Ferion: cuore vs acciaio di Francesco Maneli

 
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2015
Editore: Cavinato Editore
Ebook: 5.99€; Cartaceo: 17.00€
Sinossi. Questa storia ha inizio in una terra di nome Tabacra, un luogo sconfinato pieno di guerrieri formidabili, popolato da nani, elfi, giganti e demoni. In questo mondo però solo agli uomini era stato concesso un potere unico, in grado di sbaragliare ogni altra forza, l’Abisso del cuore.
Tutto ha inizio quando la notte aveva già avvolto il mondo e sembrava non lasciar spazio più a nulla. In questo tempo e luogo sconosciuto il grande drago Angarus, signore del cielo e della terra di Tabraca, si trovò a fronteggiare una situazione inaspettata: un bambino.
Tutto inizia con il suo ritrovamento e con la scarsa dimestichezza di un drago nel crescerlo. Un bambino dal passato avvolto nelle tenebre, dense e misteriose, come lo era quella notte. Spesso il destino nasconde dietro un semplice incontro o un bambino, una storia molto più lunga e complessa, fatta di cuori e di vite che si legano, di battaglie e di una magia che descrive chi sei. Una magia che ti aiuta a capire che gli errori sono la chiave per riscattare la propria vita e cambiare il proprio destino.
Tutti hanno un passato, tutti commettono errori, ma solo pochi sono in grado di superarli e renderli magia, trasformarli in fiamme che alimentano un cuore e quel bambino per quanto piccolo aveva lo stesso destino che accomuna tutti gli uomini, quello di sbagliare.
Il suo errore però gli costerà caro, gli ruberà il braccio, il quale sarà avvolto dalle tenebre, le quali tenteranno di rubare anche il suo cuore.
Ferion crescerà aiutato da Angarus e un mago guerriero, che nonostante sia un donnaiolo riuscirà a fargli trovare quel calore che sono una famiglia può donarti.
Così tra la vita, un drago e un mago, Ferion diventerà grande fino a che non si troverà a fronteggiare il più grande errore che avesse mai commesso fino a quel momento.
Questo cambierà il suo destino, portandolo lontano da quelle persone che erano diventate la sua casa. Lontano per contrastare quell’oscurità che aveva dentro e che restava visibile a tutti come un peccato sul suo braccio, ormai diventato quello di un demone.
Ferion affronterà mostri e demoni, si allenerà con tre maestri alquanto sadici ma fortissimi: un nano, un mezzo elfo e un guerriero rinnegato. Capirà che tutti portano una colpa sul proprio cuore e insieme a loro ed Arila una ragazza dal passato difficile, riuscirà a diventare più forte e a crescere; così forte che il destino della sua vecchia città e delle persone che ama sarà nelle sue mani.

Recensione
Quando ci è stato proposto di leggere questo romanzo non ho potuto non accettare poiché il fantasy è uno dei miei generi preferiti. Ferion: cuore vs acciaio possiede tutte le caratteristiche del suo genere, dove la fantasia dell’autore, e indirettamente quella del lettore, trovano libero sfogo.

E’ l’eterna lotta tra tenebre e luce.
Ferion viene dal passato, un passato fatto di tenebre e oscuri presagi. Figlio di due figure estremamete importanti, il bambino arriva improvvisamente nella terra di Tabacra dove è prontamente accolto dal magnifico quanto statuario drago Angarus, signore del cielo e di questa straordinaria terra. Angarus sa che non può prendersi cura del piccolo esserino che racchiude in sé un futuro importante e decide di affidarlo alle stravaganti cure di Altidor, esperto mago guerriero. Tra magia, allenamento e le amorevoli cure di Catrina, moglie di Altidor, gli anni passano in fretta per Ferion, che viene a conoscenza di sentimenti profondi come l’amicizia, il dolore, i sensi di colpa e la tenerezza del primo amore.

Ferion però, dopo qualche anno, è costretto a partire per completare il proprio allenamento, antica promessa fatta ad Angarus, nella consapevolezza di un futuro difficile.
Inizia così il viaggio del ragazzo attraverso la fatica, gli allenamenti, la magia, attraverso la vita. Molte sono le creature che si incontrano lungo il percorso: nani, elfi, maghi dall’animo bizzarro giganti  e demoni. E’ l’eterna lotta tra bene e male, gioia e sofferenza, tenebra e luce.
 
“Ti comunico una notizia, genio,” lo canzonò Zagujin. “Nessuno è perfetto, nessuno è completamente buono o cattivo, tutti siamo pieni di centinaia di difetti: è questo essere uomo. Smettila di essere solo in un modo e accetta quello che sei.”
Il viaggio fisico di Ferion è in realtà un viaggio interiore, alla scoperta dei propri apparenti limiti, alla continua mercé dell’oscurità, soprattutto quando, in una delle continue lotte che si trova ad affrontare, viene attaccato da un demone che gli trasmette parte del suo lato oscuro.
Accompagnato da personaggi variegati, dalle caratteristiche ben delineate, Ferion si troverà ad affrontare le avventure più disparate alla ricerca della pace per sé stesso e per tutta la popolazione delle terre.
“Vedi, ragazzo, gli uomini vivono e si uniscono nel dolore; come una parte di noi stessi lui agisce da collante, non avverte quando arriva e si presente nel modo più arrogante possibile. Porta con sé il peso delle esperienze, è uno sbruffone: sembra prenderci in giro, eppure ci unisce. Una verità profonda si comprende guardandolo in viso: è la parte più vera e sincera di noi stessi; è parte della nostra essenza, è il peso di un’esperienza vissuta, è un diamante nascosto nel carbone della nostra paura, paura di ascoltarlo, di non riuscire a superarlo. Alcune volte è uno scultore che lascia i segni del suo passaggio sul nostro viso. Quel braccio, qualsiasi cosa gli sia successa, non è il simbolo del tuo peccato, figliolo, ma solo del tuo dolore.”
Lo stile è semplice, fatta di minuziose descrizioni dell’ambiente circostante e di dialoghi ricchi che creano dinamismo. I sentimenti occupano gran parte del romanzo, rendendo più reale questo brillante mondo fantastico.
Il libro si può facilmente dividere in due parti: la prima, in cui si fa la conoscenza dei protagonisti, e la seconda, quella che mi ha entusiasmato meno in fatto di emozioni, in cui si mette in scena la battaglia vera e propria. In quest’ultima parte non ho particolarmente apprezzato il fatto di descrivere meticolosamente ogni scena e dettaglio di guerra.
Impossibile non menzionale il finale (tranquilli non farò nessuno spoiler XD), assolutamente inaspettato quanto tenero, commuovente e ricco di emozioni.
Ringrazio l’autore, Francesco Maneli, per avermi dato l’opportunità di “visitare” questa meravigliosa terra e fare la conoscenza di questi personaggi dai sentimenti veri e profondi.
Buona lettura!