Quanti di voi hanno letto cantando? Se, come me, siete nati tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, lo avrete fatto sicuramente! Anna dai capelli rossi è uno di quei personaggi che tutti conoscono, anche chi non ha mai visto nessun episodio o letto il libro. Anna Shirley è infatti diventata famosa grazie all’anime, prodotta dalla Nippon Animation andata in onda in quel periodo. L’anime faceva parte del World Masterpiece Theatre, un progetto dello studio di animazione giapponese, che raccoglieva in sé tutta una serie di cartoni animati tratti da romanzi per ragazzi (come ad esempio Heidi, Papà Gambalunga, Tom Sawyer, Cuore, Cantiamo Insieme e tanti altri). Anna dai capelli rossi è infatti tratto dal romanzo Anna dai Tetti Verdi (Anne of Green Gables) di Lucy Maud Montgomery, pubblicato nel 1908. In realtà non si tratta di un libro autoconclusivo ma di una serie di 8 romanzi dedicati alla vita della protagonista, ma sia l’anime sia la serie tv, di cui vi parlo in seguito, si ispirano soltanto al primo.
La prima stagione (e per il momento unica) è composta da 7 episodi, il primo della durata di 90 minuti gli altri di circa 40.
La psicologia e le caratteristiche dei personaggi rimangono invariate e possiamo ritrovare tutti i protagonisti che hanno reso celebre tale storia.
Marilla (Geraldine James) e Matthew (R.H. Thomson) Cuthbert che accolgono Anna ai Tetti Verdi. Si dimostrano entrambi incuriositi dalla ragazzina ma mentre per Matthew è subito spontaneo ed immediato il feeling che si crea con Anna, per Marilla sarà molto più difficile. Lui è fin dall’inizio più comprensibile, nonostante abbia un’avversione nei confronti del genere femminile dimostrandosi timido ed impacciato nelle relazioni con l’altro sesso, riesce a relazionarsi molto facilmente con Anna forse perché la loquacità e la parlantina della piccola sanno ben compensare i suoi silenzi! Marilla invece in un primo momento non vede per niente di buon occhio l’arrivo di una ragazzina, soprattutto perché appare così particolare, in un secondo momento, invece, sente su di sé tutto il peso dell’educazione di Anna e non sapendo bene come gestire la situazione, cerca di mantenere il pugno di ferro, anche se, con il tempo diventerà sempre più comprensiva.
Rachel Lynde è una vicina e amica di Marilla, è la classica donna che sa tutto di tutti, amante di gossip e spettegolezzi. Ha 10 figli per questo Marilla si confida spesso con lei per chiederle consiglio. Non ha peli sulla lingua, un po’ come Anna, infatti tra le due ci sarà qualche episodio che le vedrà affrontarsi.
L’ultimo personaggio più importante fra i secondari è Jerry Baynard, il ragazzo che prendono i fratelli Cuthbert per aiutarli nei lavori della fattoria, nei libri è più che altro una comparsa, nella serie tv invece assume un ruolo più rilevante, diventando protagonista in alcuni momenti.
Infine lei, la protagonista, Anna. Che sia una ragazza speciale lo capiamo fin dalle prime pagine del libro o dai primi minuti della serie. Ciò che la contraddistingue è la sua immaginazione. Questo aspetto nella serie tv viene molto approfondito. Il tutto è collegato al terribile passato che ha vissuto fino all’arrivo a Green Gables, i maltrattamenti nell’orfanotrofio e nelle famiglie in cui si occupava dei bambini, l’hanno fortemente segnata. L’immaginazione è quindi per lei un modo per allontanarsi da quella terribile realtà, un rifugio sconfinato in cui potersi rintanare, in cui trovare una nuova veste per sé, diventando la regina delle nevi, una principessa rinchiusa in cui castello, una sposa dal bianco vestito arrivando addirittura a trovare delle amiche immaginarie, persone in grado finalmente di comprenderla. In Chiamatemi Anna questo aspetto viene analizzato con più rilevanza rispetto al libro, in cui i fatti vengono solo accennati. Nella serie tv ci viene mostrata un’Anna che non è riuscita ancora a lasciare completamente alle spalle il suo passato che è più vivo che mai. Con alcuni flashback ci vengono mostrati alcuni momenti che ha vissuto che creano un’atmosfera cupa andando, di volta in volta, nel profondo della personalità di Anna.
