Solo una storia privata di Rosaria Patrone

Editore: Del Bucchia
Collana: Vianesca. Poesia e narrativa
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 15.50€
Subito dopo il doloroso addio di Andrea (professore universitario mai capace di restarle fedele nei ventitré anni della loro relazione), Silvia si ritrova coinvolta in un agguato di camorra nel centro di Napoli – bellissima ma dura e indomabile – rischiando di morire.
Guarita, lascerà la città (dove è vissuta con lui) per tornare alle sue origini, alla casa paterna – nel borgo di montagna nell’entroterra campano – con l’intento di rimettere in ordine i tasselli della sua vita. Là a tormentarla gli squilli e le ingiurie telefoniche di Monica (giovane studentessa e nuova compagna di Andrea) che Silvia non ha mai conosciuto.
E a far aumentare la sua inquietudine un sogno ricorrente: il suo attentatore in scooter e a viso scoperto che (dopo aver sparato a Ciro, piccolo spacciatore) le rivolge l’arma contro, ferendola all’addome. Ma forse non è tutto quel che sembra.
RECENSIONE
Quando Silvia incrocia con Andrea, che incrocia a sua volta Monica che, per interesse, sfocia nel bisogno di Diego, si delinea una storia che ne contiene tante altre. Come un circolo vizioso, si rincorrono e si intrecciano.
Silvia è una donna come tante altre, semplice, una donna che, per amore di Andrea, si è trasferita a Napoli, città dall’estrema bellezza ma dall’aria dura e temibile.
Ed è proprio in un giorno qualsiasi, tra le vie di Napoli, che Silvia è coinvolta in un agguato. Un agguato che, fin dal primo momento, sembra coinvolgere la camorra.
Già provata per l’abbandono del suo compagno, Silvia sfrutta questo suo ennesimo momento di sconforto e paura. Lascia la città e torna nella sua casa paterna, alla ricerca di una nuova vita.
Ma la sua ricercata tranquillità è interrotta dalle continue chiamate e minacce di Monica, la nuova giovanissima compagna di Andrea, che Silvia non conosce.
Silvia si sentiva impotente rispetto a quel modo di fare. Era indispettita dall’intrusione inopinata e ricorrente nella sua vita di sconosciuti, incursioni che non disdegnavano blitz devastatori nel suo passato di coppia. C’era dietro una volontà distruttiva che non si limitava ad agire sul presente, cercava di minare la memoria. Tutto ciò che resta di una storia a due finita rovinosamente.
La frustrazione della donna è palpabile. Pensieri negativi, dubbi esistenziali, emozioni contrastanti la portano a perdersi, a non riconoscere più chi è la donna che ogni mattina, allo specchio, incrocia gli occhi con i suoi.
Tolte però le brusche variazioni, il clima va verso una migliore condizione atmosferica in modo deciso e, alle sere, alle notti e alle prime ore di ogni mattino ancora fredde, fanno seguito giornate tiepide, dolci, che placano il corpo e lasciano la mente in un languido tepore simile al dormiveglia.
Silvia si era immersa in quel tepore. Lasciava che il tempo facesse la sua parte in un processo di cambiamento interiore che le pareva fermo più che lentissimo. Nulla, infatti, sembrava mutare davvero, né i ricordi, né le speranze e meno che mai il dolore, che, se a tratti sopito, tornava prepotente appena diminuiva la sua concentrazione sul lavoro o allentava, per motivi indipendenti dalla sua volontà, i rapporti con amici vicini e lontani.
Solo una storia privata è una parte di ogni animo umano, dove i sentimenti, non sempre positivi, la fanno da padrone e i segreti, spesso inconfessabili, tendono a spaventare e logorare.
La forza e la determinazione di Silvia vengono costantemente messe alla prova. E la rendono una donna insicura e sfiduciata nei confronti della vita. La sua rassegnazione cresce pagina dopo pagina. Finché un giorno, proprio quando ogni fiducia sembra persa, la speranza torna ad affacciarsi sulla quotidianità.
In una società in cui il profondo egoismo ed il continuo confronto con un mondo autoritario e spietato, Solo una storia privata risulta un romanzo estremamente attuale. In esso, temi importanti, come quello della camorra, vengono toccati in modo diretto ma delicato. L’animo umano viene delineato anche sotto aspetti negativi e ogni debolezza è la speranza in un futuro migliore.
Da bambina ascoltava intrigata storie di lupi che attaccano altre bestie o addirittura piccoli di uomo. Quando si aggirano tormentati dalla fame tra le case periferiche di un villaggio dopo una nevicata colossale che li affama e incattivisce fino all’estremo. Un temperamento, quello del canide, che sapeva affine al suo: solitudine a tratti necessaria, conquista della sopravvivenza e una fierezza che non ha niente a che vedere con una presunta malvagità, che contraddistingue gli esseri umani più che gli animali selvatici, i quali rispondo a bisogni precisi, dettati da una natura governata da un impulso primordiale.
Solo una storia privata è una lettura intensa ed emozionante. Attraverso una scrittura ricca ma fluida, ci lega a storie difficili e problematiche, fatte di cambiamenti e di viaggi interiori.
Ringrazio l’autrice, Rosaria Patrone, per avermi dato la possibilità di entrare in un mondo per me quasi sconosciuto e per avermi arricchito.
Buona lettura!

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