Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald

Pubblicato: 10 Aprile 1925
Edizione:  Newton Compton
Traduzione di Bruno Armando
Pagine: 175
Il misterioso, affascinante e inquieto Gatsby, con le sue feste stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, non mira in verità che a ritrovare l’amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Nello scenario dei frenetici anni venti, di cui Fitzgerald e la moglie Zelda furono protagonisti, il desiderio di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, che la realtà frantuma e disperde.
Recensione
Grazie alla reading challenge/gruppo di lettura Una blogger per amica, organizzata da Universi Incantati, The reading Pal e Niente di personale ho potuto affrontare la rilettura di quello che oggi è collocato tra i classici moderni. In questo modo ho potuto apprezzare maggiormente questo piccolo gioiellino della letteratura americana.
Raramente, sbagliando, leggo le introduzioni, postfazioni ed affini. In questo caso, sapendo ben poco sull’autore ho voluto leggere l’introduzione, nella mia edizione di Walter Mauro, e la premessa al libro, avendo così ottenuto alcune informazioni sull’autore. In seguito anche ad altre ricerche, si ha l’impressione che Il grande Gatsby sia, anche in minima parte, autobiografico. La ricchezza ed il decadentismo di una società fondata esclusivamente sull’ostentazione di essa, sono legate alla sua famiglia. Il nonno materno di Fitzgerald era un commerciante benestante, suo padre, invece sebbene gli avesse trasmesso gli ideali dell’onore e della cortesia aristocratici, non riuscì a soddisfare i bisogni economici della famiglia. In questo modo poté fare un confronto tra la situazione di suo padre ed il successo ottenuto dai nonni, provando invidia e allo stesso tempo fascino verso la nuova borghesia.
Lo stile di vita di questa classe sociale, però, non è certo privo di difetti ed è proprio in questo contesto che si colloca quello che, cronologicamente parlando, è il suo terzo romanzo: Il grande Gatsby che…è davvero così grande?

Ad aprire il libro sono le riflessioni di Nick Carraway colui che, per tutto il romanzo, sarà il narratore delle vicende, è suo il punto di vista che Fitzgerald sceglie di utilizzare. Nick rimane, il più delle volte, quasi un personaggio esterno, sebbene sia presente in tutte le scene. Dimostrando di essere un osservatore imparziale, a conferma di aver interiorizzato l’insegnamento che egli stesso all’inizio dice di aver appreso da suo padre “Tutte le volte che ti viene da criticare qualcuno, ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu.” In altre parole, non giudicare.
Nick, dal Midwest si sposta ad Est per “imparare il lavoro di Borsa”, dimostrando di essere uno dei tanti giovani con la voglia di realizzare il proprio sogno americano, vedendo in New York la meta per la propria realizzazione. La sua casa si trova accanto ad un immenso palazzo, di un certo Gatsby, che non ha ancora conosciuto.
La storia vera e propria ha inizio dopo l’invito da parte di Daisy, sua cugina di secondo grado e Tom Buchanan, suo marito. L’apparenza è sicuramente quella di una famiglia benestante, almeno dal punto di vista economico, molto povera invece dal punto di vista affettivo ed umano. Tom si dimostra subito arrogante, razzista e per niente rispettoso di sua moglie, dato che palesa, senza troppi problemi la sua relazione extraconiugale. Dall’altra parte Daisy sa come attirare l’attenzione su di sé, soprattutto quella degli uomini, dimostrandosi egocentrica ed un’amante del lusso e della ricchezza. Insieme a loro Jordan Baker, una giocatrice di golf, con la quale Nick avrà un rapporto un po’ ambiguo.
Il nostro narratore, si ritroverà immischiato in prima persona nella relazione extraconiugale di Tom con Myrtle, moglie di George Wilson che gestisce una pompa di benzina. Il secondo capitolo, dedicato proprio a questa relazione è uno dei più strani, stupisce quasi il modo così naturale che ha Tom nel far entrare in quella che potrebbe essere considerata la sua seconda vita, senza problemi.
L’argomento che ricorre in ogni momento di conversazione è il vicino di casa di Nick: Mr Gatsby! L’alone di mistero sul suo conto aleggia in una buona parte del romanzo. Tutti sembrano conoscerlo ma nessuno per davvero, tutti infatti si atteggiano nel far sapere di essere a conoscenza dei segreti che si nascondo dietro alla sua facciata da ricco borghese. Anche per il lettore non sarà facile riuscire a scoprirle e si potrà avere una visione completa e veritiera sul protagonista soltanto al termine del libro.

“…Gatsby, che se ne stava da solo sulla scalinata di marmo e osservava i vari gruppi con sguardo d’approvazione. La pelle abbronzata del suo viso era tesa e attraente e i capelli corti sembravano aggiustati ogni giorno. Non riuscivo a vedere niente di sinistro in lui. Mi chiesi se il fatto che non stesse bevendo aiutasse a distinguerlo dagli ospiti, perché mi sembrava che diventasse sempre più composto mentre cresceva un’allegria di confraternita.”

