Nuovo grano di Marco Suatoni

Editore: Intermedia Edizioni
Pagine: 338
Prezzo di copertina: 15,00€

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Sinossi.
Tommaso ha diciannove anni quando fugge nelle campagne. Fugge da tutto, da tutti, da se stesso. Il suo disagio psicologico ed esistenziale è in primo luogo dovuto alla recente e inspiegabile scomparsa del
fratello. Il destino lo indirizza verso l’eremo di un anziano pastore, uno straniero che vive isolato sulle montagne. Dall’impegnativa convivenza con il vecchio, il giovane ricava stabilità, coscienza di sé, e da ultimo
un nuovo nome. La maggiore attenzione alla quotidianità e alla forma delle proprie emozioni getta le basi per una rinnovata consapevolezza, una fiducia che diverrà essenziale quando i fantasmi del passato emergeranno dall’oscurità e metteranno alla prova il ragazzo ritrovato. I pianori dell’Appennino Centrale, con i loro vuoti e i loro terremoti, fanno da spettatori e registi allo stesso tempo: con l’alternarsi delle stagioni, le spighe nei campi seguono di pari passo la metamorfosi di Tommaso, sovrapponendosi infine ad essa al momento della mietitura, nel ciclo che conduce a una nuova vita.

Tommaso prova una sensazione opprimente di angoscia.
Tutto quello che lo circonda è un ammasso di incertezza e paura. Tommaso ha diciannove anni e, in una domenica uggiosa di fine marzo, ha deciso di scappare di casa.

La sua oppressione e il suo disagio, motivi per i quali si è volontariamente e inconsciamente allontanato dalla sua quotidianità, fanno da contorno ad un viaggio che è soprattutto interiore, alla ricerca di un motivo valido per tornare a vivere dopo la scomparsa di Giovanni, il fratello che tutti considerano perfetto con il quale Tommaso si è sentito spesso in sfida, una competizione nata dal giudizio altrui, con la costante sensazione di non essere mai all’altezza, mai adeguato.

Decide così di avventurarsi nella natura pura e incontaminata dell’Appennino centrale dove, tra campi di grano, casolari isolati, unico segno visibile della presenza umana, e boschi il giovane fa la conoscenza di un burbero pastore che vive isolato dalla comunità.

E tuttavia la condizione del giovane lo turbava: lui stesso si era più volte perduto nel corso della sua vita, costretto a compiere azioni che solo a pensarci gli facevano rivoltare lo stomaco; eppure non era mai, mai arrivato a sgretolarsi così in profondità nel proprio spirito, fino a dimenticare perfino la propria umanità, il rispetto verso sé stesso. Il ragazzo gli dava una sensazione impropria, sbagliata.

L’incontro con l’uomo e con la monaca Maddalena, sarà per Tommaso una sorta di rinascita, la possibilità di capire qual è la strada da percorrere per tornare ad essere di nuovo sé stesso; tornare finalmente a respirare dopo un periodo buio e tormentato, fatto di incertezza ed insicurezza.
Così come il grano, dapprima basso, scuro ed acerbo, diviene fiorente e rigoglioso in un ciclo continuo di rinascita.

Lungo il suo cammino di rifioritura Tommaso, o meglio Pietro, questo è il nome che l’anziano pastore orientale sceglie per il ragazzo, verrà a conoscenza di scomodi segreti che saranno in grado di cambiare per sempre la sua quotidianità e il suo destino.
Tutti i personaggi che il lettore incontra nel corso della storia tengono in piedi una struttura delicata e precaria ma caratterizzano e rendono dinamica la storia: ognuno di loro porta con sé le proprie ansie, paure, insicurezze in un mondo indomito e solitario.

Solo il pensiero di come ha percorso quello stesso sentiero nel bosco solo pochi mesi prima, di come ha conosciuto per la prima volta la suora e la sua gentilezza, di come si è nascosto all’ombra degli alberi, sporco nel corpo e nella mente e del tutto privato della sua umanità, lo fa sentire in imbarazzo e in qualche modo impuro. Tuttavia, è anche consapevole – e orgoglioso – del suo incredibile miglioramento, e di come quello straniero dalla barba grigia e dalla dubbia provenienza abbia giocato un ruolo fondamentale nella sua guarigione.

Colpi di scena si alternano a profonde riflessioni, pensieri intimi e struggenti che torturano l’animo umano e che trovano sollievo soltanto nella pace sconfinata della natura.

La storia è divisa in tre parti suddivise a loro volta in capitoli piuttosto brevi che rendono la lettura davvero scorrevole. Le parti che compongono la storia corrispondono alla crescita di Tommaso dove il passato diviene soltanto un ricordo lontano, fatto di sfumature e sensazioni contrastanti, ed il futuro è fonte di nuova speranza e nuove possibilità.


Durante la lettura si trovano inoltre delle pagine scherzose ed ironiche nel quale l’autore ha inserito un copione: dei dialoghi di fantasia fra il gruppo di pecore appartenenti al vecchio pastore che si trovano a fare delle considerazioni sulla propria vita fatta di semplicità e ritmi sempre uguali.

Nuovo grano è una lettura intensa che fa riflettere, fatta di contrapposizioni di mondi differenti, scambi di culture e storie di anime pure ed inquiete; di profondi cambiamenti che sconvolgono e sconquassano, di nuove possibilità; dove la natura ed i suoi paesaggi non fanno soltanto da sfondo ma sono parte integrante del racconto.

Ringrazio l’autore, Marco Suatoni, per avermi dato la possibilità di leggere il suo lavoro.

Buona lettura!

L’autore.
Marco Suatoni è nato nel 1992 ad Amelia (Tr) dove è rimasto fino alla maturità. Nel 2011 si trasferisce per motivi di studio prima nelle Marche, e poi in Cina.
Ha vissuto per anni a cavallo dell’Appennino Centrale e sperimentato i suoi recenti eventi sismici, che fanno da teatro agli eventi del romanzo. La sua passione e comprensione dell’Asia forniscono le basi per la costruzione di uno dei personaggi principali della storia.