La bambina della via Mala di Rosetta Spinelli

Editore: Leucotea
Pagine: 192
Prezzo di copertina: 14,90€
Trama. È una mattina d’inverno del 1961 quando Francesca è costretta a lasciare la sua famiglia e a dire addio, forse per sempre, alle sue montagne per andare a fare la domestica in città. Ha solo undici anni, il cuore pieno di sogni e l’ingenuità degli innocenti. E la vita dura che la attende fa di tutto per spezzarla con fatiche e umiliazioni, come una Cenerentola senza più speranze. Anche Adriano ha solo undici anni quando, dopo la tragica e misteriosa morte della madre, viene rinchiuso in collegio, trascurato dal padre e odiato dal fratello maggiore che lo considera diverso. Quando Adriano e Francesca si incontrano per lei sarà un colpo di fulmine mentre lui userà il suo amore per nascondere un segreto sempre più difficile da conservare…
Recensione
Di solito quando riceviamo le proposte di recensioni da parte degli autori vengono rivolte al plurale siamo poi noi ad assegnarle a seconda dei nostri gusti personali.
La proposta dell’autrice, Rosetta Spinelli, questa volta mi ha particolarmente incuriosita dato che era rivolta direttamente a me, avendo letto dei miei gusti letterari. Come se avesse intuito che la sua storia mi sarebbe piaciuta. E così è stato!
Fin dalle prime pagine, complici le ambientazioni (le Alpi) che rendono la storia “magica”, si ha la sensazione di leggere una storia che sa di passato, una di quelle storie che ci raccontano le nonne, storie di realtà, storie di un’età passata, storie di persone comuni.
La “bambina della Via Mala” è proprio una bambina che, apparentemente, sembra proprio non avere niente di speciale.
“Mi chiamo Romelli Francesca ma tutti mi chiamano Franchina, ho dieci anni e frequento la quinta elementare. I miei genitori si chiamano Giacomo e Piera. Ho una sorella e due fratelli: mia sorella si chiama Silvana e ha sei anni più di me, mentre mio fratello Gianni ne ha tre più di me e Rico è più piccolo di me di due anni.”
Queste sono le parole con cui Franchina si presenta. La bambina vive con la sua famiglia e saranno proprio loro a decidere di non farle continuare la scuola e di mandarla a servizio lontana da casa. Ed è proprio da queste sue prime esperienza che inizia a formarsi la sua personalità.
Accanto a lei, un’altra figura è decisiva all’interno della storia e della vita di Franchina: Adriano. Il suo passato non è più semplice della bambina. Perde la madre in circostanze non del tutto chiare, il padre non lo considera, tanto che dopo la morte della madre lo manda in collegio e il fratello, Edoardo, non lo ha mai sopportato. Le relazioni all’interno della famiglia sono state influenzate dal rapporto che aveva Adriano con la madre. Elisa, nei suoi confronti era particolarmente attaccata e protettiva e l’aver sempre desiderato una bambina unita ai modi delicati del bambino, ha influenzato e non poco la loro relazione. Per questo padre e fratello lo hanno allontanato e lo hanno sempre guardato con occhi titubanti. I rapporti tra Adriano ed Edoardo vengono ancora più rovinati dall’arrivo di Franchina nelle loro vite.
Questa è solo una piccola parte di tutto quello che accade nel romanzo. Alla fine della lettura, arrivati a pagina 191, si pensa che sia impossibile che abbia così poche pagine. Il libro è molto intenso, molti sono i fatti che vengono narrati e molti sono i personaggi che ne prendono parte. Nonostante sia appunto un libro non troppo lungo, le personalità dei personaggi, soprattutto i principali, vengono caratterizzate con molta attenzione. Le più particolari, che determinano il corso degli eventi, com’è prevedibile, sono quelle di Franchina ed Adriano.
Il loro rapporto è molto particolare, delicato ed influenzato dalle loro personalità, soprattutto da quella di Adriano, che risulterà essere il personaggio più intenso e con diverse sfaccettature.

Molti sono i temi che vengono affrontati nel romanzo, molti dei quali non così comuni. Vengono trattati dall’autrice con estrema delicatezza,  argomenti che ancora oggi suscitano, purtroppo, molto clamore, figuriamoci le sensazioni che potevano nascere nelle piccole comunità degli anni ’50-’60. Rimango sul vago per non svelare un’importante parte che riguarda i protagonisti.

Come accenna la quarta di copertina, se si valuta il personaggio femminile di Francesca, può essere considerata una rivisitazione di Cenerentola. Parte infatti da una situazione di svantaggio, è una semplice ragazzina che si allontana da casa, costretta dalla famiglia, per lavorare. Ma solo con i giusti incontri riuscirà a modificare la sua situazione. Non sarà semplice e tanti saranno i momenti di difficoltà che incontrerà anche quando sembra che le cose, per lei, siano finalmente diverse.
Una favola più moderna ma in alcun modo fantastica. Molti sono i riferimenti alla storia o ad eventi e situazioni, più che reali, ad un’epoca passata per questo la storia è molto veritiera. Questo aggiunge sicuramente coinvolgimento da parte del lettore.

La bambina della via Mala è sicuramente un libro intenso, dal sapore dei ricordi e suggestivo, perfetto per chi è alla ricerca di storie emozionanti.