Sono molti i temi che vengono affrontati nel romanzo. Quello che salta subito all’occhio del lettore, a partire dal titolo, è la ricchezza, lo sfarzo, l’amore per il lusso. Le feste organizzate da Gatsby, il quale non bada certo a spese, riescono ad accogliere sempre molte persone. Ed è proprio ad una sua festa che, quasi per caso, Nick conosce il misterioso padrone di casa. Tra i due si instaura un buon rapporto, svolgono diverse attività insieme fino a quando, grazie alla complicità di Jordan, Nick viene a conoscenza di un particolare del passato, ancora molto presente: l’amore di Gatsby per Daisy. Da questo momento il Gatsby che conosciamo e che ci siamo immaginati essere, lascia spazio ad un lato diverso, molto più titubante.
Il romanzo potrebbe essere diviso in due parti. Nella prima parte la narrazione è sottolineata da una leggera ironia ed il punto di svolta è segnato dall’incontro tra Gatsby e Daisy, da questo momento il racconto vira alla decadenza fino alla tragicità del finale.
Il finale è appunto quasi drammatico ed è emblema si un altro forte tema del romanzo: la solitudine. Verso la fine, la narrazione lascia infatti spazio a diversi colpi di scena. La resa dei conti tra i personaggi e con il lettore stesso, diventa sempre più incalzante fino all’epilogo, in cui viene fuori la natura, non solo di Gatsby ma anche di tutti gli altri personaggi che, togliendo la maschera, si mostrano per quello che sono realmente.
Quello che Jay ha rincorso da sempre, non è solo il sogno della ricchezza ma è quello di riuscire a soddisfare la donna che avrebbe da sempre voluto al suo fianco, donna che si approfitta di tutto ciò quasi a voler trarre un suo vantaggio. La luce verde, che Gatsby prende come faro nella sua vita, simbolo del suo sogno, in cui credeva fermamente, che lo ha portato a compiere azioni compromettenti, così come tutto lo sfarzo che lo circondano, è portata al dissolvimento nel momento in cui la situazione precipita inesorabilmente.
Il talento di Fitzgerald è quello di essere riuscito a creare in soli 9 capitoli dei personaggi che, nel bene e nel male, con tutti i loro pregi e i loro molti difetti, una volta conosciuti, diventano indimenticabili.
Gioia

10 Risposte a “Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald”

  1. "Il Grande Gatsby" è uno dei pochi cosiddetti classici che sono riuscita a leggere e apprezzare, forse proprio per l'attualità di tutte le sue tematiche. Oltretutto trovo che in particolare Gatsby e Daisy siano tra i personaggi più ben costruiti e realistici nella storia della letteratura, e questo me lo fa apprezzare ancora di più. Decisamente uno dei miei libri preferiti in assoluto. <3

    1. Concordo!! Fitzgerald ha saputo costruire dei personaggi talmente particolari…
      Sì, questa rilettura me lo ha fatto apprezzare ancora di più ed è entrare a far parte anche dei miei preferiti forse proprio perché, come hai detto tu, è ancora così attuale!

  2. Bellissima recensione, Gioia! 😀 Hai riassunto perfettamente e aggiunto le tue considerazioni nei punti giusti 😉
    Avevo letto anch'io su internet (la mia edizione non ha prefazione e co.) che la storia si può considerare autobiografica; è molto interessante anche da questo punto di vista, soprattutto, secondo me, perché l'autore usa la voce di Nick quasi per aiutare ad estraniarsi da un tema che invece lo riguarda molto da vicino. Forse addirittura si consola con Nick, facendo di lui l'amico che avrebbe anche lui voluto avere al suo fianco…

    1. Grazie Valentina!! Sì, credo anche io che Nick sia un po' la sua voce. Non avevo mai approfondito la vita di Fitzgerald ma è davvero particolare, leggerò sicuramente qualche sua opera per scoprirlo ancora di più!

  3. Ciao Gioia!
    Non ho ancora letto il libro (anche se ce l'ho sul kindle), ma ho visto il film, il quale mi è piaciuto moltissimo non solo dal punto di vista attori, scenografie, ricostruzione e dialoghi, ma anche dalle parole che pronunciava lo scrittore. Pezzi di monologhi che mi hanno davvero incantata! Mi chiedo se siano le stesse parole che potrò trovare sul libro 🙂

    1. Ciao Jasmine! A me il film, devo dire la verità, non mi ha convinta al 100% ci sono degli elementi che non mi sono piaciuti altri invece che ho apprezzato. Quindi credo che se il film ti è piaciuto apprezzerai ancora di più il libro! Alcune parti sono molto simili a quelle del libro!

  4. Ho letto il romanzo una sola volta e mi è piaciuto, molto belle le atmosfere, e ho adorato il personaggio di Gatsby. Lo vorrei rileggere perché è passato tanto tempo, ma come si fa con queste wishlist infinite :')

    1. Ah si, ti capisco! Raramente rileggo i libri, dato che mi sembra sempre di togliere del tempo alle nuove letture, questa è stata infatti un'eccezione ma sono stata veramente contenta perché me lo ha fatto apprezzare ancora di più!

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