Accanto a questo aspetto c’è una rivalutazione della realtà che circonda i personaggi. Nonostante il male subito, Anna è un personaggio molto positivo e in grado di far aprire gli occhi sulla bellezza delle piccole cose, sulla natura che ci circonda o su quanto possano essere forti i legami che si vengono a creare tra persone che apparentemente non hanno niente in comune.
Anna è molto particolare e sì, ci sono dei comportamenti che la fanno risultare a volte poco sopportabile ma è pur vero che all’inizio è una bambina e per quanto il passato l’abbia fatta crescere, mantiene i tratti tipici della sua età. Episodio dopo episodio, capitolo dopo capitolo, la vediamo infatti affrontare diverse situazioni, ognuna che la aiuterà a capire quali sono i tratti del suo carattere da smussare e da modificare, la vediamo quindi crescere.
Anna è una ragazza dolce, divertente, solare ma anche molto testarda e in diverse occasioni si approfitta del suo essere melodrammatica per uscire da alcune situazioni scomode.
Un vero e proprio vulcano!
Ma è anche una ragazza che ha subìto e che continua a subire cattiverie, fa fatica ad accettare infatti i suoi capelli rossi, dato che non erano ben visti dalla società e per questo deve pagare il pregiudizio che hanno le persone (bambini ma anche adulti!!) nei suoi confronti.
Ma l’insegnamento più grande che ci dà Anna è che nonostante tutto, c’è sempre la speranza che, con le persone giuste intorno, le cose possano cambiare.
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di dare una possibilità prima di tutto al romanzo ma anche alla serie tv (che al momento si trova solo su Netflix, essendo un loro prodotto), Anna vi rimarrà nel cuore e il verde, colore predominante delle scenografie vi porterà dritti ad Avonlea.
il cartone mi piaceva molto, la serie la guarderei molto volentieri 🙂
Consigliata anche la serie tv, anche se è un po' diversa rispetto al cartone 😉
Gioia, che gioia leggere questo tuo post! 😀 Eh sì, sono un po' "emozionale" come Anna XD Anch'io la adoro, soprattutto dopo aver visto un film tv a puntate tantissimi anni fa ("Anne di Green Gables").
Non ho ancora letto tutti i libri ma solo il primo, ad ogni modo non vedo l'ora di rimediare! Sto anch'io guardando la nuova serie su Netflix, e mi auguro che continui seguendo la scia della crescita di Anna, perché a me piace particolarmente quando diventa adulta, insegnante… e adoro la sua storia con Gilbert.
Sinceramente non capisco le polemiche che fanno alcuni sul suo carattere: è solo una ragazzina, poi crescerà! Io non riesco proprio a fare a meno di amarla, anche quando fa la melodrammatica e combina pasticci! E' vero: nel libro fa anche ridere!
L'unica critica che mi sento di fare – per ora – sulla serie di Netflix, è che le scene del passato mi sembrano un po' troppo torbide… ma forse sono io che la vivo in questo modo: dopo aver visto Tredici m'infastidisce ancora di più il bullismo.
Ciao Valentina!! Anche grazie ai tuoi post mi è venuta voglia di leggere il libro e mi sono decisa a prendere l'edizione che proprio tu mi hai consigliato!! Sì, spero anche io che la serie tv continui, alla fine anche del primo libro c'è poco ma piacerebbe molto anche a me se riuscissero a sceneggiare non solo l'infanzia e l'adolescenza ma anche l'età adulta di Anna!
Da quello che sono riuscita a capire, l'idea di rendere il tutto più cupo è uno dei propositi della serie. Non so se nei romanzi se ne parli più avanti, ma almeno nel primo i fatti vengono appena accennati forse è anche per questo, non siamo "abituate", diciamo così xD
Non ho mai visto la serie, di cui non sapevo neppure l'esistenza, ma ho un vago ricordo del cartone animato e della sigla! Che bei ricordi! Grazie per questo post! 🙂
Mi fa piacere sia stato apprezzato, anche per me è stato un vero e proprio tuffo nei ricordi, ti consiglio di dare una possibilità alla serie 😀