E questo, troppo spesso, ci distrae dal viverla.
Norman Sjöberg è un uomo soffocato dalla Vita che cerca di manipolare la propria esistenza architettando una spicciola rimonta.
Ma la Vita, a quanto pare, ha molta più inventiva di lui.
Life è un racconto efferato imperniato sulla definizione dell’Io. L’utopia dell’affermazione, sogno ricorrente che, anche ad occhi aperti, può trasformarsi in incubo.
“Norman si definiva artista. L’Universo lo definiva stagnino.”

“La primavera era sbocciata, una deflagrazione di verde. E rosso, e viola, e giallo. E il cielo sereno di un azzurro chiaro, cesellato da pannose nubi rade e da un sole frizzantino, era puntinato da rondini nerissime.
Non lontano, ad un tiro di fionda, il rumore del cantiere sovrastava il vociare concitato dei marmocchi.
Norman spese qualche secondo a scandagliare gli operai al lavoro. Formiche ammassate nel gravoso compito di dominare la Natura con il cemento. Tra loro, in pia pausa, un essere grasso e sudato, tutt’uno alla sigaretta, rovistava nell’antro della sua narice. Provetto, abile. Esemplare. Costui avrebbe potuto ricoprire il ruolo di macchinista della pala meccanica.”
Vera Q. è anche autrice di:
La croce. Quando si segna l’ubicazione di un tesoro su una mappa si annota una X. Ma se è il Destino ad assegnarla, il Cammino diventa l’Incognita.
Miruna è madre, consacrata alla prole.
Amelia è madre, consacrata alla prole.
E in qualche modo, entrambe sono dipendenti da una sostanza.
Una dal sangue, l’altra dall’eroina.
La prima, a capo di un clan di Notturne, vampire, predatrici della razza umana.
La seconda, dedita alla fuga dal suo mondo lisergico.
La croce racconta il tortuoso percorso di due creature ai margini e della loro caccia al bene più prezioso: la Vita.
Uno scritto morboso, violento. La ricerca di una virgola da mettere sulla propria esistenza, laddove, invece, c’è un definitivo ed inestirpabile punto.
La bestia
Un racconto di morte, nel quale i terrori e le cicatrici che hanno segnato la storia d’ascesa del genere umano diventano parte delle vicissitudini quotidiane.
Enrichetta è una persona felice.
L’arconte K., altrettanto.
Ciò che li accomuna è l’inesorabile legge dell’evoluzione. Precetto che vede un solo vincitore nell’eterna lotta per la sopravvivenza.
L’Altro
Manuel Vignola è un uomo assorto nell’esplorazione del proprio io.
Con lui, ad affrontare questa inconsueta catarsi, una moglie distratta, due gemelle peperine e “L’Altro”: un consulente alquanto stravagante.
Io sono morto
Un thriller surreale, una commedia nera che inizia dalla fine.
PierPaolo Fabbris, imprenditore cinquantenne, muore stroncato da un infarto e scoprirà, a sue spese, quanto può essere complicata la vita dopo il trapasso.
2017 A.D.
Un thriller psicologico, irriverente, a tinte scure, ambientato in un futuro prossimo, datato 2017, tutt’altro che roseo, dove quattro vicini di casa condividono ben più del solo pianerottolo.
La scatola di cioccolatini di Silvia… (e di altre crudeltà)
Quattro romanzi brevi uniti dallo stesso filo conduttore e dalla medesima matrice: il degrado morale. Una raccolta noir condita da ironia, cinismo e sarcasmo.
Gioia
Grazie mille, Gioia!
Vera Q.