi dalla costa scoscesa”, “Capitolo quarto”…ecc ecc. I capitoli numerici riguardano la storia del Lettore e di Ludmilla e degli altri personaggi che, mano a mano, fanno la loro comparsa; gli altri invece danno il nome ai romanzi che legge sia il Lettore sia il lettore. E’ proprio su questo gioco di ruoli/protagonisti/lettori/autori reali o presunti tali che si basa il libro di Calvino, in un intreccio di storie, di personaggi e di racconti.
Ogni “incipit”, 10 in totale, è stato scritto da Calvino stesso, dimostrando tutto il suo talento nel calarsi nei panni di autori diversi. Cambia il genere, lo stile, cambiano le sensazioni, le ambientazioni, i personaggi e ovviamente gli intenti. E’ vero, il Lettore non riesce mai a portare a termine la lettura: si trova d’avanti due pagine bianche e contempla “quel bianco crudele come una ferita”, il libro non è fotocopiato per intero, viene interrotto da una chiamata…I romanzi ogni volta vengono troncati, ma non possono considerarsi incompleti dato che la fine esiste, siamo noi/il Lettore, a non conoscerla. Calvino stesso considera questi incipit, quasi dei racconti compiuti ed è questa l’impressione che si ha una volta letti. Ognuno appartiene ad un genere diverso dall’altro e, attraverso i diversi stili di narrazione, Calvino dà una visione globale del romanzo moderno, soffermandosi sull’intento che trasmette al lettore, il costante coinvolgimento sull’intreccio della narrazione, l’idea che “sta per accadere qualcosa”. Elemento che con la struttura di Se una notte d’inverno un viaggiatore, è come se mancasse, interrompendo i vari romanzi all’inizio.
Lettore e Lettrice ricercano un libro e la loro ricerca non si concluderà. Questa indagine diventa una metafora della realtà, del mondo in cui si è alla continua ricerca di una verità a cui si aspira ma a cui raramente si giunge. La beffa di cui però siamo spesso vittime da parte della realtà è rappresentata da finale che, come fossero i pezzi di un puzzle, incastra e rimette insieme tutti i vari romanzi che incontrano nella loro ricerca i protagonisti. Dimostrando anche il legame indissolubile che c’è tra i libri per quanto diversi possano essere.

Lo stile di Calvino è semplicemente geniale. Attraverso lunghi dettagliati paragrafi dimostra di essere un ottimo osservatore della realtà, partendo da quella a lui più vicina, il mondo della letteratura.
Inutile dire che Se una notte d’inverno un viaggiatore è un libro che tutti i lettori dovrebbero leggere almeno una volta.

Gioia

4 Risposte a “Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino”

  1. Ciao Gioia, questo è uno dei libri che ho amato di più di Calvino. Certo, affrontare questa lettura non è una passeggiata, ma del resto Calvino non lo è mai. Ti consiglio di conoscerlo meglio con "Le città invisibili" e "Il barone rampante", sono eccezionali 🙂

    1. Ciao Annamaria!! Grazie mille per i consigli, ho proprio intenzione di leggere qualche altra sua opera e credo che partirò dai titoli che mi hai suggerito!

  2. Io ho adorato questo libro! Uno dei pochi "compiti" del liceo che ho davvero apprezzato… e la tua recensione gli rende proprio giustizia! Complimenti!

    1. Grazie Lara!! Io l'ho recuperato con qualche anno di ritardo rispetto al liceo ma sono felice di averlo fatto e di aver scoperto un bellissimo libro!

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